Da giovedì 1 a sabato 3 dicembre a Palazzo Antonini e di Toppo Wassermann

Udine capitale dei paleografi italiani: tre giornate dedicate a manoscritti e documenti antichi

L’ultimo giorno con gli studenti delle scuole secondarie per parlare della fabbricazione del libro manoscritto, del passaggio dalla scrittura maiuscola a quella minuscola, dei documenti falsi o falsificati

Gli studiosi italiani della scrittura, dei libri manoscritti e dei documenti antichi si riuniranno dal 1 al 3 dicembre all’Università di Udine per celebrare i 40 anni dell’Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti.

E per questo, nell’ultima giornata, si apre anche agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado proponendo tre brevi lezioni dedicate alla scrittura, alla fabbricazione del libro manoscritto e a come riconoscere i documenti falsi. La paleografia, la diplomatica e la codicologia, infatti, indagano le testimonianze scritte del passato e la storia delle forme grafiche, interpretandole, studiandone le tecniche esecutive, datandole e localizzandole.

L’evento vede tra gli organizzatori il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo, assieme a società scientifiche internazionali quali il “Comité international de Paléographie latine”, l’“Institut de Recherche et d’histoire des textes”, la “Società internazionale di storia della miniatura” e altri.

L’Ateneo friulano è sede di una consolidata tradizione di studi e insegnamento che, negli anni, ha portato a scoperte fondamentali. Fra queste, quella del manoscritto di Giovanni Boccaccio contenente una copia pressoché completa della “Historia Langobardorum” di Paolo Diacono, ad opera di Laura Pani. E i meticolosi studi su codici e frammenti di codici che hanno contribuito a ricostruire la storia culturale del Friuli medievale grazie a Cesare Scalon. L’Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti è presieduta proprio dalla professoressa Pani, che insegna paleografia al Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università udinese.

La tre giorni, intitolata “L’Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti: 40 anni tra ricerca, didattica e divulgazione”, sarà l’occasione per fare il punto sullo stato attuale e le prospettive future di queste discipline.

Comincerà giovedì 1° dicembre, alle 15, nella sala Gusmani di Palazzo Antonini (via Petracco, Udine) con la terza edizione del contest internazionale “The future of manuscript studies” (FuMaSt). Otto giovani studiosi internazionali presenteranno le proprie ricerche in un confronto tra pari e con docenti ed esperti che proseguirà anche la mattina successiva, dalle 9 (stessa sede), per terminare con la premiazione della ricerca più interessante.

Il pomeriggio di venerdì 2 dicembre, invece, dalle 15, sempre in sala Gusmani, sarà dedicato alla didattica della paleografia, della diplomatica e della codicologia nei corsi di studio triennali e magistrali, nelle scuole d’archivio e in altri contesti extra-accademici. Ma anche alle nuove sfide che la didattica a distanza ha presentato, con alcune esperienze specifiche.

Sabato 3 dicembre, dalle 9, nell’aula T9 di Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92, Udine) saranno proposti agli studenti delle scuole secondarie e alla cittadinanza tre brevi lezioni su tre temi classici della paleografia e della diplomatica: la fabbricazione del libro manoscritto in forma di codice; il passaggio dalla scrittura maiuscola a quella minuscola nel mondo greco e latino; i documenti falsi o falsificati.

La Paleografia all’Università di Udine - Fin dall’istituzione del corso di laurea in Conservazione dei beni culturali, all’Ateneo friulano le discipline del libro e del documento antichi e medievali – cioè la Paleografia, la Diplomatica e la Codicologia –, sono state presenti nei piani di studio e hanno potuto contare sull’insegnamento di docenti prestigiosi. Tra essi Silio Scalfati per la Diplomatica, Maria Antonietta Casagrande Mazzoli per la Codicologia e l’udinese Cesare Scalon per la Paleografia latina.

Scalon, in particolare, con le sue ricerche ha molto contribuito alla conoscenza della storia culturale del Friuli medievale attraverso lo studio dei libri manoscritti e delle fonti d'archivio. Tra i suoi studi si ricordano, in particolare, il catalogo dei frammenti di codici medievali conservati presso l'Archivio di Stato di Udine, lavoro pionieristico dal punto di vista metodologico e scientifico; la monografia “Produzione e fruizione del libro nel basso medioevo: il caso Friuli”, esito di ricerche a tappeto negli archivi e nelle biblioteche alla ricerca di fonti inedite sulla circolazione del libro nel Friuli medievale; il prestigioso volume sulla libreria di Guarnerio d’Artegna, scritto in collaborazione con Laura Casarsa e Mario D’Angelo, che accompagna al catalogo dei codici guarneriani una ricostruzione del profilo biografico dell’umanista sandanielese e delle fasi di formazione della sua biblioteca. Cesare Scalon è stato anche dal 2000 al 2006 presidente dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti.

A Laura Pani, allieva di Scalon e sua ‘erede’ nella cattedra di Paleografia all’Università di Udine, anche lei studiosa di storia della scrittura latina nell’alto e basso medioevo, si deve la scoperta, nel 2012, di un nuovo manoscritto autografo di Giovanni Boccaccio. Il codice, conservato alla British Library di Londra, contiene una copia pressoché completa della “Historia Langobardorum” di Paolo Diacono, realizzata appunto dal Certaldese intorno alla metà del Trecento.

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