21 Gennaio 2019 –
Partecipata cerimonia oggi in via Tomadini con le autorità
Marzio Strassoldo: l'ateneo commosso e grato gli ha intitolato l'aula 3 del Polo economico
A due anni dalla scomparsa, il taglio nel nastro e la scopertura della targa. Alberto De Toni: “Rettore dal 1992 al 2001, s’impegnò per fare grande l’ateneo”.
Molta commozione e un lungo applauso hanno segnato oggi a Udine la scopertura della targa e l’intitolazione, a due anni dalla sua scomparsa, dell’aula 3 del polo economico-giuridico dell’ateneo a Marzio Strassoldo, rettore dell’università di Udine dal 1992 al 2001 (per tre mandati), autonomista e uomo di cultura che dedicò il suo impegno di studioso, politico e amministratore alla difesa e la crescita del Friuli.
Alla cerimonia con taglio del nastro in via Tomadini hanno preso parte il rettore Alberto De Toni, il sindaco di Udine Pietro Fontanini, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo, il direttore del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’ateneo Andrea Garlatti, il professor Raimondo Strassoldo, fratello di Marzio, numerosi esponenti del mondo accademico, della società civile, delle istituzioni, delle associazioni (tra le quali anche gli autonomisti friulani con bandiera giallo-blu).
«Il testimone che ci consegna Marzio Strassoldo è l’impegno profondo per la crescita del territorio, la proiezione dell’ateneo verso un futuro espansivo e noi stiamo andando proprio in questa direzione, con quattro cantieri aperti per 22 milioni di euro complessivi tutti messi già in pista, i progetti di Cantiere Friuli, e la partecipazione al bando europeo per reti di università». Lo ha detto in apertura il rettore Alberto De Toni, dopo aver ringraziato i familiari di Strassoldo e i direttori delegati dei Dipartimenti per la loro presenza alla cerimonia, molto partecipata, ricordando che Marzio Strassoldo «fu un rettore che, insieme a altri, come Gusmani e Frilli, si impegnò con energia e passione perché questa nostra ‘piccola’ università fosse grande».
Il rettore ha proseguito dicendo che «sotto la sua guida sono state create strutture come Friuli Innovazione, l’editrice Forum, il Cirf, centro interdipartimentale di ricerca sulla lingua e cultura del Friuli, quindi, strutture che fanno parte della cintura che accompagna l’ateneo nella sua missione territoriale».
De Toni ha poi ricordato che Strassoldo, presente all’inaugurazione dell’anno accademico il 21 novembre del 2016, «mi aveva in quell’occasione personalmente ringraziato per aver attribuito il titolo di emerito all’ex rettore Franco Frilli, lanciato Cantiere Friuli e annunciato l’impegno dell’ateneo friulano per il G7 dell’Università, invitandomi alla presentazione del suo ultimo libro, edito da Forum, sulla “Economia delle minoranze linguistiche. La tutela della diversità come un patrimonio”, alla quale non mancai, nel novembre del 2016».
A seguire gli interventi del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, e del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo.
«È indispensabile riprendere in mano i suoi messaggi e le sue intuizioni – ha sottolineato il sindaco -, per ridare corpo a quanto ha scritto e detto. Marzio Strassoldo non va dimenticato, il suo impegno è stato fondamentale per la crescita del Friuli e come sindaco della città di Udine e come ultimo presidente della Provincia di Udine sono orgoglioso di essere qui per ricordare questa importante figura della nostra terra».
Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale e docente dell’ateneo friulano Francesco Russo, «l’esperienza e l’esempio di Marzio Strassoldo ci dicono di un tempo felice che speriamo non sia impossibile da far tornare, in cui la competenza e la qualità di persone del mondo della cultura e della formazione diventavano disponibili per un impegno anche politico e civile. In particolare – ha aggiunto -, oggi mi piacerebbe confrontarmi con lui sui temi dell’autonomia, perché è stato un grande friulano, ma capace di leggere l’autonomia sempre in un contesto internazionale e molto ampio».
