Udienza venerdì 18 maggio
in sala Tomadini a Udine

Corridoio V: processo simulato davanti alla Corte di giustizia europea

Infrastrutture non realizzate, lo Stato italiano sul banco
degli imputati. Fra i giudici Honsell, Strassoldo, Cecotti, Valduga e il presidente del Tribunale di Trieste, De Pauli

        Da aula accademica ad aula di giustizia, seppur solo immaginaria, con tanto di arringhe, requisitorie e sentenza finale. Per un pomeriggio i vertici delle istituzioni udinesi diventeranno giudici europei. È quanto accadrà venerdì 18 maggio, alle 17.30, nella sala Tomadini dell’Università di Udine, in via Tomadini 30/a a Udine. Per celebrare il cinquantesimo anniversario del Trattato di Roma che istituì la Comunità economica europea (Cee), l’Università di Udine ha organizzato un processo simulato davanti alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Al centro dell’udienza una vicenda ipotetica legata alla costruzione del Corridoio V. 

        La Corte di giustizia dovrà pronunciarsi sulla responsabilità della Repubblica italiana per la mancata realizzazione sul nostro territorio di un’infrastruttura di coesione prevista dall’ordinamento comunitario, necessaria al completamento della tratta da Trieste a Lubiana. La controparte in giudizio dello Stato italiano, a cui è richiesto il risarcimento del danno per la mancata realizzazione dell’infrastruttura, è la società concessionaria delle opere. La difesa delle due parti in causa sarà curata dagli studenti di Diritto internazionale privato del corso di laurea specialistica in Giurisprudenza dell’ateneo friulano. 

        La Corte, presieduta dal rettore Furio Honsell, è composta dal presidente della Provincia e dal sindaco di Udine, Marzio Strassoldo e Sergio Cecotti; dal presidente del Tribunale di Trieste, Arrigo De Pauli; dal presidente della Camera di commercio di Udine, Adalberto Valduga; dal direttore del Messaggero Veneto, Andrea Filippi; dal segretario generale dell'Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat), Massimo Schintu; dagli avvocati Giuseppe Campeis e Roberto Paviotti, e dai professori dell'ateneo udinese, Maria Amalia D'Aronco, Francesco Saverio Ambesi Impiombato, Danilo Castellano e Alberto Felice De Toni. Al termine della discussione il rettore pronuncerà la sentenza, prevista per le 19.15-19.30 circa.

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