Giovedì 3 giugno alle 17 nella sede dell'Ateneo di Udine

Vino, il Friuli e la Borgogna si incontrano a Cormons

Al seminario organizzato dal corso di laurea in Viticoltura e Enologia

            Il Friuli e la Borgogna si incontrano a Cormòns. Ovviamente, per discutere di vino, il tesoro che da sempre accomuna le due regioni europee. A offrire l'occasione del rendez vous vitivinicolo fra le due terre dal fecondo passato e presente enologico, giovedì 3 giugno alle 17 al Centro per la Viticoltura e l’Enologia dell'Ateneo friulano (in via San Giovanni 79 a Cormòns), l'ultimo appuntamento del ciclo di seminari, "I giovedì del Centro", organizzati dal corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università di Udine (sede di Cormòns), in collaborazione con l'Associazione Enologi enotecnici italiani - Sezione Friuli Venezia Giulia, per approfondire le tematiche di attualità di maggiore interesse per gli operatori del settore. Fedele alla filosofia che da sempre lo anima, l'Ateneo friulano anche questa volta cercherà di avvicinare il mondo della ricerca accademica a quello degli "addetti ai lavori", radunando intorno a uno stesso tavolo esperti dell'Università e del mondo aziendale per discutere di "Microfiltrazione e stabilità colloidale nel rispetto della qualità". Ospite d'eccezione della giornata, il professor Michel Feuillat, docente di Enologia all’Università della Borgogna che affronterà il tema dell'"Influenza della microfiltrazione sulle macromolecole e rischi di alterazioni aromatiche dei vini".

            Un argomento di sicuro interesse per tutti gli operatori del settore, come sottolinea il curatore del ciclo di seminari, professor Emilio Celotti, docente di enologia all'Università di Udine. «Le macromolecole e i colloidi presenti nel vino possono giocare un ruolo rilevante nella stabilità del prodotto. In particolare le interazioni tra alcune macromolecole e le sostanze aromatiche determinano effetti interessanti sul profilo sensoriale, inoltre la stabilità fenolica risulta positivamente influenzata dalla corretta gestione delle macromolecole e delle tecniche di stabilizzazione. In questo contesto risulta interessante una gestione sempre più mirata e ragionata dei coadiuvanti enologici e delle tecniche di microfiltrazione al fine di preservare nel vino le caratteristiche qualitative e organolettiche. Anche le fasi di filtrazione sterile pre-imbottigliamento devono essere ottimizzate non solo in funzione dell’aspetto microbiologico ma anche a tutela dell’intero quadro compositivo del vino, spesso legato a macromolecole e colloidi». Temi nodali per migliorare la qualità del vino, che saranno trattati durante l'incontro del 3 giugno, moderato dal prof. Roberto Zironi, presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Ateneo friulano.
            A confrontarsi con l'esperienza della Borgogna, portata dal prof. Michel Feuillat, ricercatori e docenti dell'Ateneo di Udine, come lo stesso prof. Emilio Celotti (con un intervento dedicato a "Macromolecole e loro importanza nella stabilizzazione finale di un vino") e il dott. Piergiorgio Comuzzo, collaboratore all’Università di Udine (che parlerà dell'"Impatto dei formulati commerciali derivati dal lievito sulla percezione aromatica"), ma anche esperti del settore privato, come l'enologo Gianni Branca, responsabile area tecnica della Ever srl di Pramaggiore (Ve), che tratterà "La microfiltrazione nel rispetto della qualità". Alle 19 seguirà il dibattito. L'incontro è organizzato in collaborazione con la ditta Ever srl di Pramaggiore.

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