Alla Notte degli Angeli, fase culminante della gara

Start Cup, Fabio Fazio incorona gli 8 semifinalisti

Attribuiti anche il Premio Internazionale
e il Premio Cirmont per la montagna

Otto progetti: innovativi, originali e realizzabili. Dal sistema integrato di produzione agricola per l’industria dei biocombustibili al programma per computer palmare destinato ad aiutare i sordi a comunicare, dal software per la diagnosi dei disturbi alimentari alla tecnica alternativa di riduzione dell’impatto ambientale causato dalle antenne di telefonia mobile. Ed ancora, un sistema di produzione di vaccini per il trattamento dei tumori, un’apparecchiatura utilizzabile nella prevenzione dell’infarto, un nuovo metodo di sutura dello sterno e un software per la l’analisi completa degli incidenti stradali. Sono le otto invenzioni incoronate da Fabio Fazio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine nella Notte degli Angeli, l’evento clou della prima fase di Start Cup Udine 2005, la competizione internazionale fra idee imprenditoriali innovative promossa dalla Fondazione Crup e dall’università di Udine. 

        Alla serata hanno partecipato, fra gli altri, il rettore Furio Honsell; il presidente della Fondazione Crup, Silvano Antonini Canterin; l’assessore regionale al Lavoro, formazione, università e ricerca, Roberto Cosolini; il presidente della provincia di Udine, Marzio Strassoldo; il sindaco di Udine, Sergio Cecotti; il presidente di Friulia Spa, Augusto Antonucci; l’assessore al Bilancio della provincia di Pordenone, Giuseppe Pedicini; il direttore del premio Start Cup, Guido Nassimbeni. Erano presenti anche le delegazioni delle università di Murcia (Spagna), Arad (Romania), Bratislava (Slovacchia), Rijeka (Croazia), Maribor (Slovenia), Novi Sad (Serbia e Montenegro) e Koper (Slovenia). 

        Otto idee che possiedono le caratteristiche giuste per rappresentare al meglio lo spirito di Start Cup che nel 2004 portò, per la seconda volta consecutiva, la creatività friulana sul podio più alto del Premio nazionale per l’innovazione grazie ad un progetto in campo medico dell’università di Udine. Il compito del Comitato scientifico di questa terza edizione del premio non è stato facile visto l'elevato livello qualitativo raggiunto dai 66 progetti presentati. Sono stati selezionati i piani d’impresa che meglio hanno saputo rispondere ai “tre comandamenti” di Start Cup: originalità, tasso d’innovazione, realizzabilità economica. Ai gruppi semifinalisti, tre dei quali a partecipazione straniera, è stato assegnato un Angelo, ovvero un tutor, individuato fra esperti del mondo economico-finanziario regionale, che affiancherà le squadre nella realizzazione dei business plan definitivi. 


        Ecco le otto idee imprenditoriali che si contenderanno la vittoria nella finale locale di ottobre. Il gruppo universitario italo-romeno Biosun (composto da Gian Paolo Vannozzi, Sattar Senferadi Tahmasebi, Michela Nicli, Andrea Ninci, Gabriele Giachin, Zohreh Rabiei, Monica Marini, Federico Mazzero della facoltà di Agraria dell’ateneo friulano, da Carla Morassutti della facoltà di Medicina veterinaria dell’università di Udine, da Rodica Dorina Chambree, Simona Crisan, Iuliu Radu Gabrus e Virginia Popa della facoltà di Ingegneria alimentare dell’università di Arad) ha messo a punto un sistema integrato di produzione di commodities agricole, in particolare il girasole con alto contenuto in acido oleico, ibrido Carnia, per l’estrazione di oli vegetali destinati all’industria dei biocombustibili e dei bioderivati di sintesi. Parte della produzione è destinata all’estrazione di olio biologico. 

        L’equipe informatica Eagle Net (formato dagli studenti della laurea magistrale in Informatica dell’ateneo friulano Fabio Buttassi, Gianluca Demartini, Mauro Lorenzutti, Daniele Nadalutti, e dalla dipendente della Camera di commercio di Udine, Elisa Zanuttini) ha realizzato un programma per computer palmare in grado di aiutare i sordi a comunicare con le persone che non conoscono il linguaggio dei segni e viceversa. Un sistema di elaborazione di immagini per la simulazione dell’immagine corporea del paziente utile per la diagnosi di disturbi alimentari quali l’anoressia e la bulimia è stato progettato dalla “squadra” mista nel settore della medicina sposata all'informatica Immagine Corporea (costituito da Emanuel Mian, del Centro ricerche Body Image di Aviano, da Cristian Lena, laureando in Ingegneria elettronica all’università di Udine e dal libero professionista Alessandro Prisi). Il gruppo università-impresa a composizione italo-finlandese MPS Wireless (composto da Michele Midrio, Mattia Pascolini e Giulia Gerarduzzi della facoltà di Ingegneria dell’ateneo friulano, e da Seppo Saario della Antenova Limited) ha progettato una tecnica per migliorare le prestazioni e ridurre l’impatto ambientale delle antenne nelle stazioni radio base per la telefonia mobile 3G. 

