Evento dell’Ateneo udinese e dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale

Urgenze neurologiche in età pediatrica, approfondimenti di casi clinici

Il 21 maggio, ore 8.45, auditorium del Centro di ricerca clinica e traslazionale

Sono in progressivo aumento i casi di pazienti in età pediatrica (da zero a 18 anni) con patologie neurologiche complesse. Per questo motivo Università di Udine e Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) hanno promosso la giornata di approfondimento “Le urgenze neurologiche in età pediatrica attraverso i casi”. Si terrà martedì 21 maggio, dalle 8.45, nell’auditorium del Centro di ricerca clinica e traslazionale (via Faedis 46, Udine) dell’Ateneo friulano. L’incontro è organizzato dal Dipartimento di Medicina dell’Ateneo Udinese e dalla Clinica Pediatrica dell’Asufc.

L’obiettivo è migliorare le conoscenze di infermieri, medici e specializzandi per garantire un approccio multidisciplinare, coordinato e condiviso al paziente pediatrico che accede al Pronto soccorso pediatrico in urgenza/emergenza con problematiche neurologiche. L’incontro è organizzato dal Dipartimento di Medicina dell’Ateneo udinese e dalla Clinica Pediatrica dell’Asufc.

Dopo i saluti iniziali del direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, Leonardo Alberto Sechi, i lavori saranno introdotti dalla direttrice della Scuola di specializzazione in pediatria dell’Ateneo, Paola Cogo.

Oltre a una presentazione delle tipologie di urgenze neuro-oncologiche pediatriche, i medici specializzandi illustreranno dei casi clinici e i relatori approfondiranno esempi di patologie riscontrate nei piccoli pazienti. Dai casi di meningo-encefalite agli stati epilettici, dall’infarto alla trombosi dei seni venosi, dalle sindromi demielinizzanti acute alle encefaliti autoimmuni.

«La crescente complessità e fragilità del paziente pediatrico, come i bambini nati prematuri o affetti da sindromi genetiche o metaboliche oppure vittime di trauma, richiedono – spiega la professoressa Cogo – un approfondimento multidisciplinare e ben orchestrato fra diversi specialisti, come pediatri, neurologi, neuropsichiatri infantili, laboratoristi, radiologi ed infermieri, per poter preservare al meglio la funzione cerebrale anche in condizioni di criticità».

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