Convegno all’Ateneo friulano da giovedì 27 a venerdì 29 maggio

Filosofia: Udine capitale europea dell'Estetica

Confronto internazionale fra studiosi della filosofia dell’arte e della bellezza

Studiosi europei e americani di estetica a confronto all’Università di Udine. Dal 27 (inizio alle 9) al 29 maggio, a palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine, l’Ateneo friulano ospiterà il secondo convegno della Società europea di Estetica. Parteciperanno un centinaio di studiosi di questa disciplina filosofica trasversale che studia la bellezza in tutte le forme di manifestazione della creatività artistica e scientifica dell’uomo: nella natura e nella cultura, nella vita quotidiana e nelle arti. Il convegno è organizzato dal dipartimento di Filosofia dell’Ateneo udinese. Collaborano all’iniziativa l’Associazione italiana degli studiosi di estetica, la British Academy, la British Society of Aesthetics, la Deutsche Gesellschaft für Ästhetik e, per l’Università di Udine, le facoltà di Lettere e filosofia e Lingue e letterature straniere, la Scuola Superiore e il Centro ricerche ed elaborazione audiovisive (Crea) del Dams. Per ulteriori informazioni: www.eurosa.org.
 
«Scopo delle assise – spiega il coordinatore scientifico, Alessandro Bertinetto, docente di Estetica all’Università di Udine – è presentare e discutere gli orientamenti culturali e i risultati dell’attuale ricerca sull’estetica, l’arte e la bellezza in ambito europeo, rappresentando la ricchezza delle tradizioni e delle prospettive filosofiche e, in generale, culturali del Continente».
 
Oltre a professori affermati, ricercatori e giovani studiosi parteciperanno al convegno anche una ventina di studenti dell’università olandese di Groningen accompagnati dai loro docenti. Inoltre, importanti editori internazionali, tra i quali la Oxford University Press, a testimonianza del valore scientifico e, più in generale, culturale dell’appuntamento, esporranno alcune tre le più significative recenti pubblicazioni nell’ambito degli studi di estetica a livello internazionale.
 
I lavori si apriranno giovedì 27 maggio, alle 9, nell’aula 7 di palazzo Antonini. Porteranno i saluti il prorettore Leonardo Alberto Sechi, il preside della facoltà di Lettere e filosofia, Andrea Tabarroni, e i presidenti della Società europea di estetica, Robert Hopkins, e dell’Associazione italiana degli studiosi di Estetica, Federico Vercellone.
 
Il convegno si articolerà innanzitutto in sessioni dedicate alle conferenze di quattro studiosi europei di fama internazionale: Sergio Givone dell’Università di Firenze, Thierry de Duve dell’Università de Lille III (Francia), John Hyman del Queens College di Oxford (Regno Unito) e Lambert Wiesing dell’Università di Jena (Germania). Nelle tre giornate si susseguiranno poi sessioni parallele (aule 7, 10, 15, sale Atti e Convegni) nell’ambito delle quali una sessantina relatori, selezionati tra oltre 160 proposte pervenute, presenteranno i loro lavori.
 
Il programma prevede giovedì 27 maggio, alle 9.30 nell’aula 7, la relazione di Sergio Givone intitolata “About a narrative way of thinking”. I lavori proseguiranno con le sessioni parallele dedicate, fra l’altro, ai rapporti tra filosofia e pittura, alla storia dell’estetica, al concetto di sublime e al giudizio estetico. Alle 18, in aula 7, conferenza di Lambert Wiesing sul tema “Pause of partecipation. On the function of artificial presence”.
 
Venerdì 28 maggio i lavori riprenderanno alle 8.30. Le varie sessioni saranno imperniate, in particolare, sull’approccio estetico applicato alla fiction, all’immaginazione, alla musica, alla narrativa, alla danza, alla natura e alla vita quotidiana. E, ancora, al concetto di bellezza, alla teoria dell’arte e all’estetica di Hegel. Alle 17, nell’aula 7, è in programma la conferenza “Is resemblance a relation?” tenuta da John Hyman.
 
L’ultimo giorno, sabato 29 maggio, le sessioni parallele inizieranno alle 9.30 e vedranno al centro del dibattito i temi della morale, del cinema, della cognizione e della percezione. In chiusura, alle 11.30 nell’aula 7, conferenza di Thierry de Duve dal titolo “On negatività in Kant’s third critique”.

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