8 Luglio 2005
Successo per le celebrazioni del ventennale
Facoltà di Economia culla dei manager friulani
Honsell: “Ha saputo conoscere il territorio e innovarlo”
Ha saputo essere il serbatoio per il sistema direttivo del Friuli, è riuscita a creare quella classe di manager di cui il territorio aveva bisogno e che altrimenti doveva prelevare altrove: è questa la specificità della facoltà di Economia dell’ateneo di Udine che tutti - dagli universitari agli amministratori pubblici, fino agli imprenditori – le hanno riconosciuto nella giornata in cui sono stati celebrati i 20 anni della sua nascita. Una giornata che doveva essere anche di festeggiamenti, come ha ricordato il preside Flavio Pressacco, ma che sarà più sobria in considerazione dei tragici avvenimenti di Londra, per i quali è stato osservato un minuto di silenzio.
“Nel rapporto fra università e impresa c’è stato un cambiamento forte e fino a pochi anni fa impensabile – ha detto Marina Pittini, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria – segno che questo ponte fra accademia e impresa si è davvero realizzato”. Un ponte che ha reso questa facoltà – una delle 49 in Italia che ha laureato fino ad oggi 3.968 giovani - “speciale”, come ha evidenziato Furio Honsell, soprattutto in quanto ha avuto “la capacità di conoscere il contesto territoriale in cui era inserita e saperlo innovare, interpretando così pienamente lo spirito dell’intera università e realizzando una perfetta rampa di decollo per i prossimi 20 anni”. “La facoltà di Economia è riuscita a creare la classe manageriale da inserire nel mondo dell’impresa – ha sottolineato Adalberto Valduga, presidente della Camera di commercio di Udine – ha permesso lo sviluppo delle aziende e ha portato nei giovani la cultura d’impresa. L’auspicio è che ora porti nelle nuove generazioni anche la cultura dell’impegno, indispensabile per mantenere il livello di benessere che la società ha raggiunto”.
Ma c’è un’ulteriore capacità ad essere riconosciuta a questa facoltà, come ha evidenziato il sindaco di Udine, Sergio Cecotti: “Ha saputo portare l’elemento della strategia d’impresa nei settori scientifici e tecnologici, creando quell’integrazione perfetta che ha permesso a Udine di conquistare il premio nazionale dell’innovazione per ben due volte”. Tra i tanti successi della facoltà, elencati dal rettore Honsell e dal preside Flavio Pressacco, infatti, c’è quello di essere stato “l’incubatore” di Start Cup. “Il rischio di un’università giovane – ha sottolineato Honsell – è quello di rimanere un’università generica. Per questo è importante trovare modi per essere innovativi. La facoltà di Economia lo ha saputo fare ed è stata di stimolo anche per le altre”.
Ai saluti delle autorità sono seguite le testimonianze dei rettori del passato: Franco Frilli, “rettore dei nostri anni eroici”, come lo ha definito Pressacco e Marzio Strassoldo, “testimone privilegiato” che ha parlato in veste di presidente della Provincia, di ex rettore e di docente della facoltà di Economia: “Molti nostri laureati sono andati lontano, ma molti sono rimasti e attualmente occupano posizioni di rilievo. Abbiamo vinto la scommessa con chi riteneva che a Udine dovessero venir formati buoni tecnici, periti e ragionieri ma non dovesse nascere un’università”.
I lavori sono proseguiti con le relazioni di due fra i maggiori economisti italiani, già docenti presso la facoltà di Economia friulana: Patrizio Bianchi, rettore dell’università di Ferrara, ed Enzo Rullani, ordinario di Strategia d’impresa all’università Ca’ Foscari di Venezia e con l’intervento del presidente della conferenza dei presidi delle facoltà italiane di Economia, Alberto Guenzi. Infine, la giornata si è chiusa con le testimonianze dei membri dei comitati ordinatori della facoltà, dei docenti di ieri e di oggi, dei laureati honoris causa e di quelli stranieri, degli esponenti delle associazioni dei laureati Aule e Aiesec, dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo e con la tavola rotonda sulla “Cooperazione e competizione nella formazione avanzata” moderata da Giorgio Dominese a cui hanno partecipato i rappresentanti delle università di Udine, Trieste, Padova, Venezia, Klagenfurt, Koper, Zagabria e della London School of Economics.
