Se n'è parlato ieri a palazzo Garzolini di Toppo Wassermann

Fondazione Crup: la nuova sfida di un welfare di comunità

D’Agostini: «Cercheremo di mobilitare la società civile su valori cardine: solidarietà, reciprocità, bene comune»

Il Palazzo di Toppo Wassermann di via Gemona ha fatto da cornice al workshop “La promozione del welfare di comunità. Uno strumento di coesione per la società del futuro”, organizzato dalla Fondazione Crup in collaborazione con l'Università di Udine. Lo scopo del workshop è quello di attivare un dialogo con le realtà che possono contribuire a coordinare al meglio le risorse e i servizi protesi a ottimizzare le condizioni di vita della società. E' un percorso impegnativo verso un nuovo concetto di welfare di comunità, che la Fondazione Crup vuole intraprendere per l'urgenza di rianimare la coesione sociale attraverso la costruzione di nuove reti solidali le cui maglie siano costituite da diversi attori del territorio (enti pubblici e privati, associazioni non-profit, associazioni di categoria, enti religiosi), affinché tutti si sentano chiamati a concorrere al bene comune.

La nuova sfida che la Fondazione Crup ha accolto si rivolge a diverse reti di solidarietà (organizzate o informali, pubbliche, private o del terzo settore), associazioni di volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no‐profit, delle fondazioni e delle imprese sociali, le Istituzioni pubbliche e le pubbliche amministrazioni, la Regione e le Province con le Associazioni di categoria, enti religiosi.

Il saluto di benvenuto al workshop è stato dato da Angelo Vianello, prorettore e delegato alla cultura dell'Università di Udine, che ha ricordato: «Dobbiamo uscire da una logica perversa che intravvede nel welfare solo uno spreco di denaro pubblico. Proprio in questa fase di crisi sociale ed economica, la promozione dello Stato sociale, può tramutarsi in uno degli assi portanti dello sviluppo del nostro Paese e della nostra Regione».

Al termine l'introduzione di Lionello D’Agostini, presidente della Fondazione Crup, che ha osservato come sia «necessario mobilitare la società civile su valori cardine: solidarietà, reciprocità, bene comune. In questo percorso di rinnovamento verso un nuovo welfare di comunità, la Fondazione Crup si propone come motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini (al fine di coinvolgere le persone, costruire reti sociali e mettere in rete risorse e competenze) e come animatrice del dibattito culturale su queste nuove tematiche, che richiedono apertura di prospettive e precisazioni di concetti: opzioni strategiche della propria identità e della propria mission».

Sono seguiti gli interventi programmati di Roberto Masiero, docente dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, sul tema 'Welfare e biopolitica', e dell'Economista Fulvio Mattioni, che ha approfondito 'Il Welfare del Friuli Venezia Giulia: meno risorse pubbliche e più sussidiarietà'. Roberto Masiero, docente di Storia dell’architettura, è studioso delle arti e delle scienze nel quadro di una generale storia delle idee e della politica. Ha pubblicato numerosi testi editi in diverse lingue e curato significative mostre d’arte. Fulvio Mattioni, progettista in ambito europeo, è consulente per l'assistenza ai programmi comunitari, collaboratore di settimanali e opinionista del Messaggero Veneto. Numerose sono le ricerche e le pubblicazioni che ha svolto per quanto concerne la cooperazione sociale di inserimento lavorativo.

Il prossimo incontro si terrà lunedì 7 luglio presso Palazzo Badini a Pordenone.

FONTE: Ufficio stampa Fondazione Crup

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