Al via il progetto di restauro promosso dall’Istituzione Casa della musica del Comune di Parma

L'Università di Udine digitalizza le registrazioni di storiche serate liriche del Teatro Regio di Parma

La tradizione operistica del palcoscenico emiliano si rinnova e si tramanda grazie al progetto di restauro affidato alle tecnologie del Laboratorio Mirage

Con una gara d’appalto nazionale vinta dal Laboratorio Mirage dell’Università di Udine, l’Istituzione Casa della musica del Comune di Parma ha dato avvio al progetto di digitalizzazione delle registrazioni audio di oltre 300 rappresentazioni operistiche e concerti di musica classica tenutisi al Teatro Regio di Parma dal 1961 al 1989. Il lavoro richiesto all’équipe del Laboratorio, diretto da Angelo Orcalli, porterà alla creazione di copie conservative di circa 300 bobine contenenti le registrazioni audio delle serate liriche. Le tracce sonore, trasferite in digitale, verranno memorizzate sia ad alta risoluzione, a fini conservativi, sia in mp3, per facilitare l’accesso a un pubblico più vasto. Saranno inoltre corredate da immagini fotografiche e schede catalografiche specifiche, per attestare originalità e provenienza di ogni singola unità documentale. Il progetto porterà alla messa a disposizione del pubblico di queste storiche registrazioni nella primavera del 2015.

«L’accesso a queste registrazioni – sottolinea Orcalli – è un fatto di grande rilevanza sia dal punto di vista documentario che artistico». Permetterà infatti di ricostruire, oltre a diversi decenni di storia del teatro, anche una vera e propria storia dell’interpretazione musicale della seconda metà del ’900, attraverso le esecuzioni di tutti i grandi artisti che si sono succeduti sul palcoscenico del teatro emiliano.

«È questo un progetto – spiega il presidente della Casa della Musica, Marco Capra – di grande rilievo, in quanto rivolto a una delle componenti di maggior pregio della Casa della Musica, l’Archivio storico del Teatro Regio, in linea con le funzioni di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico che nel 2002 hanno portato alla nascita della nostra istituzione».

La digitalizzazione delle registrazioni ne garantirà la conservazione a lungo termine e una vasta fruizione anche grazie alle tecnologie della rete. «Alla stregua dei documenti cartacei – dice Luca Cossettini, ricercatore responsabile del progetto – le registrazioni audio sono ormai universalmente considerate fonti storiche. Se le partiture ci tramandano i testi, le istruzioni per rieseguire le opere, i documenti sonori ci restituiscono la prassi esecutiva, ci informano sulle peculiarità interpretative di musicisti e cantanti e su quelle componenti espressive della musica che hanno storicamente formato la nostra sensibilità e cultura musicale. La digitalizzazione di queste registrazioni non è quindi un mero lavoro di trasferimento dati da sistemi storici di registrazione agli odierni formati digitali, ma implica un complesso processo di riconoscimento e di restituzione di testimonianze artistiche».

«Questo progetto – sottolinea Stefano Allegrezza, delegato dell’Ateneo friulano per gli Archivi digitali – oltre a essere motivo di grande soddisfazione per il riconoscimento della competitività scientifico-industriale del Laboratorio Mirage del Dipartimento di scienze umane, costituisce un evidente segno della vocazione “digitale” dell’Università di Udine, e potrà svilupparsi proficuamente anche in altri settori del patrimonio artistico e culturale».

Mirage è da vent’anni punto di riferimento internazionale per la ricerca applicata alla preservazione e alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dei beni musicali e audiovisivi.

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