I risultati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale “Physical review”

Clima: previsioni più accurate grazie a una ricerca sul fitoplancton degli oceani

Scoperto un meccanismo di assorbimento vegetale della CO2 in rapporto
alle turbolenze marine

Le capacità di previsione dell’andamento del clima per i prossimi decenni potrebbero migliorare grazie a uno studio dell’Università di Udine che ha individuato uno dei meccanismi responsabili della maggiore o minore efficienza nell’assorbimento dell’anidride carbonica (CO2) da parte di fitoplancton sulle superfici di mari e oceani. La ricerca indica che il massimo assorbimento della CO2 da parte del fitoplancton, parametro che rende più accurate le previsioni climatiche, si ha quando queste minuscole particelle vegetali sono uniformemente distribuite sulla superficie del mare e non quando sono ammassate in piccole aree a causa di vortici e turbolenze.

Il dato potrebbe essere utile ai climatologi per calibrare i modelli con cui prevedono le variazioni climatiche a lungo termine. Il fitoplancton, infatti, attraverso la funzione clorofilliana, trasforma tutta l’anidride carbonica che preleva dall’atmosfera in ossigeno, contribuendo a mitigare l’effetto serra e, quindi, a influenzare l’evoluzione climatica sulla Terra.

I risultati della ricerca, nel settore della fluidodinamica, sono stati pubblicati dalla rivista scientifica internazionale “Physical Review”, edita dalla Società americana di fisica. Lo studio è stato condotto da Salvatore Lovecchio, Cristian Marchioli e Alfredo Soldati, del Laboratorio di Fluidodinamica dell’Ateneo friulano.

«Il lavoro – spiega il direttore del Laboratorio, Alfredo Soldati, professore di Fluidodinamica – discute la distribuzione che il fitoplancton assume una volta raggiunta la superficie. Questa distribuzione non è uniforme ed è caratterizzata da strutture filamentose ad alta densità di fitoplancton alternate a zone in cui è assente. A dispetto della forte azione di mescolamento delle acque, il lavoro dimostra che la scala di tempo (durata) di queste strutture è estremamente lunga, che è causata dai vortici superficiali presenti in acque libere e che ha potenziali conseguenze per la funzione clorofilliana del fitoplancton».

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