“Nel rapporto fra università e impresa c’è stato un cambiamento forte e fino a pochi anni fa impensabile – ha detto Marina Pittini, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria – segno che questo ponte fra accademia e impresa si è davvero realizzato”. Un ponte che ha reso questa facoltà – una delle 49 in Italia che ha laureato fino ad oggi 3.968 giovani - “speciale”, come ha evidenziato Furio Honsell, soprattutto in quanto ha avuto “la capacità di conoscere il contesto territoriale in cui era inserita e saperlo innovare, interpretando così pienamente lo spirito dell’intera università e realizzando una perfetta rampa di decollo per i prossimi 20 anni”. “La facoltà di Economia è riuscita a creare la classe manageriale da inserire nel mondo dell’impresa – ha sottolineato Adalberto Valduga, presidente della Camera di commercio di Udine – ha permesso lo sviluppo delle aziende e ha portato nei giovani la cultura d’impresa. L’auspicio è che ora porti nelle nuove generazioni anche la cultura dell’impegno, indispensabile per mantenere il livello di benessere che la società ha raggiunto”.
Ma c’è un’ulteriore capacità ad essere riconosciuta a questa facoltà, come ha evidenziato il sindaco di Udine, Sergio Cecotti: “Ha saputo portare l’elemento della strategia d’impresa nei settori scientifici e tecnologici, creando quell’integrazione perfetta che ha permesso a Udine di conquistare il premio nazionale dell’innovazione per ben due volte”. Tra i tanti successi della facoltà, elencati dal rettore Honsell e dal preside Flavio Pressacco, infatti, c’è quello di essere stato “l’incubatore” di Start Cup. “Il rischio di un’università giovane – ha sottolineato Honsell – è quello di rimanere un’università generica. Per questo è importante trovare modi per essere innovativi. La facoltà di Economia lo ha saputo fare ed è stata di stimolo anche per le altre”.
Ai saluti delle autorità sono seguite le testimonianze dei rettori del passato: Franco Frilli, “rettore dei nostri anni eroici”, come lo ha definito Pressacco e Marzio Strassoldo, “testimone privilegiato” che ha parlato in veste di presidente della Provincia, di ex rettore e di docente della facoltà di Economia: “Molti nostri laureati sono andati lontano, ma molti sono rimasti e attualmente occupano posizioni di rilievo. Abbiamo vinto la scommessa con chi riteneva che a Udine dovessero venir formati buoni tecnici, periti e ragionieri ma non dovesse nascere un’università”.
I lavori sono proseguiti con le relazioni di due fra i maggiori economisti italiani, già docenti presso la facoltà di Economia friulana: Patrizio Bianchi, rettore dell’università di Ferrara, ed Enzo Rullani, ordinario di Strategia d’impresa all’università Ca’ Foscari di Venezia e con l’intervento del presidente della conferenza dei presidi delle facoltà italiane di Economia, Alberto Guenzi. Infine, la giornata si è chiusa con le testimonianze dei membri dei comitati ordinatori della facoltà, dei docenti di ieri e di oggi, dei laureati honoris causa e di quelli stranieri, degli esponenti delle associazioni dei laureati Aule e Aiesec, dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo e con la tavola rotonda sulla “Cooperazione e competizione nella formazione avanzata” moderata da Giorgio Dominese a cui hanno partecipato i rappresentanti delle università di Udine, Trieste, Padova, Venezia, Klagenfurt, Koper, Zagabria e della London School of Economics.