27 Giugno 2007
Senato Accademico e CdA hanno approvato il consuntivo
Bilancio, l'Università ha chiuso il 2006 con un risultato di +12,8 milioni di euro
In tre anni ridotto del 46% il disavanzo dell’amministrazione centrale
Aumentano finanziamenti regionali e spese per didattica e ricerca
Permane il sottofinanziamento statale
Un’ottima gestione di bilancio che ha permesso di ridurre il disavanzo dell’amministrazione centrale del 46%, un impegno costante nei confronti della didattica e della ricerca, le cui spese sono aumentate rispettivamente di 4,5 e di 7,9 milioni di euro da un anno all’altro, nonostante un sottofinanziamento di circa 12 milioni di euro a causa delle risorse statali scarse e non attribuite sulla base del merito: sono questi i principali dati del bilancio consolidato per il 2006 dell’Università di Udine che si attesta a circa 149 milioni di euro e si chiude con un risultato di amministrazione pari a 12,8 milioni di euro con un incremento di 3,6 milioni di euro rispetto al 2005, quando era pari a 9,2 milioni di euro e di 8,4 milioni di euro rispetto al 2004, quando era pari a 4,4 milioni di euro. Il bilancio consuntivo è stato approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione e presentato dal rettore Furio Honsell, dal direttore amministrativo Daniele Livon e dalla responsabile della ripartizione finanziaria Mara Pugnale.
Significativo il recupero del disavanzo dell’amministrazione centrale, sceso da 12,9 milioni di euro dell’esercizio 2004 a 7,3 milioni di euro del 2006. Nello stesso periodo i dipartimenti hanno visto aumentare il proprio avanzo che è passato da 17,3 milioni di euro del 2004 a 20,2 milioni di euro nel 2006, segno del dinamismo della ricerca. I dipartimenti infatti hanno ricevuto commesse da circa 140 aziende pubbliche e private (fra le altre, l’Agenzia spaziale italiana, la Fantoni, il Cafc, l’Ersa-Agenzia per lo sviluppo rurale, l’Eidon).
Rimangono scarsi e non suddivisi sulla base del merito i finanziamenti statali: gli incrementi del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) per l’università di Udine sono stati rispettivamente di 9 milioni di euro nel 2005 e di soltanto di un milione di euro nel 2006, quando le poche risorse assegnate alle università italiane sono state distribuite fra tutti gli atenei, privilegiando la quota storica e trascurando le valutazioni di merito. Per l’ateneo udinese ciò ha significato interrompere il cammino di avvicinamento al FFO “teorico”, che per Udine è pari a circa 84 milioni di euro e continuare a essere sottofinanziato di circa 12 milioni di euro. Tra i vari provvedimenti “miopi” che hanno colpito l’università va registrato il Decreto Bersani convertito nella legge 248/2006 che ha costretto l’ateneo a versare in corso d’anno allo Stato circa 400 mila euro.
A livello consolidato, le entrate (al netto delle partite di giro) si attestano a complessivi 149 milioni di euro, di cui 140 milioni riferiti alle entrate di parte corrente (94,1%) e 9 milioni alle entrate in conto capitale (5,9%). Rispetto al consuntivo del 2005 si è registrato un incremento complessivo di 7,8 milioni di euro. Le entrate correnti sono pari a 140 milioni di euro. In particolare l’FFO con 71,9 milioni di euro si riconferma la fonte di finanziamento principale dell’università. Gli altri finanziamenti ministeriali ammontano a 11,7 milioni di euro (+2,4 milioni di euro rispetto al 2005) e rappresentano il 7,9% delle entrate correnti. A questo importo si aggiungono 34 mila euro che lo Stato ha trasferito direttamente ai dipartimenti.
