Honsell e Bianchi hanno inaugurato l’impianto dedicato a Giumanini

Più opportunità per gli sportivi friulani grazie al palazzetto dei Rizzi

Con i “teloni parete” sono state realizzate tre palestre in una
per praticare discipline diverse contemporaneamente

E’ l’unico impianto in città omologato
per partite di campionato di pallamano e calcio a 5

        Tre palestre in una: il palazzetto dello sport al polo scientifico dei Rizzi rappresenta un’opportunità unica per gli sportivi friulani. L’impianto si presta infatti ad un utilizzo polifunzionale, con la suddivisione della palestra principale in tre zone fruibili da gruppi praticanti discipline diverse, attraverso i teloni-parete, apribili automaticamente. Con queste strutture è stato possibile suddividere la palestra principale in tre spazi: i due più grandi possono ospitare allenamenti di pallacanestro e pallavolo, quello più piccolo è idoneo per la pratica di attività a corpo libero, arti marziali e tennis tavolo. Sono possibili diverse configurazioni, allestibili in pochi minuti, con la presenza contemporanea di due campi di basket, o di tre campi di pallavolo e tutte le soluzioni intermedie.
 
            Ma le caratteristiche che rendono unico il palazzetto dello sport non finiscono qui. Grazie ai suoi oltre 4 mila metri quadri su due piani, l’impianto è l’unico del comune di Udine omologato per ospitare partite di campionato, con presenza di pubblico, nelle discipline della pallamano e del calcio a 5. Oltre alle discipline classiche, quali il basket, la pallamano, la pallavolo, nel nuovo palazzetto trovano spazio anche le discipline legate al fitness, particolarmente richieste anche dagli studenti universitari. Inoltre, l’impianto è stato concepito anche per manifestazioni occasionali extra sportive, come un concerto, un’assemblea o la presentazione e la conclusione di un torneo.
 
        Realizzato dall’università e gestito dal Cus, che conta un migliaio di tesserato e 350 agonisti, il palazzetto dello sport è stato intitolato alla memoria del professor Angelo G. Giumanini, uomo di scienza e di sport, stroncato nel 2002 da una malattia incurabile. Dal 1980 è stato titolare della cattedra di chimica organica della facoltà di Agraria dell’università di Udine. I suoi interessi di ricerca hanno spaziato dalla chimica industriale organica allo studio di prodotti naturali e di composti dell’azoto, offrendo contributi sostanziali allo sviluppo di nuove tecniche analitiche, soprattutto con applicazioni nel campo alimentare. Ma Giumanini è stato anche un grande sportivo. In Friuli Venezia Giulia militò nella file della Nuova Atletica del Friuli e del Cus Udine. Fra i risultati di maggior spicco, la medaglia d’oro nel salto triplo nella categoria Master 45 ai campionati nazionali individuali su pista nel 1983 a Milano, due  medaglie d’argento e una di bronzo nel 1998 ai campionati nazionali indoor di Ponticelli, in provincia di Napoli, rispettivamente in salto triplo, salto in alto e salto in lungo, seguiti dalla medaglia d’argento nel salto triplo e da quella di bronzo nel pentathlon lanci conseguiti ai Campionati nazionali assoluti su pista di Viareggio.
 