Raimondo Strassoldo, già docente dell’ateneo friulano e fratello di Marzio, ha ringraziato a nome di tutta la famiglia l’Università per l’intitolazione «che segue una serie di onori tributati a Marzio dall’ateneo”, ricordando «la profonda stima nei suoi confronti di tutto il mondo accademico». Ha poi sottolineato l’impegno di Marzio per «una università del Friuli radicata nel suo territorio e oggi sollecitata ad esserlo sempre più anche in ragione del suo essere stata istituita per volontà popolare».
Toccante l’intervento di Andrea Garlatti, direttore del DIES, Dipartimento di scienze economiche e statistiche, che ha evidenziato come «questa intitolazione sia un giusto riconoscimento a un rettore che è stato davvero magnifico, nel senso che negli anni del suo mandato ha fatto cose grandi con uno stile esemplare, contraddistinto da indipendenza di pensiero ed equilibro per garantire l’autonomia dell’ateneo».
Interventi conclusivi a cura dei docenti dell’università di Udine Laura Rizzi e Alessio Fornasin. La prima ha ricordato «da ex allieva il lascito del professor Strassoldo in termini di senso di servizio e ruolo dell’istituzione, curiosità multidisciplinare, rispetto e attenzione per gli studenti». Il secondo, parlando in friulano, la “marilenghe” amata e coltivata dall’ex rettore, ha messo in luce «le tante collaborazioni sviluppate sempre con coerenza e attenzione ai particolari, perché era un piacere e un onore lavorare con uno studioso e un appassionato di lingua e cultura, ma anche con una persona dai solidi e generosi tratti umani».
Professore ordinario di Statistica e storico esponente autonomista friulano, Strassoldo, venne chiamato nel 1987 a coprire la cattedra di contabilità economica nazionale nella nuova facoltà di Scienze economiche e bancarie dell'Università di Udine. Professore di statistica economica all’allora facoltà di Economia guidò l’Ateneo friulano come rettore dal 1992 al 2001. Dopo la prima elezione venne infatti riconfermato nel 1995 e nel 1998. Nel 2001, non rieleggibile dopo il terzo mandato, venne eletto presidente della Provincia di Udine e riconfermato nel 2006. Fu inoltre fondatore e presidente della Società scientifica e tecnologica friulana.
L’intitolazione dell’aula universitaria è stata la seconda iniziativa dell’ateneo friulano nei confronti del compianto ex rettore, scomparso il 5 gennaio 2017. Un anno fa, l’ateneo aveva presentato un volume, edito da Forum, che raccoglieva scritti che alcuni colleghi e amici hanno voluto dedicare di Strassoldo, con l’obiettivo di ripercorrere la varietà dei suoi interessi scientifici e culturali.
Alla cerimonia con taglio del nastro in via Tomadini hanno preso parte il rettore Alberto De Toni, il sindaco di Udine Pietro Fontanini, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo, il direttore del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’ateneo Andrea Garlatti, il professor Raimondo Strassoldo, fratello di Marzio, numerosi esponenti del mondo accademico, della società civile, delle istituzioni, delle associazioni (tra le quali anche gli autonomisti friulani con bandiera giallo-blu).
«Il testimone che ci consegna Marzio Strassoldo è l’impegno profondo per la crescita del territorio, la proiezione dell’ateneo verso un futuro espansivo e noi stiamo andando proprio in questa direzione, con quattro cantieri aperti per 22 milioni di euro complessivi tutti messi già in pista, i progetti di Cantiere Friuli, e la partecipazione al bando europeo per reti di università». Lo ha detto in apertura il rettore Alberto De Toni, dopo aver ringraziato i familiari di Strassoldo e i direttori delegati dei Dipartimenti per la loro presenza alla cerimonia, molto partecipata, ricordando che Marzio Strassoldo «fu un rettore che, insieme a altri, come Gusmani e Frilli, si impegnò con energia e passione perché questa nostra ‘piccola’ università fosse grande».
Il rettore ha proseguito dicendo che «sotto la sua guida sono state create strutture come Friuli Innovazione, l’editrice Forum, il Cirf, centro interdipartimentale di ricerca sulla lingua e cultura del Friuli, quindi, strutture che fanno parte della cintura che accompagna l’ateneo nella sua missione territoriale».
