I progetti di ricerca applicata dell’università di Udine

Innovaction, fra le idee dell'ateneo anche il girasole per produrre biodiesel

Combustibile meno inquinante con una specifica varietà di olio

Saranno presentati un robot lavabiancheria,
uno scooter super-silenzioso, una guida turistica virtuale

        La soluzione contro l’esaurimento di metano e petrolio? L’università di Udine non ha dubbi: è necessario puntare sui biocombustibili. Per questo alla fiera internazionale dell’innovazione Innovaction dal 15 al 18 febbraio sarà presentato il sistema per produrre uno specifico olio da una varietà di girasole ad alto contenuto oleico da cui si può ottenere combustibile di alta qualità, ovvero meno inquinante e più economico. Si tratta di uno dei progetti di ricerca applicata che l’ateneo friulano presenterà alla fiera e che spazieranno a 360 gradi in tutti i campi del sapere. Le ricerche saranno illustrate nei 15 stand distribuiti nella piazza delle idee, accanto allo stand istituzionale dell’università, realizzato dalla ripartizione ricerca anche per ospitare iniziative ed eventi nel corso delle quattro giornate.
 
        Fra le idee presentate, ci sarà un robot a basso costo che aziona in maniera automatica e “intelligente”, quindi senza l’intervento umano, una macchina lavabiancheria della Electrolux. E’ un progetto del dipartimento di Ingegneria elettrica, gestionale e meccanica dell’ateneo, proprio come lo scooter che, grazie ad un azionamento elettrico di tipo “sensor-less”, riesce ad essere più silenzioso e meno inquinante, permettendo comunque elevate prestazioni. Saranno presentati anche lo sviluppo di un innovativo codice per la simulazione di nano-transistori, in grado di fornire previsioni molto più accurate di quelle attuali simulatori commerciali e un sistema per l’azionamento elettrico con un motore speciale per macchine di confezionamento di prodotti alimentari.
 
        In esposizione anche gli spin off dell’ateneo, le nuove imprese nate dalla ricerca accademica. Fra gli altri, lo spin off Isomorph, nello stand del dipartimento di Fisica, presenterà un microprocessore “Cell”, del tipo presente nella playstation 3 e utilizzato da Ibm, Toshiba e Sony, che viene impiegato in modo non convenzionale per il calcolo scientifico. In altre parole: i cervelli robotici udinesi invece di applicare calcoli sempre più complessi e non-lineari, cercano di suddividere un problema in sottoproblemi più semplici possibili, fino ad arrivare a calcoli lineari. I primi cervelli robotica sviluppati secondo la nuova teoria fisica hanno visto la prima applicazione industriale con una commessa di Infineon di Dresda, uno dei leader mondiali nel campo dei semiconduttori.
 
            Un settore molto proficuo dal punto di vista dell’innovazione è quello dell’informatica applicata ai beni culturali. Il laboratorio informatico per la documentazione storico artistica dell’università di Udine, insieme al ministero per i beni e le attività culturali e la Soprintendenza delle province di Pisa e Livorno, ha realizzato “Aristos” è un archivio informatico on-line (http://aristos.mbigroup.it) sulla storia del restauro e delle vicende di conservazione delle opere d’arte (catalogazione, musealizzazione, riproduzione, esportazione), mentre con la scuola di specializzazione in storia dell’arte e il dipartimento di matematica e informatica ha ideato una guida mobile tramite palmare che utilizza il sistema gps (www.uniud.it/lida/progetti) per promuovere la fruizione di alcuni percorsi d’arte virtuali e interattivi in Friuli Venezia Giulia (piante, documenti, fotografie, modelli 3D). Due i progetti presentati dagli archeologi della missione ad Aquileia: la ricostruzione virtuale in 3D delle Grandi Terme romane e il progetto “Mirage”. Il primo prevede la ricomposizione dei tessuti pavimentali e parietali e la modellazione virtuale dell’edificio utilizzando i dati di scavo, che rendono il risultato più preciso dal punto di vista scientifico. Il secondo vuole realizzare banche dati geometriche tridimensionali dei pavimenti musivi per fornire agli archeologi uno strumento veloce e rigoroso per lo studio dei mosaici antichi.
 

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