9 Ottobre 2009
Da domenica 11 a mercoledì 14 ottobre a Udine
Chemioterapia anti-infettiva e anti-neoplastica: quale futuro?
Ricerca, sperimentazione e assistenza
25° Congresso nazionale con oltre 500 esperti
da tutta Europa
Oltre 500 studiosi parteciperanno a Udine all’intenso confronto scientifico che vedrà coinvolti i maggiori esperti italiani ed europei su molteplici argomenti di stringente attualità scientifica, clinica ed epidemiologica attorno al tema della chemioterapia, nell’ambito, in particolare, delle terapie anti-infettive e anti-neoplastiche. Dall’11 al 14 ottobre, infatti, l’università di Udine ospita il XXV Congresso nazionale della Società italiana di chemioterapia (Sic), presieduto da Mario Furlanut e Pierluigi Viale, direttori rispettivamente della Scuola di specializzazione in Farmacologia e in Malattie infettive dell’ateneo friulano. Il congresso si svolgerà presso il centro congressi di Udine Fiere e sarà inaugurato domenica 11 alle 17 nel salone del Parlamento del Castello di Udine.
L’organizzazione del XXV Congresso della Sic, antica e prestigiosa società scientifica che unisce competenze multidisciplinari inerenti la terapia anti-infettiva ed anti-neoplastica, «rappresenta – sottolineano Furlanut e Viale, presidenti dell’evento – un riconoscimento prestigioso per questo settore di ricerca dell’ateneo di Udine e per il ruolo di riferimento culturale che la clinica di Malattie infettive e l’Istituto di farmacologia e tossicologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria udinese hanno saputo progressivamente acquisire nel panorama scientifico internazionale, grazie all’intensa attività clinica e di ricerca perseguita per molti anni a Udine in ambito universitario ed ospedaliero».
L’obiettivo del Congresso sarà quello di coniugare la ricerca con l’operatività assistenziale, le più recenti acquisizioni sperimentali e la messa a punto e verifica di modalità gestionali innovative. «Gli orizzonti di ricerca in ambito chemioterapico – spiega Viale – appaiono estremamente ampi e variegati e prevedono sempre più un coinvolgimento multidisciplinare costante e paritario. La logica conseguenza di ciò è una pressante richiesta di aggiornamento culturale da parte della componente medica che opera giornalmente nell’ambito clinico, cui questo Congresso potrà dare risposta».