7 Febbraio 2006
Appuntamento venerdì 10 e sabato 11 febbraio
Ischemia cerebrale: prevenzione, trattamenti e servizi. Congresso a Udine
Organizzato da Università e Azienda ospedaliera
Mettere a confronto le esperienze sullo stroke, l’ischemia cerebrale, con alcuni dei maggiori esperti del settore, non solo per favorire l’aggiornamento, ma anche per ridiscutere i modelli organizzativi e le reti di servizi che negli ultimi anni sono andati realizzandosi spesso in modo diversificato nelle diverse realtà regionali. Sono gli obiettivi del congresso “Stroke conference 2006”, organizzato dall’Università di Udine e dall’Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia venerdì 10 e sabato 11 febbraio con apertura alle 9.15, nella sala Convegni della Camera di Commercio di Udine in piazza Venerio 7/8, primo piano. Il congresso spazierà su argomenti quali la prevenzione, i servizi, le nuove tecniche, le terapie, la riabilitazione e i trattamenti per l’ictus. Maggiori informazioni e modalità di iscrizione sono reperibili on line all’indirizzo http://www.udinestroke.meetandwork.com
«Nuovi e più sofisticati metodi di indagine – spiegano il direttore della clinica di Neurologia del Policlinico universitario di Udine e il direttore della Neurologia-neurofisiopatologia ospedaliere, Paolo Bergonzi e Gian Luigi Gigli – si sono rivelati preziose fonti di informazioni sulla fisiopatologia dell’evento ischemico cerebrale, ed è radicalmente cambiato l’approccio terapeutico all’ictus ischemico in fase acuta». Oggi è disponibile una mole di dati «grazie ai quali – continuano i direttori – incominciano a delinearsi le potenzialità e i rischi degli interventi e si stanno accumulando prove di efficacia della riabilitazione cognitiva». Il recupero funzionale del paziente colpito da ischemia cerebrale «può oggi contare – concludono Bergonzi e Gigli -, accanto ai metodi tradizionali di riabilitazione motoria, su efficaci metodi alternativi, fondati sulla stimolazione sensoriale intensiva, di tipo farmacologico e sulla plasticità neuronale».
«Nuovi e più sofisticati metodi di indagine – spiegano il direttore della clinica di Neurologia del Policlinico universitario di Udine e il direttore della Neurologia-neurofisiopatologia ospedaliere, Paolo Bergonzi e Gian Luigi Gigli – si sono rivelati preziose fonti di informazioni sulla fisiopatologia dell’evento ischemico cerebrale, ed è radicalmente cambiato l’approccio terapeutico all’ictus ischemico in fase acuta». Oggi è disponibile una mole di dati «grazie ai quali – continuano i direttori – incominciano a delinearsi le potenzialità e i rischi degli interventi e si stanno accumulando prove di efficacia della riabilitazione cognitiva». Il recupero funzionale del paziente colpito da ischemia cerebrale «può oggi contare – concludono Bergonzi e Gigli -, accanto ai metodi tradizionali di riabilitazione motoria, su efficaci metodi alternativi, fondati sulla stimolazione sensoriale intensiva, di tipo farmacologico e sulla plasticità neuronale».