Quattro appuntamenti dal 18 aprile al 17 maggio

Poesia, traduzione e dialetto, e un omaggio a Giorgio Caproni

Ritorna all’università di Udine il Canovaccio di letture

        La poesia e la sua traduzione. La poesia in dialetto. La poesia veneta e la scrittura friulana, e una giornata interamente dedicata a Giorgio Caproni, con interventi critici, proiezioni, letture e musica. Sono i temi affrontati, dal 18 aprile al 17 maggio in quattro appuntamenti, dal Canovaccio di letture, dedicato quest’anno a lingua, poesia, traduzione, organizzato, a cura di Anna Panicali, dall’Università e dal Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine, dall’Associazione laureati in Lingue (All) e Cittàteneo. 

        Lunedì 18 aprile alle 17 nella sala Convegni di palazzo Antonini in via Petracco 8, per “La poesia in dialetto” interverranno Franco Loi e Nino De Vita. Due poeti, nati rispettivamente a Genova e Marsala (Tp), amici nella vita e molto diversi nell’espressione poetica, «che utilizzano la lingua dialettale – spiega Anna Panicali, docente di Letteratura italiana contemporanea alla facoltà di Lingue - l’uno per esprimere il dolore di un soffocante mondo urbano, l’altro per raccontare storie semplici di paese e un mondo che non c’è più». 

        Giovedì 28 aprile alle 17 nella sala Politi di palazzo Politi, in via Zanon 6, appuntamento con “Poesia e traduzione”. Martha Canfield, critica letteraria e studiosa di letteratura ispano-americana, poetessa «che naviga – dice Panicali – tra due lingue, spagnolo e italiano, fra due paesaggi, italiano e atlantico, tra due cosmovisioni, europea e terzomondista», presenterà il poeta guatemalteco Humberto Ak’abal, insignito quest’anno del premio internazionale di poesia Pier Paolo Pisolini. Figlio e nipote di sciamani della comunità maya-k’iche’ di Momostenango (Guatemala), Ak’abal scrive nella sua lingua e si autotraduce. «Il fascino della sua poesia – afferma Panicali – sta nel rapporto d’intensa comunione fra l’uomo e la natura. Una poesia che restituisce la forza emotiva del contatto con gli uomini e con la terra». 

        Mercoledì 4 maggio nell’aula 7 di palazzo Antonini, in via Petracco 8, “Omaggio a Giorgio Caproni” con interventi critici, proiezioni, letture, esecuzioni di brani musicali che ispirarono l’opera del poeta, in cui il nodo fra parola e musica è molto stretto. Dalle 9.30 Biancamaria Frabotta dell’università di Roma introdurrà “Le città visibili”, e Adele Dei dell’università di Firenze “Il romanzo spezzato”. Alle 11 intermezzo musicale con gli allievi del Conservatorio Tomadini, il soprano Eva Burco e Marius Barroccini al pianoforte. A seguire, Anna Dolfi dell’università di Firenze affronterà “Sulle soglie dell’ombra”. Quindi sarà proiettato il cortometraggio di Giuseppe Bertolucci “Il congedo del viaggiatore cerimonioso”, con il commento di Luigi Surdich dell’università di Genova. 

        Nel pomeriggio dalle 15.30 Antonio Prete dell’università di Siena si soffermerà su “Traduzione e poesia”, con letture in lingua originale e in traduzione italiana. Enrico Testa dell’università di Genova presenterà “Con gli occhi di Annina. L’ultimo Caproni”. Infine, Luca Zuliani, dell’università di Padova, e Rodolfo Zucco, dell’università di Basilea, con Martina Bretoni al violoncello e Anna Giulia Serena al pianoforte, e voce recitante di Rita Maffei, tratteranno “Il gioco delle rime: metrica e musica”, andando a scoprire il rapporto tra Caproni e i poeti del Duecento, la metrica di Cavalcanti e le ariette settecentesche. 

        Martedì 17 maggio alle 17 nella sala Politi di palazzo Politi, in via Zanon 6, sarà affrontata “La poesia veneta e la giovane scrittura friulana”. Interverranno i veneti Luciano Cecchinel, che ha pubblicato studi su tradizioni popolari e raccolte di poesie, e Giovanni Turra, studioso di poeti e narratori italiani del Novecento e lui stesso scrittore, e i friulani Vincenzo Sarcinelli, autore di racconti, e Cristina Aita, autrice di poesie e racconti.

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