Evento del dipartimento di Lingue, letterature, comunicazione, formazione e società
Da Ezra Pound a Jonathon Appels: poesia e danza nell’America moderna e contemporanea
Dal 2 novembre otto giornate di studi con ricercatori, esperti, traduttori, danzatori italiani e statunitensi
È dedicato alla danza e alla poesia moderna americane il sesto “Seminario internazionale di poesia anglo-americana in traduzione” dell’Università di Udine che si terrà in otto giornate, dal 2 novembre al 7 dicembre. Gli appuntamenti si svolgeranno in presenza, nell’aula M1 di Palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8) e online al link shorturl.at/dmpX7. Il seminario, intitolato “Choreopoetry, Literary Archives and Modern Dance in America”, sarà coordinato da Daniela Daniele, docente di lingue e letterature anglo-americane del dipartimento di Lingue, letterature, comunicazione, formazione e società.
I temi Al centro dei lavori le figure di danzatrici iconiche della prima metà del Novecento, come Isadora Duncan, Martha Graham, Loie Fuller, nell’opera dei poeti coevi, da Hart Crane a Mina Loy, da William Carlos Williams a Ezra Pound. Saranno poi analizzati gli esperimenti dei poeti contemporanei, nella loro interazione con le compagnie di danza postmoderna e nelle loro azioni coreutiche, anche politicamente orientate, nei luoghi di inquinamento e di discariche di rifiuti tossici, dopo l’11 settembre.
Gli ospiti Tra gli ospiti, il direttore musicale del New York City Ballet, David LaMarche, la poetessa e traduttrice Jennifer Scappettone, studiosi e traduttori italiani dei maggiori poeti moderni statunitensi come Massimo Bacigalupo e Antonella Francini. E ancora, specialisti della performance e della sua traduzione come Massimiliano Morini, Marco Pustianaz e Charlotte Purkis. E direttori di archivi fotografici e di poesia americana in Italia, inclusa la friulana Campanotto, il cui nuovo archivio online verrà presentato, con l’editore, dal curatore Giulio Segato. Parteciperanno anche danzatrici jazz come Nikki Santilli che interverrà da fine studiosa di queste forme afroamericane di danza moderna, nate negli anni Venti ad Harlem.
«Quest’occasione di dialogo transatlantico, spesso condotto in chiave intermediale – spiega la professoressa Daniela Daniele – è dal 2013 un appuntamento caratterizzante dei corsi di lingua e letteratura angloamericana, e vede la partecipazione attiva di studenti, studiosi e autori di poesia angloamericana in performance e in traduzione. Si tratta di un appuntamento seminariale aperto e interattivo, che permette a studenti, dottorandi, studiosi e traduttori letterari di incontrare e tradurre alcune tra le voci più significative della sperimentazione poetica e culturale statunitense. A tutti i partecipanti verranno distribuiti i testi selezionati dai nostri ospiti, in maniera da essere tradotti e discussi in maniera consapevole. Gli incontri sono aperti a tutti gli interessati alla lingua e alla letteratura angloamericane e, dietro richiesta, attribuirà un credito aggiuntivo ai frequentanti più assidui».
Il programma
A novembre, il primo appuntamento si terrà mercoledì 2, dalle 9, con Cristiana Brunetti che parlerà su “The Dance in Harold Hart Crane’s The Bridge”. Alle 10.30, Antonella Francini interverrà sul tema “An unpublished verse portrait of Isadora Duncan: Mina Loy’s Biography of Songge Byrd”.
Martedì 8, alle 15,30, Giulio Segato illustrerà “L’archivio digitale Campanotto tra sperimentazioni verbo-visive e poesia lineare”. Interverrà anche l’editore Carlo Marcello Conti, che ha pubblicato due quaderni americani di Zeta su Mary Caponegro (2017) e Frank O’Hara (2019), nati da quest’iniziativa seminariale sulla poesia moderna negli Stati Uniti.
Martedì 15, alle 15, intervento di David Lamarche su “The body in motion: remembering the poet and choreographer Jonathon Apples”.
Mercoledì 16, alle 9, il linguista e traduttore letterario Massimiliano Morini parlerà del suo recente volume Translating Theatre (Bloomsbury, 2022). Alle 10.30 gli studiosi di poesia e performance Charlotte Purkis e Marco Pustianaz condurranno (a partire dal suo volume Surviving Theatre uscito per Routledge) una riflessione su “What does it mean to be/come an archive? Non-disciplinary strategies in times of emergency”.
Martedì 22, alle 16, Jennifer Scappettone, a partire dalla sua produzione poetica in performance, discuterà “The political use of choreopoetry”.
Mercoledì 23, alle 10, Daniele Pomilio porterà i partecipanti, con la sua videocamera, nell’atelier di “Foto vintage dei danzatori moderni statunitensi del Museo del Louvre”.
A dicembre, la prima delle due giornate, martedì 6, alle 15, appuntamento con la studiosa e danzatrice Nikki Santilli sul tema: “Harlem dancer: movement and meaning in African American poetry and authentic jazz dance”. Alle 17, l’intervento di Martina Mastandrea intitolato “Do nice girls shimmy?: Risqué dancing in the 1920s”.
Mercoledì 7, alle 9, l’incontro con l’americanista e traduttore Massimo Bacigalupo su “Pound, Williams, Stevens on dance”. Alle 17, a Palazzo di Toppo Wassermann, la curatrice del seminario, Daniela Daniele, parlerà sul tema “Fuggevoli, urbane appartenenze: Edwin Denby e Frank O’Hara”.