De Toni ha poi ricordato che Strassoldo, presente all’inaugurazione dell’anno accademico il 21 novembre del 2016, «mi aveva in quell’occasione personalmente ringraziato per aver attribuito il titolo di emerito all’ex rettore Franco Frilli, lanciato Cantiere Friuli e annunciato l’impegno dell’ateneo friulano per il G7 dell’Università, invitandomi alla presentazione del suo ultimo libro, edito da Forum, sulla “Economia delle minoranze linguistiche. La tutela della diversità come un patrimonio”, alla quale non mancai, nel novembre del 2016».
A seguire gli interventi del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, e del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo.
«È indispensabile riprendere in mano i suoi messaggi e le sue intuizioni – ha sottolineato il sindaco -, per ridare corpo a quanto ha scritto e detto. Marzio Strassoldo non va dimenticato, il suo impegno è stato fondamentale per la crescita del Friuli e come sindaco della città di Udine e come ultimo presidente della Provincia di Udine sono orgoglioso di essere qui per ricordare questa importante figura della nostra terra».
Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale e docente dell’ateneo friulano Francesco Russo, «l’esperienza e l’esempio di Marzio Strassoldo ci dicono di un tempo felice che speriamo non sia impossibile da far tornare, in cui la competenza e la qualità di persone del mondo della cultura e della formazione diventavano disponibili per un impegno anche politico e civile. In particolare – ha aggiunto -, oggi mi piacerebbe confrontarmi con lui sui temi dell’autonomia, perché è stato un grande friulano, ma capace di leggere l’autonomia sempre in un contesto internazionale e molto ampio».
Raimondo Strassoldo, già docente dell’ateneo friulano e fratello di Marzio, ha ringraziato a nome di tutta la famiglia l’Università per l’intitolazione «che segue una serie di onori tributati a Marzio dall’ateneo”, ricordando «la profonda stima nei suoi confronti di tutto il mondo accademico». Ha poi sottolineato l’impegno di Marzio per «una università del Friuli radicata nel suo territorio e oggi sollecitata ad esserlo sempre più anche in ragione del suo essere stata istituita per volontà popolare».
Toccante l’intervento di Andrea Garlatti, direttore del DIES, Dipartimento di scienze economiche e statistiche, che ha evidenziato come «questa intitolazione sia un giusto riconoscimento a un rettore che è stato davvero magnifico, nel senso che negli anni del suo mandato ha fatto cose grandi con uno stile esemplare, contraddistinto da indipendenza di pensiero ed equilibro per garantire l’autonomia dell’ateneo».
Interventi conclusivi a cura dei docenti dell’università di Udine Laura Rizzi e Alessio Fornasin. La prima ha ricordato «da ex allieva il lascito del professor Strassoldo in termini di senso di servizio e ruolo dell’istituzione, curiosità multidisciplinare, rispetto e attenzione per gli studenti». Il secondo, parlando in friulano, la “marilenghe” amata e coltivata dall’ex rettore, ha messo in luce «le tante collaborazioni sviluppate sempre con coerenza e attenzione ai particolari, perché era un piacere e un onore lavorare con uno studioso e un appassionato di lingua e cultura, ma anche con una persona dai solidi e generosi tratti umani».
Professore ordinario di Statistica e storico esponente autonomista friulano, Strassoldo, venne chiamato nel 1987 a coprire la cattedra di contabilità economica nazionale nella nuova facoltà di Scienze economiche e bancarie dell'Università di Udine. Professore di statistica economica all’allora facoltà di Economia guidò l’Ateneo friulano come rettore dal 1992 al 2001. Dopo la prima elezione venne infatti riconfermato nel 1995 e nel 1998. Nel 2001, non rieleggibile dopo il terzo mandato, venne eletto presidente della Provincia di Udine e riconfermato nel 2006. Fu inoltre fondatore e presidente della Società scientifica e tecnologica friulana.
L’intitolazione dell’aula universitaria è stata la seconda iniziativa dell’ateneo friulano nei confronti del compianto ex rettore, scomparso il 5 gennaio 2017. Un anno fa, l’ateneo aveva presentato un volume, edito da Forum, che raccoglieva scritti che alcuni colleghi e amici hanno voluto dedicare di Strassoldo, con l’obiettivo di ripercorrere la varietà dei suoi interessi scientifici e culturali.