In programma giovedì 10 marzo alle 21 al Cinema Vittoria

Il cinema italiano degli anni '30 sul podio del III Premio Limina – Città di Gorizia

I nomi dei sei vincitori protagonisti della serata conclusiva
con la direttrice di “Ciak”, Piera Detassis

Al III Premio Limina – Città di Gorizia per i migliori libri di cinema italiani e stranieri promosso, anche quest'anno, dal Convegno Internazionale di Studi sul Cinema organizzato dall'Università di Udine – Dams Gorizia, vincono le pellicole italiane targate anni Trenta e Quaranta e vincono i giovani studiosi che, accanto agli autori più maturi e con un lavoro di ricerca sviluppato in alcuni tra i principali atenei italiani, contribuiscono ad alimentare l'editoria specializzata nel settore cinematografico. 

Sul palco del Cinema Vittoria di Gorizia, stasera, alle 21, la cerimonia di consegna dei premi - cinque riservati alla categoria italiana e uno alla migliore opera straniera, tutti pubblicati nel 2004 –, alla presenza degli oltre 50 illustri relatori provenienti da 14 Paesi di tutto il mondo per partecipare ai lavori del XII Convegno di Udine e sotto la regia della direttrice del mensile “Ciak”, Piera Detassis. 

Primo posto a parimerito per tutti i vincitori. Per la sezione italiana, Lucilla Albano, dell'Università di Roma III, con “Lo schermo dei sogni” (Marsilio, Venezia),uno studio intrecciato tra cinema e psicanalisi; Vincenzo Buccheri, dell'Università di Pavia, con “Stile Cines. Studi sul cinema italiano 1930-1934” (Vita e Pensiero, Milano), sulla casa di produzione Cines-Pittaluga attiva negli anni del Ventennio; Lucia Cardone, dell'Università di Pisa, con “Con lo schermo nel cuore. “Grand'Hotel” e il cinema (1946-1956)” (Ets, Pisa), un'indagine sulle dinamiche del consumo di massa del primo rotocalco femminile italiano negli anni della ricostruzione; Barbara Grespi, dell'Università di Bergamo, con “Howard Hawks” (Le Mani, Recco), monografia del regista americano di film da “Bolidi in corsa” del 1926 a “Rio Lobo” del 1970; Vito Zagarrio, dell'Università di Roma III nonchè regista di “Bonus Malus”, con “Cinema e fascismo” (Marsilio, Venezia), una ricognizione della storia del cinema durante il ventennio. Per la sezione stranieri, Rick Altman, dell'Università del Michigan, con “Silent film found” (Columbia University Press), sul suono nel cinema muto. 

I libri vincitori della sezione italiana sono stati selezionati da una giuria composta dai professori e ricercatori di cinema della Cuc - Consulta Universitaria del Cinema presieduta da Lorenzo Cucco, che anche quest'anno ha collaborato alla realizzazione del Premio assieme al mensile di attualità cinematografica “CIAK” e con il sostegno del Comune di Gorizia, di Carnica Assicurazioni e del Movimento Turismo del Vino – delegazione Friuli Venezia Giulia. A decretare il miglior libro internazionale, invece, è stato il Comitato editoriale della rivista “Cinema & Cie”. 

Nella motivazione della giuria emerge da un lato l'apprezzamento per “l'evidenza data ad alcune delle linee di ricerca più interessanti e originali sul piano storiografico, teorico e del ripensamento critico” e, dall'altro, “la capacità di fare emergere, accanto alla produzione di studiosi che vantano una costanza e una consolidata maturità, quella di giovani studiosi capaci di assicurare, con l'originalità e il rigore dei loro studi, la possibilità di un ricambio e di una prospettiva di sviluppo”.
Le opere selezionate quest'anno, in particolare, confermano una volontà di riscoperta e recupero di un periodo cinematografico – quello spesso edulcorato maturato tra le due guerre – e di un tipo di commedia – quella dei “telefoni bianchi” - particolarmente complesso eppure a lungo trascurato dagli studiosi per una sorta di pregiudizio psicologico nei confronti di pellicole apparentemente futili.

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