        Il progetto della Seromox, team misto italo anglo americano nel settore biomedico (formato da Stefano Marchetti ed Elena Venturini della facoltà di Agraria dell’università di Udine, Francesco Zaja del Policlinico universitario udinese, da Mark Tepfer e Jeremy Thompson del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia di Treviso, Francesca De Amicis e Tamara Patti della Transactiva Srl, Area Science Park di Trieste), consiste nella produzione di vaccini applicabile clinicamente nella terapia dei linfomi non-Hodgkin, tumori spesso incurabili. Il gruppo in campo medico Smart Clot (costituito da Mario Mazzuccato e Agostino Steffan del Cro di Aviano, Patrizio Bortolus della Saratoga Spa, Raul Pietrini della Ationet Srl e Santin&Associati Srl, Carlo De Franceschi della Friulana Oli Spa) ha ideato un’apparecchiatura capace di monitorare il processo di formazione del trombo e utilizzabile nella prevenzione dell’evento trombotico e del conseguente infarto. 

        Sempre nel settore medicale Sternette (composto da Ugolino Livi, Roberto Lumini, Stefano Pizzolito, Maurizio Rocco dell’Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia, dall’ex chirurgo cardiotoracico Cesare Puricelli, dall’elettrotecnico Gianni Ponte, dalla ricercatrice Nicoletta Finato della facoltà di Medicina dell’ateneo friulano, dagli studenti Nicole Puricelli e Gianluca Rabuazzo dell’università di Udine, da Annalisa Troiano e Alfredo Tarquini della Teamcons, e da Giancarlo De Cillia, Roberto De Cillia e Fabiano De Cillia della Derfel Snc), ha perfezionato una metodologia alternativa di sutura dello sterno per mezzo di “avvicinatori” (sternette) in titanio biocompatibile che previene le complicanze tradizionali quali la rottura degli elementi di sutura, la mancanza di normale cicatrizzazione e la conseguente possibilità di infezione della ferita. Il team Virtual Crash della facoltà di Ingegneria dell’ateneo friulano (formato dal ricercatore Stefano Bertolini e dagli studenti Yari Tosoni e Luca Venuti) ha realizzato un software per l’analisi completa del sinistro stradale, dal momento della sua genesi alla situazione finale. Il programma prevede un sistema innovativo di simulazione del comportamento dinamico del veicolo. Prima, durante e dopo l’urto. 

        Start Cup 2005 ha istituito anche il Premio Internazionale da attribuire al miglior progetto presentato da un gruppo composto da stranieri ma con almeno un italiano. Al suo esordio ci sono stati due team vincitori a pari merito: l’italo-croato Aromatek e l’italo-olandese Mobility. Ciascuno si aggiudica un riconoscimento in denaro pari a 5000 euro. Aromatek (costituito da Michele Angelin, studente alla facoltà di Economia dell’ateneo friulano e Marco Peric, laureato in Economia all’università di Rijeka) propone un dispenser di profumo che svolge anche la funzione di umidificatore, disinfestatore ed elemento decorativo per interni. Le fragranze sono ottenute dalla distillazione e dall’estrazione di risorse naturali come gli oli essenziali o gli estratti di piante. Per risolvere il fenomeno della congestione del traffico e del conseguente inquinamento Mobility (composto dall’ing. Luca Mascherin, dal dott. Roberto Mariconda e dal dottorando in matematica presso il Center for mathematics and computer science di Amsterdam, Nebojsa Gvozdenovic) ha predisposto due servizi sinergici: la modellazione degli spostamenti e il supporto al mobility management mediante uno specifico programma gestionale. 

        Durante la Notte degli Angeli è stato consegnato anche il premio per la montagna offerto da Cirmont, il Centro di ricerca per la montagna di Amaro. Ad aggiudicarsi i 2500 euro in palio è stato il gruppo D.A.G.M.A., interamente composto da universitari dell’ateneo friulano: il docente della facoltà di Agraria, Bruno Stefanon, e gli studenti di Ingegneria, Giulio Volpato, Diego Michielan, Marco Zanata, Alberta Simonetta e Alberto Hirshler. Il progetto proposto intende apportare nelle zone malghive montane fonti di energia rinnovabili e offrire un servizio completo al cliente comprendente il dimensionamento dell’impianto energetico ecologico più adatto alle esigenze di ciascuno, l’acquisto di tutte le apparecchiature necessarie e il reperimento di incentivi e finanziamenti esistenti. 

        Altri sei team, pur non essendo nella rosa dei semifinalisti, hanno ottenuto un riconoscimento speciale: Fly Sinthesis di Gonars (Udine) per un progetto di aeromobile ultraleggero di nuova concezione, originale nell’architettura e nelle soluzioni tecniche; l’equipe Friul Research di Rivarotta di Teor (Udine) che ha ideato dei refrigeranti eco-compatibili dove l’originalità tecnica si accompagna ad un’attenta analisi delle valenze promozionali e commerciali dell’innovazione; il gruppo Il villaggio degli orsi di Udine per aver studiato un piano di sviluppo sostenibile nelle aree dell’Alto Torre e Alto Natisone dove biodiversità e tipicità territoriali ispirano molteplici interventi coordinati in campo culturale, turistico e ambientale; il gruppo La Mazza di San Pier d’Isonzo (Gorizia) per aver progettato la produzione di due tipi di mazze da baseball di elevata qualità ad un prezzo competitivo valorizzando le competenze maturate nel settore legno-arredo in ambiti non tradizionali; il team Marconi Plast di Pavia di Udine ha progettato un impianto, unico in Italia, per il riciclaggio, il recupero e la rigenerazione del pulper, uno degli scarti più importanti dell’industria cartiera; il team pordenonese Ready Chemio ha messo a punto un dispositivo automatico dedicato alla preparazione delle soluzioni chemioterapiche integrando sofisticate competenze mediche, controllistiche e impiantistiche.

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