Al via il progetto Cat, centenari a Trieste
Studio sulle caratteristiche cognitive, biologiche e sociali della popolazione
dei soggetti centenari di Trieste e costruzione di un data-base
Raggiungere i cento anni è passato, nel giro di pochi decenni, da fenomeno estremamente raro a obiettivo raggiungibile da una fascia consistente della popolazione. Con 6-8 centenari ogni 10.000 abitanti (circa 140 soggetti viventi), Trieste ha una percentuale di centenari più che doppia rispetto a quella italiana.
Dal 16 gennaio partirà un progetto di ricerca volto a studiare i centenari triestini, disegnato e coordinato a quattro mani dai professori Gabriella Marcon (Università degli Studi di Udine) e Mauro Tettamanti (Istituto Mario Negri di Milano), che si occupano da anni di studiare le patologie correlate all’invecchiamento cerebrale. Il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione con l'Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina, che coordina una rete di servizi distribuita capillarmente sul territorio.
GLI OBIETTIVI - Il progetto prevede la costruzione di un data-base con informazioni sullo stile e le abitudini di vita, la storia clinica del soggetto, le caratteristiche cognitive, le disabilità e l’utilizzo dei servizi socio-sanitari. Inoltre queste caratteristiche verranno correlate con studi sul ritmo sonno-veglia e sulla funzionalità cardiaca. Il data-base è il punto di partenza per poter studiare aspetti più approfonditi della popolazione centenaria, correlando le caratteristiche clinico-fisiologiche con studi di genetica molecolare, di neurofisiologia, di neuropsicologia, di neuropatologia e di fisiologia cardiologica, al fine di identificare i fattori protettivi che consentono ai centenari di raggiungere quest’età in buone condizioni di salute e in assenza di disturbi cognitivi (quello che viene definito “invecchiamento di successo”).
“Siamo lieti di essere partner di questo studio – ha dichiarato il direttore generale dell'Ass1, Nicola Delli Quadri – si tratta di un'occasione per collaborare in maniera diretta e concreta con prestigiosi Istituti e approfondire ancora la conoscenza che abbiamo della nostra popolazione anziana. Siamo una città-laboratorio sotto molti punti di vista e l'attuale situazione demografica della popolazione triestina, per quanto riguarda età media e presenza di anziani longevi, si concretizzerà in Italia non prima di vent'anni. Collaborare a questo studio significa quindi collaborare a disegnare progetti di salute che possono essere utili per tante persone, e nel lungo periodo”.
"Dal punto di vista dell'ASS1, lo studio - ha spiegato il direttore sanitario dell'Ass1, Adele Maggiore - permette di effettuare proiezioni sui bisogni di una fascia di popolazione che risulta in aumento: con il continuo invecchiamento della popolazione diventa importante valutare le caratteristiche dei soggetti che raggiungono l’età anziana, in modo da poter predisporre in maniera razionale le risorse sanitarie e sociali".
“Una delle grandi sfide che ci attendono - hanno spiegato Gabriella Marcon e Mauro Tettamanti - è comprendere nei centenari la relazione tra fattori individuali, stili di vita e stato di salute, al fine di contrastare il decadimento, soprattutto cognitivo, legato all’invecchiamento e che purtroppo colpisce ampie fasce di popolazione anziana già intorno ai 70 anni. Non è tanto importante invecchiare, quanto invecchiare bene”.
Ad aprire i lavori, oggi a Trieste, è stato il celebre farmacologo italiano e fondatore dell'Istituto "Mario Negri" di Milano, prof. Silvio Garattini, che con l'incontro di formazione sull’invecchiamento cerebrale ha formalmente dato avvio al progetto di ricerca.
I PARTNER DEL PROGETTO - Collaborano al progetto, oltre all'Ass1 triestina (dott.ssa Maggiore direttore sanitario), i medici di medicina generale di Trieste, l’Università degli Studi di Milano (prof. Nicola Montano), l’Università degli Studi di Trieste (prof.ssa Anna Pelamatti e prof.ssa Michela Zanetti), la SISSA di Trieste (prof. Raffaella Rumiati), l’ICGEB di Trieste (prof. Mauro Giacca) e l’Istituto Neurologico Besta di Milano (prof. Fabrizio Tagliavini), Università di Verona (Prof. Salvatore Monaco).
FONTE: AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N.1 TRIESTINA