Appuntamento martedì 25 febbraio a palazzo Florio

Premio di laurea "Tito Maniacco": cerimonia in ricordo dell'intellettuale friulano

Riconoscimento voluto da Università di Udine e Associazione Adastra Cultura

Martedì 25 febbraio alle 17 nella sala Florio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine, l’Università di Udine e l’Associazione “Adastra Cultura” consegneranno, nel corso di una cerimonia pubblica, il primo premio di laurea intitolato a “Tito Maniacco”. Il premio biennale del valore di 2.500 euro è stato istituito per onorare la memoria dello scrittore e intellettuale friulano Tito Maniacco (Udine, 6 gennaio 1932 – 21 gennaio 2010), tra i protagonisti della vita culturale friulana dal secondo dopoguerra. Il concorso era rivolto a laureandi o laureati magistrali di una Università del Triveneto, che avessero svolto una tesi sul panorama della cultura e della letteratura e/o delle arti figurative in Friuli nel Novecento, con particolare attenzione alla figura e all’opera di Tito Maniacco.

Interverranno Giampaolo Borghello, già docente di letteratura italiana dell’ateneo friulano, promotore e organizzatore del premio, Marina Giovannelli, presidente di Adastra Cultura, e Andrea Del Ben, ricercatore di letteratura italiana del Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Udine, che tracceranno il ricordo di Tito Maniacco e spiegheranno le ragioni del premio e il valore del lavoro vincitore.

Il premio intende essere un primo passo concreto verso la valorizzazione dell’opera di Tito Maniacco. «Fra i protagonisti della vita culturale friulana – spiega Borghello –, Maniacco è stato un ingegno poliedrico, dedicatosi con significativi risultati alla narrativa, alla poesia, alla saggistica e alla pittura. Le sue opere e il suo impegno, intento a rimediare scrupolosamente tutto il passato, aprono al contempo strade nuove, originali, approfondite».

Un premio di laurea che «appare particolarmente significativo – aggiunge Borghello – per la stessa Università di Udine. L’Ateneo può, infatti, guardare con particolare partecipazione a due degli ultimi scritti di Tito, i romanzi Mestri di mont (2007) e Figlio del secolo (2008): nel primo troviamo l’appassionata testimonianza su un mestiere, il maestro, che è stato centrale nella storia della società italiana e che tocca da vicino l’odierna realtà universitaria di Scienze della formazione, facendo comprendere ai giovani d’oggi fatiche, impegno e soddisfazioni di questo mestiere/missione. Figlio del secolo, attenta retrospettiva autobiografica, ci porta con mano felice sui luoghi, strade, vicoli e piazze che attorniano le sedi universitarie dei palazzi Antonini e Florio: è quasi un viaggio proustiano che ci riporta delicatamente dall’ieri all’oggi».

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