Dolomiti Mountain School, il rifugio come specchio della montagna che cambia
A Socchieve si è conclusa la IX edizione del percorso dedicato alle trasformazioni delle terre alte
Venerdì 31 ottobre si è tenuto a Socchieve, presso il Centro culturale Casa del paesaggio, l’ultimo incontro della IX edizione della Dolomiti Mountain School, dal titolo “La trasformazione del rifugio da punto di appoggio a meta”. L’appuntamento ha riunito studiosi, gestori di rifugi e rappresentanti del mondo alpinistico per riflettere sull’evoluzione del ruolo del rifugio alpino.
Francesco Abbruscato, presidente del Cai Veneto, ha posto l’attenzione sul significato originario del rifugio: «Ci siamo interrogati su cosa rappresenti oggi. La risposta è che deve tornare a essere un tetto, un letto e un pasto caldo. È su questa idea di accoglienza essenziale che vogliamo continuare a lavorare».
Annibale Salsa, antropologo ed ex presidente nazionale del Club alpino italiano, ha richiamato la necessità di governare i flussi turistici per evitare la perdita d’identità dei luoghi: «Le Dolomiti rischiano di diventare un non-luogo, dove il turismo di massa cancella storia e specificità. Non serve bloccare la frequentazione, ma responsabilizzare chi sale in montagna».
Lorenzo Migliorati, professore di Sociologia dei processi culturali all’Università di Bergamo, ha presentato insieme a Francesco Marangon dell’Università di Udine la ricerca “Un rifugio per amico”: «Ci siamo chiesti che cosa rappresenti oggi il rifugio per chi cammina in montagna. I risultati mostrano una trasformazione ormai compiuta: da punto di appoggio a vera e propria meta, tra desiderio di natura e ricerca di ospitalità».
Per Stefano Sinuello, presidente onorario di Assorifugi Fvg, il cambiamento degli ultimi decenni è stato radicale: «Siamo passati dagli alpinisti ai turisti, spesso inconsapevoli o disinformati. Le esigenze sono mutate e questo impone una riflessione sul modo di vivere e gestire la montagna”.
Andrea Zannini, storico dell’Università di Udine, ha evidenziato come il tema dei rifugi rifletta le trasformazioni più ampie della montagna contemporanea: «Il mondo dei rifugi, solo in apparenza appartato, rispecchia tutte le tensioni della modernità. È un banco di prova per capire dove stia andando la montagna e come possano adattarsi i suoi protagonisti».
La Dolomiti Mountain School è promossa dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Università di Udine, la Fondazione Dolomiti Unesco, la Magnifica Comunità di montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, la Comunità di montagna della Carnia, l’Asca / Leggimontagna – Cortomontagna e il Parco naturale Dolomiti friulane.
Con l’incontro di Socchieve si è conclusa la IX edizione della Dolomiti Mountain School: l’appuntamento è ora al 2026 per celebrarne il decennale.