Come il precedente incontro con Maurizio  Ferraris e Roberto Russo, il dialogo con Derrick De Kerckhove moderato  da Emiliano Degl’Innocenti ha affrontato i temi dell’identificazione  delle comunità locali e nazionali con il patrimonio storico-artistica  nell’età del web e dei social network, attualizzando così i temi della  ricerca il Valore identitario del patrimonio artistico.
A conclusione del progetto realizzato grazie alla L.R.  19/2004, si è ritenuto di dare maggiore visibilità agli esiti e ai  significati della ricerca organizzando un dibattito di ampio respiro.  Con l’apertura alle problematiche che nel complesso interessano  l’applicazione delle tecnologie informatiche ai dati della ricerca  umanistica, si è inteso di fatto rivolgersi alla cittadinanza, con un  pubblico quanto più vasto possibile, anche non specialista. Sviluppato  anche grazie alla vivace partecipazione del pubblico presente,  l’incontro è stato condotto con l’obiettivo di rispondere  all’interrogativo principale: web e digitale cambiano la ricerca  umanistica?
 Oggi più che mai, le tecnologie dell’informazione e della  comunicazione (ICT) offrono alla ricerca umanistica delle opportunità  indiscusse, in particolar modo agli studi relativi al patrimonio storico  e artistico, dalla gestione delle fonti alla raccolta e alla  restituzione di quantità e qualità di immagini senza precedenti. Basti  pensare alla sola possibilità di consultare via web testi rari, magari  custoditi in biblioteche molto lontane: l’accesso a un numero di fonti  impensabile prima del web suggerisce percorsi di ricerca nuovi e  inaspettati.
 
 Tuttavia, le potenzialità – di conoscenza, di trasmissione, di  valorizzazione – insite all’applicazione delle tecnologie per la cultura  umanistica e per il patrimonio storico-artistico, rischiano  quotidianamente di essere vanificate. La consultazione delle basi dati  infatti, è possibile solo a condizione di un aggiornamento permanente,  senza il quale in tempi celeri – sconosciuti ai supporti tradizionali  della ricerca – risulteranno essere indisponibili e obsolete.
 
 Quali riflessioni suggeriscono questi processi? Quali le potenzialità  ma anche quali gli aspetti critici e problematici? D’obbligo è la  ricerca di una risposta, da una parte per comprendere a pieno le  opportunità di strumenti che ormai indiscutibilmente sono entrati nelle  modalità del pensiero e dei suoi percorsi, dall’altra per non disperdere  risorse, impedendo alla conoscenza acquisita di diventare patrimonio  collettivo.
  
 Web e digitale cambiano la ricerca umanistica?
Ricerca umanistica e ‘intelligenza connettiva’
Udine, Casa Cavazzini, Museo d’arte moderna e contemporanea
22 maggio 2015
 Incontro con Derrick De Kerckhove.
Modera Emiliano Degl’Innocenti
 
 Laboratorio LIDA
Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica
dell’Università di Udine (Dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali)
 L’incontro, organizzato dal LIDA del Dipartimento di Storia e  tutela dei Beni culturali, in collaborazione con Forum Editrice,  Multiverso, vicino/lontano e il patrocinio del Comune di Udine, è parte  del progetto ‘Valore identitario del patrimonio artistico: il caso del  Friuli’ ( L.R. 19/2004).
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