I risultati dello studio presentati a San Francisco (Usa)
Malattie del sangue: messa a punto nuova terapia per il morbo di Werlhof
Eviterà l’asportazione della milza o l’utilizzo di terapie
di farmaci immunosoppressori potenzialmente tossici
Questi sono i dati che emergono dall’analisi del primo studio clinico volto a verificare l’impatto terapeutico di un nuovo farmaco, il Rituximab, nei confronti della terapia cortisonica tradizionale Tale studio è stato condotto su un centinaio di pazienti in 20 centri italiani coordinati dalla clinica di Ematologia di Udine tra il 2005 ed il 2007. I risultati di questo studio, presentati (insieme ad altre 5 comunicazioni) nella sessione plenaria del 50° congresso della Società americana di ematologia (ASH), recentemente tenutosi a San Francisco (Usa), hanno dimostrato una percentuale di risposta a breve e lungo termine decisamente più elevata nei pazienti trattati con il Rituximab rispetto a quelli che hanno ricevuto la terapia cortisonica tradizionale. Nel corso del congresso, «che rappresenta – ricorda il direttore della clinica di Ematologia, Renato Fanin – l’evento scientifico più importante e di riferimento mondiale per la ricerca nelle malattie del sangue, lo studio di Zaja ha totalizzato il maggiore punteggio tra le migliaia di studi clinici e biologici inviati e selezionati per il loro impatto scientifico da una commissione internazionale».