        Anche a livello dirigenziale Giumanini si è contraddistinto per l’impegno a favore dello sport, in particolare a livello universitario. Presidente del Comitato per lo sport universitario a cavallo tra gli anni ‘70 e i primi anni ‘80 e componente del consiglio direttivo del Cus Udine, Giumanini è stato il più fervente sostenitore nel mondo accademico sulla necessità di promuovere lo sviluppo dell’attività sportiva studentesca attraverso la costruzione di impianti sportivi integrati nelle strutture universitarie secondo la logica del campus americano. Come presidente del Comitato per lo Sport ha istituito, con la collaborazione dell’Erdisu, alcune borse di studio per il sostegno dell’attività sportiva di studenti meritevoli sul piano sportivo sempre secondo il modello esistente nelle università statunitensi.
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        All’inaugurazione del palazzetto erano presenti anche Eva Gacs e Annamaria Giumanini, rispettivamente vedova e sorella del professor Giumanini. Dopo il benvenuto del rettore Furio Honsell e i saluti del presidente del Cus Udine, Gianluca Bianchi, sono intervenuti Enzo Martines, vicesindaco del Comune di Udine, Marzio Strassoldo, presidente della provincia di Udine con l’assessore all’università Ennio De Corte, Elio De Anna, presidente della provincia di Pordenone, Roberto Antonaz, assessore regionale allo sport, Romano Isler, presidente regionale del Cusi, e Emilio Felluga, presidente regionale del Coni, Ferdinando Milano, presidente dell’Erdisu, Marino Tremonti, presidente del Comitato per l’università friulana. È toccato al professor Paolo Strazzolini, docente di chimica organica dell’ateneo e allievo del professor Giumanini, svolgere la commemorazione del docente. Flavio Pressacco, delegato del rettore per le attività sportive ha illustrato invece le caratteristiche dell’impianto sportivo. Dopo lo scoprimento della targa in memoria di Giumanini, l’arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, ha impartito la benedizione alla nuova struttura.
 
            Impegnativo l’investimento per realizzare la struttura. Il complesso è costato complessivamente circa 3 milioni di euro: un milione 200 mila euro iniziale a cui si sono aggiunti un milione e 564 mila euro per il completamente e ulteriori 250 mila euro per la sistemazione esterna. I finanziamenti utilizzati sono stati in parte quelli ministeriali vincolati per l’edilizia sportiva e in parte fondi di bilancio dell’Ateneo. Ad essi si aggiunge l’investimento di 200 mila euro per arredi e attrezzature da parte del Cus. Sono stati acquistati tre impianti di pallacanestro mobili (omologati anche per il minibasket), sia a parete che a soffitto, tre impianti di pallavolo, porte di calcio, pallamano, attrezzature per la ginnastica. Sono stati anche arredati gli 8 spogliatoi e i locali accessori. L’idea di organizzare gli spazi con i teloni parete è stata voluta dal Cus al fine di poter sfruttare nel miglior modo possibile tutti gli spazi a disposizione con l’obiettivo di poter offrire ai propri tesserati ed al maggior numero possibile di altre associazioni la possibilità di praticare diverse discipline sportive.
 
            Originariamente ideato dall’architetto Manfredi Nicoletti, già autore del progetto del polo scientifico dei Rizzi, e successivamente rivisitato ed aggiornato dall’architetto Alessandro Vittorio dello studio Vittorio & associati di Udine, il palazzetto è composto da una sala polifunzionale, che, durante gli eventi sportivi, potrà ospitare fino a 1.017 spettatori e potrà essere usata come palestra e come campo sportivo. La tribuna centrale e quella laterale offrono una capienza totale di 500 posti a sedere a cui si potranno aggiungere ulteriori 512 posti su strutture mobili di tipo telescopico. Nel caso di manifestazioni extra-sportive, potranno essere ospitate ben 1.700 persone sedute, occupando il campo da gioco: il problema acustico è stato superato rivestendo gran parte della sala con robusti pannelli fonoassorbenti.
 
        Al primo piano è stata allestita una piccola sala pesi per il body building. A completamento dell’offerta sportiva, è prevista la conversione di alcuni spazi ad ambulatori per la realizzazione di un centro di medicina sportiva e di riabilitazione e di un piccolo bar per la distribuzione di bevande ed alimenti ai fruitori dell’impianto. L’edificio è privo di barriere architettoniche. Sono stati previsti quattro spogliatoi per gli atleti e quattro per arbitri e istruttori, attrezzati anche per atleti disabili e l’accesso ai campi da gioco avviene attraverso un corridoio molto ampio e comune agli altri sportivi. Sono stati realizzati il pronto soccorso, una biglietteria con doppio sportello, i servizi igienici (distinti per sesso e per diversamente abili).

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