Soluzioni innovative per l’uso efficiente dell’acqua in viticoltura

Il progetto Acquavitis: risultati e prospettive

Evento finale a Trieste, il 30 agosto, dalle 10

Si svolgerà martedì 30 agosto, dalle 10 alle 13, presso la Sala 3 del Molo IV, Punto Franco Punto Franco Vecchio di Trieste l’evento finale del progetto “Acquavitis – Soluzioni innovative per l’uso efficiente dell’acqua in viticoltura transfrontaliera”, di cui l’Università degli Studi di Udine è uno dei sei partner progettuali.

In un anno caratterizzato da aridità estrema e ripetute ondate di calore, che hanno messo in forte difficoltà il settore agricolo, giunge quindi a conclusione questo progetto transfrontaliero Italia-Slovenia che si è dedicato proprio allo sviluppo di metodi e soluzioni innovative per un uso sostenibile della risorsa idrica nel settore della viticoltura. Due anni di campagne di raccolta dati (rese spesso complicate dall’emergenza Covid-19) hanno permesso di comprendere i processi di accumulo dell’acqua nel suolo e il successivo utilizzo da parte delle piante di vite, fornendo le basi per strategie di irrigazione volte a migliorare la qualità dei vini.

Il progetto ha anche svolto una intensa campagna di trasferimento delle conoscenze acquisite verso i produttori e la popolazione in genere, per aumentare la consapevolezza sull’urgenza di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici in uno dei settori trainanti dell’economia transfrontaliera. A tale scopo è stata inoltre realizzata una nuova piattaforma.

«L’evento, che si concluderà con una conferenza stampa per i giornalisti e media, è gratuito e si rivolge alle associazioni di agricoltori locali, produttori, operatori e a tutti gli interessati che desiderano approfondire le metodologie di monitoraggio dello stato idrico delle piante e le analisi di diverse strategie irrigue per stabilire il reale fabbisogno idrico nel vigneto e come affrontare il cambiamento climatico in vigneto,” ci spiega il prof. Paolo Sivilotti, il coordinatore scientifico dell’Università degli studi di Udine e aggiunge: “ringrazio tutto il team scientifico e amministrativo, i dottoranti e i collaboratori esterni che ci hanno permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati e completare tutte le attività con successo».

Dopo i saluti di benvenuto e la registrazione degli ospiti, il programma dell’evento finale a Trieste prevede i seguenti interventi:

10.30-12.30

“Presentazione del progetto e della piattaforma Acquavitis”, Klemen Lisjak; Istituto agrario della Slovenia (LP/PP1) e i partner del progetto.

“I siti di progetto: caratterizzazione e campionamento”, Luca Zini; Università degli Studi di Trieste (PP2).

“Monitoraggio dello stress idrico delle viti”, Martina Tomasella; Università degli Studi di Trieste (PP2), Alenka Mihelčič; Istituto agrario della Slovenia (LP/PP1).

“Utilizzo del telerilevamento per monitorare lo stress idrico nei vigneti”, Alen Mangafić, Istituto Geodetico della Slovenia (PP4), Matej Knapič; Istituto agrario della Slovenia (LP/PP1), Uroš Žibrat; Istituto agricolo forestale di Nova Gorica (PP5).

“Quale acqua utilizzano le viti? Gli isotopi come strumento per la realizzazione del modello idrogeologico”, Mirco Peschiutta; Università Ca’ Foscari di Venezia (PP6), Luca Zini; Università degli Studi di Trieste (PP2).

“La gestione del suolo per la resilienza del vigneto”, Paolo Sivilotti; Università degli Studi di Udine (PP3), Mojca Mavrič Štrukej; Istituto agricolo forestale di Nova Gorica (PP5).

“Gli effetti delle ondate di calore e dello stress idrico sulla qualità delle uve: i protocolli di irrigazione per il risparmio idrico”, Paolo Sivilotti; Università degli Studi di Udine (PP3).

12.30 – 13.00 Question time. A seguire, ci sarà un momento conviviale.

Il progetto Acquavitis, avviato il primo gennaio nel 2020 grazie al contributo FESR di più di 811mila euro, è coordinato dall’Istituto agricolo della Slovenia (LP) e unisce l’Università degli Studi di Trieste (PP2), l’Università degli Studi di Udine (PP3), l’Istituto di geodetica della Slovenia (PP4), la Camera per l’agricoltura e le foreste della Slovenia, l’Istituto agricolo forestale di Nova Gorica (PP5) e l’Università Ca' Foscari Venezia (PP6) con l’obiettivo di rendere l'agricoltura sostenibile attraverso una migliore gestione delle risorse idriche.

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