Racconta l’esperienza dell’associazione “Famiglie per l’accoglienza”
Affido e accoglienza, mostra a Palazzo di Toppo Wassermann
Dal 14 al 22 ottobre nel Velario
Dal 14 al 22 ottobre nel Velario del Palazzo di Toppo Wasserman a Udine (via Gemona 92), sarà possibile visitare la mostra “Non come, ma quello. La sorpresa della gratuità”. L’esposizione, ospitata dall’Università di Udine, è organizzata dall’associazione “Famiglie per l’accoglienza”. Si tratta di una rete di famiglie, di varia estrazione esperienza e provenienza, che condividono l’esperienza dell’accoglienza e la propongono come un bene per la persona e per la società intera. La mostra era stata allestita in occasione del “Meeting per l’amicizia fra i popoli” nel 2022 per i quarant’anni della fondazione dell’associazione.
La presentazione si terrà sabato 14 ottobre, alle 18, nella Sala Madrassi (via Gemona 66). Parteciperanno il rettore dell’Ateneo friulano, Roberto Pinton, il presidente nazionale di “Famiglie per l’Accoglienza”, Luca Sommacal, curatore della Mostra, e con don Stefano Pegorin, direttore dell’opera salesiana “La Viarte”, comunità di accoglienza per giovani a Santa Maria La Longa.
Nata da un piccolo gruppo di famiglie, l’associazione si è diffusa in tutta Italia e in diversi Paesi del mondo, aprendo la propria realtà a tutti coloro che vogliono condividerla e coinvolgendo migliaia di altre famiglie nell’esperienza dell’accoglienza come l’affido e l’adozione, l’accoglienza di figli disabili, di genitori anziani, di giovani e adulti fragili o, più recentemente, l’accoglienza di profughi provenienti da zone di guerra.
La mostra racconta l’origine e l’esperienza dell’associazione, di cui fanno parte anche diverse persone che lavorano all’Ateneo friulano.
«Vuole essere – spiegano Serena Marchetti e Francesca Baciga – una proposta alla città di un percorso, con l’intento di valorizzare un patrimonio di esperienza e presentare l’accoglienza come un bene che non è solo per chi vive un’esperienza particolare ma può riguardare tutti, in diverse forme e nella vita quotidiana di ognuno».