7 Agosto 2009
Compagno: «Le parole della Gelmini, riconoscimento a tutta la comunità universitaria: docenti, ricercatori e tecnici amministrativi»
Nell’intervista al Messaggero Veneto il ministro
definisce «lusinghieri» i risultati raggiunti dall’Ateneo
Il ministro dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), Mariastella Gelmini, nell’intervista pubblicata oggi, venerdì 7 agosto, dal quotidiano il Messaggero Veneto, definisce «lusinghieri» i risultati raggiunti dall’Università di Udine.
In particolare, interpellata dal giornale sulla graduatoria di merito delle università italiane stilata dal Miur per ripartire in base ad essa il 7% del Fondo di finanziamento ordinario (525 milioni di euro), Gelmini dichiara: «Dalla classifica pubblica emerge che molti atenei, nonostante le piccole dimensioni,hanno raggiunto risultati molto lusinghieri e così vale anche per Udine».
Secondo la classifica, basata su parametri che valutano qualità della ricerca e della didattica, l’ateneo friulano risulta al nono posto degli atenei più “virtuosi” d’Italia e al secondo posto tra quelli del Nordest. Questa valutazione assegnerà a Udine, rispetto al 2008, circa 1,5 milioni di euro in più di finanziamento pubblico.
Le dichiarazioni del ministro Gelmini sono state accolte con soddisfazione dal rettore di Udine, Cristiana Compagno. «Fa piacere – dice Compagno – che il ministro prenda ad esempio anche i risultati raggiunti dalla nostra università in questi anni, grazie all’impegno dell’intera comunità universitaria». Quando si parla di atenei “virtuosi” «bisogna considerare anche e soprattutto – continua Compagno – i risultati ottenuti rispetto alle risorse disponibili. Quindi, è evidente che noi, cronicamente sottofinanziati, per raggiungere questi livelli abbiamo impiegato in maniera ottimale le risorse disponibili». L’auspicio è «che si prosegua –conclude Compagno - sulla via della valutazione per l’assegnazione di sempre maggiori quote di risorse. Quando ci valutano per i risultati, siamo sempre positivi. E questo rende giustizia a tutta la comunità accademica: docenti, ricercatori e tecnici amministrativi».
(L’intervista è consultabile all’indirizzo http://rassegna.uniud.it).