Geniale self made man, unì tradizione e innovazione facendo “fiorire” la montagna
L’Università di Udine ricorda Leonardo Del Vecchio
Le parole del rettore Roberto Pinton dedicate all’imprenditore che l’Ateneo laureò honoris causa in Ingegneria gestionale
«L'Università di Udine rivolge un commosso pensiero a Leonardo Del Vecchio, geniale imprenditore, in grado di trasformare una piccola bottega di Agordo in un impero multinazionale e multisettoriale; un uomo coraggioso, visionario, di solidi principi e fortemente legato alla sua terra». Così il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, esprime il cordoglio della comunità accademica friulana per la scomparsa del fondatore di Luxottica, leader mondiale dell’occhialeria. A Del Vecchio l’Ateneo conferì il 9 marzo 2002 la laurea honoris causa in Ingegneria gestionale “per la qualificazione nel mondo dell’immagine, della creatività e della capacità imprenditoriale italiane e per il suo contributo al rilevante sviluppo economico e sociale delle aree montane”.
«Del Vecchio – sottolinea Pinton – ha saputo fondere tradizione e innovazione, garantendo la continuità culturale dell’azienda e, allo stesso tempo, trasformarla continuamente. Ha rappresentato al meglio la figura di imprenditore “vecchio stampo”, primo a giungere in azienda, vicino ai propri dipendenti, che considerava la vera risorsa dell’azienda, coniugandola con un modello imprenditoriale vincente».
Del Vecchio dedicò tutta ai giovani la lectio che tenne dopo aver ricevuto la pergamena di laurea, nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. «Un giovane deve porsi un’idea e cercare di realizzarla. In qualsiasi settore egli decida di operare. È l’idea alla base del successo di Luxottica. Ma se avessi fatto il contadino – spiegò Del Vecchio – avrei cercato di fare il miglior vino al miglior prezzo, vendendolo, come ho fatto con gli occhiali, direttamente al consumatore. Un buon insegnante può diventare uno scienziato o un rettore di università. Un’idea, quindi, può essere sviluppata in diversi settori. Qualsiasi strada un giovane scelga, qualsiasi obiettivo si prefigga – concluse –, possono dare questa possibilità di successo».
La laurea honoris causa venne proposta dall’allora facoltà di Ingegneria e la laudatio fu tenuta da Alberto Felice De Toni.