Sabato 24 settembre alle 16, Palazzo Badini, Pordenone

Il giornalismo cambia con il web?

Convegno del Consorzio universitario in collaborazione
con l’ateneo friulano e il Comune di Pordenone

        La forza del web si vede anche nel giornalismo. Di questo, o meglio di “Sfogliare lo schermo. I problemi dell’informazione e i giornali on-line”, parleranno, nell’ambito di “Pordenonelegge”, a Palazzo Badini, sabato alle 16, il giornalista Angelo Agostini, assieme a due laureati in Scienze e tecnologie multimediali, Denis Scarpante ed Eleonora Danelon, la docente allo stesso corso, Leopoldina Fortunati, il presidente del Consorzio universitario Giovanni Pavan e il primo cittadino, Sergio Bolzonello. L’incontro è stato organizzato dal Consorzio universitario in collaborazione con docenti e studenti della sede di Pordenone dell’università di Udine, e con il sostegno fattivo del Comune di Pordenone. 

        «Pordenone ha una posizione di privilegio, rispetto ad altre città – afferma Giovanni Pavan, presidente del Consorzio universitario – perché può vantare di un corso unico in Italia, incentrato sulla multimedialità e sullo studio a tutto tondo dei new media. Questioni che coinvolgono tutti noi, in quanto siamo quotidianamente raggiunti da informazioni via Internet o tramite sms sul telefonino. Basti pensare al crollo delle Torri Gemelle, un fatto noto a tutti ancor prima di sentire la notizia alla tv o di leggerla sulla carta stampata. Il Consorzio, dunque, è ben lieto di poter collaborare con iniziative che avvengono sul territorio come Pordenonelegge, e desidera portare a conoscenza di un pubblico più vasto le attività dell’università che insistono sul campus di via Prosecco». 

        «Con questo convegno – dichiara Gian Luca Foresti, presidente del consiglio del corso di laurea dell’ateneo friulano – vogliamo mostrare ad un pubblico più vasto le attività dei nostri due corsi di laurea, Scienze e tecnologie multimediali e Linguaggi e tecnologie dei nuovi media, per incrementare l’integrazione con il territorio. Lo abbiamo già fatto a giugno con un incontro con le aziende sul multimediale e lo faremo prossimamente parlando di altre attività legate ai nostri corsi di laurea, quali il rapporto della musica nei nuovi media, o, ancora, affrontando aspetti più tecnici, come la grafica 3D e la realtà virtuale». Tra gli ospiti di palazzo Badini, invitato dall’ateneo friulano, Angelo Agostini, docente di Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico all’Università Iulm di Milano che vanta un lunghissimo curriculum nell’ambito del giornalismo. 

        È stato, infatti, vicepresidente e poi presidente della European Journalism Training Association, l’associazione europea delle scuole di giornalismo, consulente della presidenza del Consiglio per l'editoria tra il 1996 e il 1998 e dirigente della Federazione della stampa, nonché membro di commissioni ministeriali per la riforma dell’Ordine dei giornalisti e per il riordino dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione. Attualmente è direttore del trimestrale “Problemi dell’informazione”, edito da Il Mulino. «L’orizzonte digitale – spiega Agostini – moltiplica gli strumenti di diffusione giornalistica, dato che consente l’informazione di nicchia, in questo senso può aumentare le occasioni di lavoro, restando il fatto che il giornalismo è una professione di frontiera e come tale non può proseguire nelle forme di lavoro a tempo pieno e indeterminato».


        Ma quali sono i cambiamenti venuti con la diffusione delle notizie on-line? «Ci sono cambiamenti in rapporto con le fonti dato che chiunque può accedere alla rete e mettervi ciò che vuole, con il pubblico visto che l’interazione è aumentata, e poi vi è la pervasività della diffusione, dato che il web è accessibile in qualunque momento e luogo, da chiunque», fa sapere Agostini. «La carta stampata – ammette Leopoldina Fortunati, docente di Scienze e tecnologie multimediali – non verrà mai abbandonata, il web, tuttavia allarga il numero dei lettori, si tratta di un pubblico che legge notizie on-line e che mai avrebbe acquistato i quotidiani».

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