Venerdì 8 giugno alle 9.30 a palazzo Caiselli in vicolo Florio

Paleografia: workshop internazionale sulle scritture corsive

A Udine esperti da tutta l’Europa per approfondire il fenomeno della corsività nella scrittura latina, greca, ebraica, araba e siriaca

“Le scritture corsive tra Oriente e Occidente” è il tema del workshop internazionale che si terrà venerdì 8 giugno alle 9.30 nella sala del pianoforte a palazzo Caiselli, in vicolo Florio 4 a Udine, organizzato dal dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Udine. Si tratta del 6° incontro del “Seminario internazionale permanente sulle scritture corsive, iniziativa nata nell’ambito della paleografia, la disciplina che ha come oggetto la storia della scrittura a mano nell’antichità e nel medioevo.
 
Da alcuni anni studiosi e ricercatori europei, specialisti di aspetti diversi della cultura scritta, hanno costituito il “Seminario internazionale permanente sulle scritture corsive” con lo scopo di offrire occasioni di incontro e dialogo su uno degli aspetti più significativi e tuttora meno conosciuti della scrittura manuale. Negli incontri precedenti sono stati discussi diversi aspetti teorici, tecnici e storici della corsività, in un arco di tempo esteso dall’antichità romana al pieno Rinascimento. L’incontro udinese intende ampliare le riflessione in chiave interdisciplinare e comparativa con un intervento dedicato agli aspetti neuromotori della scrittura e con un’indagine del fenomeno della corsività nella scrittura greca, ebraica, araba e siriaca, oltre che in quella latina.
 
«Nel corso di tutta la storia della scrittura, dal VII secolo a. C. all’invenzione della stampa per quanto riguarda la scrittura in alfabeto latino – sottolinea Laura Pani, docente di Paleografia latina all’Ateneo friulano e organizzatrice del convegno di Udine –, accanto alle scritture librarie, veicolo ufficiale di trasmissione delle idee e della cultura e tradizionalmente oggetto dell’attenzione dei paleografi, è sempre esistito l’universo sommerso delle scritture corsive: rapide, economiche, informali, adoperate da ciascuno scrivente per i bisogni della vita quotidiana o da specifiche categorie per esigenze professionali, spesso deformate in ragione della loro esecuzione veloce, tali tuttavia da determinare l’evoluzione anche delle più note scritture librarie».
 
«Benché da oltre mezzo secolo la ricerca in ambito paleografico sia concorde nel riconoscere proprio nelle scritture corsive la sede dell’evoluzione generale della scrittura – prosegue Pani -, si è tuttavia ancora lontani dal formulare una definizione esauriente di corsività o dall’ottenere una sintesi di ampio respiro sui diversi aspetti storici e tecnici della corsività nell’antichità e nel medioevo. Sono molto onorata di ospitare a Udine questo incontro che nelle passate edizioni si è tenuto presso prestigiose università e istituzioni europee. Do il benvenuto a tutti gli studiosi di chiara fama che, come relatori o come semplici spettatori, vi prenderanno parte. C’è da aspettarsi che l’incontro udinese contribuisca in misura significativa al progresso delle conoscenze in ambito paleografico, in ragione della sua impostazione comparativa e interdisciplinare e dei temi di assoluta novità che vi saranno trattati». L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Crup e al contributo dell’Associazione paleografica internazionale Apices.
 

Sullo stesso tema

Sabato 4 Febbraio

Paolo Diacono tradotto in cinese, al via progetto tra le Università di Udine e Pechino

Lunedì 6 febbraio, dalle 11, videocollegamento tra Palazzo Antonini Maseri e l’Ambasciata d’Italia in Cina

Lunedì 28 Novembre

Udine capitale dei paleografi italiani: tre giornate dedicate a manoscritti e documenti antichi

L’ultimo giorno con gli studenti delle scuole secondarie per parlare della fabbricazione del libro manoscritto, del passaggio dalla scrittura maiuscola a quella minuscola, dei documenti falsi o falsificati

Venerdì 21 Dicembre

Scoperto un manoscritto dell'"Historia Langobardorum" di Paolo Diacono autografo del Boccaccio

Il documento ricompone un manuale di storia antica, romana e medievale che si sapeva essere appartenuto al Boccaccio e da lui stesso copiato