La premiazione al termine del workshop sulle nuove sfide del giornalismo nell'era digitale

Margherita Marchiol, laureata in Relazioni pubbliche, è la vincitrice del Premio di laurea Pietro Villotta

Riconoscimenti a Chiara Gazziero, Thomas Rossetto e Federica Vassallo

Premio Piero Villotta: i premiati con il rettore e gli organizzatori del workshop

Ampia partecipazione di studenti e giornalisti al workshop che si è svolto mercoledì 11 maggio nella cornice del Polo di Santa Chiara di Gorizia, promosso dai corsi di laurea in Relazioni pubbliche e in Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni dell’Università degli Studi di Udine in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti Fvg e Asso Stampa Fvg.

Ad aprire la mattinata i saluti e l’introduzione del Magnifico Rettore Roberto Pinton che ha ricordato il rinnovo dell’accordo di collaborazione tra l’Università e l’Ordine dei Giornalisti Fvg legato anche dall’istituzione del Premio di laurea in memoria del giornalista Piero Villotta, uno dei primi promotori della costituzione dell’Università di Udine nel post terremoto.

Durante il workshop, moderato da Renata Kodilja docente dei due corsi di laurea, Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Fvg ha evidenziato come la tecnologia ha cambiato il mondo della comunicazione negli ultimi dieci anni spostando la fruizione delle informazioni dai media tradizionali alla rete. Ciò ha indotto non solo opportunità ma anche pericoli come il fenomeno della disintermediazione, con informazioni dirette ma non per questo più reali, e la polarizzazione delle informazioni online che influenzano la percezione della realtà favorendo il fenomeno delle fake news e la creazione delle cosiddette echo-chambers alimentate dagli algoritmi che selezionano i contenuti da mostrare agli utenti.

Adriana Ronco Villotta ha ricordato la figura e l’opera del marito scomparso per il quale è stato istituito il premio riservato ai laureati dei corsi in Relazioni pubbliche e laurea magistrale in Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni dell’Università degli studi di Udine per la migliore tesi sulla moderna comunicazione, con particolare attenzione alle grandi trasformazioni che la rivoluzione digitale sta apportando al mondo dell’informazione e del giornalismo e all’analisi degli effetti di influenza sociale prodotti dall’informazione giornalistica.

Antonella Pocecco, coordinatrice dei due corsi di laurea ha messo in evidenza alcune sfide attuali dei giornalisti tra le quali la difficoltà di descrivere realtà multiconnesse, la capacità di comprendere la realtà dei fatti e degli eventi e l’importanza del tono delle narrazioni e dell’approccio empatico.

Nella prima parte dell’incontro gli interventi degli esperti, Gianluca Amadori, de Il Gazzettino, componente del Comitato Esecutivo dell’Ordine nazionale dei giornalisti e Roberto Reale, già vicedirettore della TGR Rai, del TG3 e di Rainews 24 e docente di linguaggio radiotelevisivo all’Università di Padova, hanno portato ad alcune riflessioni sull’autorevolezza del giornalismo tradizionale, sul ruolo fondamentale del giornalista in quanto persona formata e in grado di verificare fonti e comprendere la complessità dei fatti e sulla necessità di attivare nei fruitori degli “anticorpi di verità” come strumenti di difesa da fake news e disinformazione che possono portare a qualità di informazioni scandenti, errate o a campagne d’odio.

Nella seconda parte della mattinata, spazio all’esposizione delle dissertazioni dei laureati e alle laureate che hanno ottenuto i riconoscimenti della commissione. Tra le 27 tesi analizzate si sono distinti con menzioni speciali Chiara Gazziero, Thomas Rossetto, Federica Vassallo e la vincitrice del premio della prima edizione Margherita Marchiol.

Margherita Marchiol, laureata in Relazioni pubbliche, nella tesi dal titolo “Brexit: birth and growth of a socio-political and media phenomenon” ha studiato gli effetti dell’influenza prodotti dall’informazione giornalistica sull’esito del Brexit referendum del 2016, analizzando l’agenda setting, la campagna mediatica inglese e sottoponendo un questionario ad un campione di 120 intervistati cittadini del Regno Unito. Chiara Gazziero, laureata in Relazioni pubbliche, ha esposto i vantaggi limiti e il futuro del giornalismo automatizzato nella tesi “L’evoluzione dell’attività giornalistica: dalla tradizionale ricerca dei dati e analisi delle fonti allo sviluppo dell’intelligenza artificiale”. Thomas Rossetto, laureato in Relazioni pubbliche, nella dissertazione “La propaganda mediatica e l’odio verso il nemico. Un’analisi dalla Seconda guerra mondiale alle rivolte in Libia”    ha esaminato i processi di pregiudizio, conformismo e deumanizzazione creati e riproposti dai mass media e dalla propaganda durante alcune vicende storiche. Federica Vassallo, laureata in Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni con la tesi su “La multimodalità e la multifunzionalità del podcast: ridefinizione di un genere discorsivo” ha ridefinito le potenzialità del podcast nell’attuale società digitalizzata tramite il modello di linguistica testuale e l’approccio analitico del Generic Structure Potential.

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