L’Ateneo contro le discriminazioni e le violenze verso le studentesse e gli studenti di tutto il mondo
Accoglie e favorisce l’integrazione in Friuli e l’iscrizione ai propri corsi di studio
L’Università di Udine conferma e sostiene le iniziative intraprese per aiutare e accogliere le giovani studentesse e ricercatrici e i giovani studenti e ricercatori di tutto il mondo che si trovano a vivere situazioni di discriminazione e violenza che ne ostacolino l’accesso all’istruzione e alla carriera universitaria e nel mondo della ricerca. Dalla prima emergenza in Afghanistan ai giovani ucraini, ed ora, alle giovani donne afgane alle quali recentemente è stato bandito l’accesso agli atenei del loro Paese, il sistema accademico del Friuli Venezia Giulia è un modello di riferimento grazie al piano predisposto dalla Regione di concerto con le università e i conservatori regionali per dare una risposta alla drammatiche situazioni di conflitti e discriminazioni che incidono in particolare sul futuro delle donne e sul loro accesso all’istruzione superiore.
«Grazie a questo piano e alla ribadita volontà dell’Università di Udine – sottolineano il rettore Roberto Pinton e il delegato per l’internazionalizzazione, Giorgio Alberti –, con il supporto dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), possiamo garantire l’iscrizione ai nostri corsi di laurea e quindi la didattica, il vitto e l’alloggio, l’attività di accoglienza, l’orientamento e l’inserimento nel contesto universitario friulano di coloro che sono discriminati o perseguitati nei loro Paesi a causa del sesso, della religione, della lingua, della loro cultura o delle loro opinioni politiche».