Aumentano i finanziamenti regionali che ammontano a 10 milioni di euro (+3,7 milioni di euro rispetto al 2005), incidendo per il 6,7% sulle entrate correnti. I trasferimenti da altri enti pubblici e privati ammontano a 11,3 milioni di euro (+1,3 milioni rispetto al 2005). Il maggior finanziatore dell’università, con oltre un milione di euro, considerando sia i finanziamenti diretti che quelli indiretti, è la Fondazione Crup: ai 475 euro destinati direttamente all’ateneo si aggiungono quelli al Consorzio di Pordenone finalizzati al sostegno della didattica (in particolare è stata attivata la laurea in Ingegneria dell’innovazione) e quelli ai dipartimenti di ricerca. Le entrate derivanti dalle tasse universitarie si attestano a 18 milioni di euro (pari al 12,1% sul totale delle entrate): 15,5 milioni di euro provengono dalle iscrizioni ai corsi di laurea e laurea specialistica e 2,5 milioni dalle iscrizioni alle Scuole di specializzazione, ai master e ai corsi abilitanti per insegnanti previsti dalla legge 143/2004 e avviati nel corso del 2006.
Le uscite, al netto delle partite di giro, ammontano a 146 milioni 300 mila euro, distinte in spese correnti pari a 134,4 milioni di euro (91,9%) e spese in conto capitale pari a 11,9 milioni di euro (8,1%). La differenza tra entrate e spese genera un saldo positivo della gestione di competenza pari a 2,7 milioni euro. Le spese correnti, che complessivamente ammontano a 134,4 milioni di euro rappresentano il 91,9% del bilancio. Le spese per la didattica ammontano a 48,3 milioni di euro (pari al 33%), con incremento di 4,5 milioni di euro rispetto al 2005. Le principali voci di spesa riguardano master e corsi di perfezionamento (1,1 milioni euro), corsi abilitanti per insegnanti di cui alla legge 143/04 (833 mila euro), programmi di mobilità studentesca (990 mila euro), supplenze e contratti (4,3 milioni di euro). Le spese per la ricerca ammontano a 71,7 milioni di euro (pari al 49%), con un incremento di 7,9 milioni di euro rispetto al 2005. Le principali voci di spesa riguardano 15,5 milioni riferiti ai bilanci dei dipartimenti, , spese relative agli assegni di ricerca (3 milioni di euro), ai dottorati di ricerca (2,3 milioni di euro), alle borse di ricerca (700 mila euro) e al trasferimento tecnologico (180 mila euro). Le spese per le attività di supporto e ai servizi generali ammontano a 14,4 milioni di euro (pari al 10%). Questa voce comprende le spese di carattere istituzionale (promozione, attività editoriali, adesione ad enti o e consorzi, collaborazioni con gli studenti) e quelle sostenute per il funzionamento e per l’acquisto di beni e servizi (portinerie, pulizie, servizio mensa, spese telefoniche, manutenzioni, spese postali, cancelleria, carburanti) relativi all’amministrazione centrale.
Le spese per il personale. Estrapolando i soli dati sul personale a tempo indeterminato (docenti, ricercatori, personale dirigente e tecnico-amministrativo e collaboratori linguistici) emerge che, complessivamente, a fine 2006 l’Università di Udine ha speso 66 milioni di euro (92,6% del FFO): 52 milioni per il personale docente e ricercatore e 14 milioni per quello tecnico e amministrativo. Rispetto all’anno precedente si è registrato un incremento complessivo di 3,2 milioni di euro (+5%): +3 milioni di euro per il personale docente (+6,1%) e +190 mila euro per quello tecnico e amministrativo (+1,4%). Il 2006 è stato un anno importante per il personale tecnico e amministrativo. Dopo oltre 5 anni di blocco delle assunzioni, sono ricominciate le prime stabilizzazioni di personale, che porteranno entro tre anni, all’assunzione a tempo indeterminato di circa 100 persone. Fra il 2006 e la prima parte del 2007 l’ateneo ha assunto a tempo indeterminato 44 unità di personale tecnico e amministrativo, a cui si aggiungono quelle dei 15 dipendenti dell’ex Policlinico universitario che hanno optato per rimanere all’università.