13 Dicembre 2005
Finanziato dal Ministero dell’Ambiente per 600 mila euro
Al via all'università di Udine il Centro di eccellenza per l'ambiente
Tra gli obiettivi, il risanamento del comprensorio
lagunare di Grado e Marano
La creazione di un Centro di eccellenza dedicato allo studio, analisi e risoluzione dei problemi ambientali e alla formazione di ingegneri ambientali. E’ quanto prevede il progetto, finanziato dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio per 600 mila euro, che ha preso ufficialmente il via martedì 13 dicembre con la firma del protocollo d’intesa tra il Ministero, l’Università di Udine, il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno e il consorzio Friuli Innovazione. Il protocollo è finalizzato all’istituzione di un centro di eccellenza per l’ambiente, punto di riferimento nazionale e internazionale per lo sviluppo di strategie, tecnologie e competenze per la gestione ambientale, attraverso un Laboratorio di ingegneria e protezione ambientale e un master in Scienze dell’ingegneria e della gestione ambientale.
I primi studi del neonato Centro di eccellenza saranno dedicati, in particolare, «al risanamento – annuncia Alfredo Soldati, professore di Impianti chimici all’ateneo di Udine e responsabile scientifico del progetto – del comprensorio lagunare di Grado e Marano, un sito di interesse nazionale in cui l’università di Udine ha già avviato studi con i consorzi per lo sviluppo industriale Aussa-Corno e Friuli Innovazione». Il Laboratorio del Centro «svilupperà – precisa Soldati -, attraverso la partecipazione di docenti, stagisti, laureandi e dottorandi, risposte progettuali e strategie per risolvere le problematiche ambientali, come l’inquinamento delle acque e dei fanghi e del terreno». Il progetto formativo del master è quello di creare delle professionalità interdisciplinari in grado di fornire rilevanti contributi nei settori della ricerca e della gestione ambientale.
«Coinvolgere le Università, la ricerca, la scienza – ha detto il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli – servirà a dare un approccio scientifico e non ideologico alle tematiche dell’ambiente. Il centro di eccellenza ambientale va proprio in questa direzione, e contribuirà anche alla formazione di figure professionali che sapranno aiutare in nostro Paese ad affrontare le sfide del futuro». Grande soddisfazione ha espresso il rettore Furio Honsell «per l’avvio di un progetto che è il risultato del primo accordo di programma fra l’ateneo friulano e il ministero dell’Ambiente». «Si tratta di un risultato importante – conclude Soldati – ottenuto grazie agli sforzi del rettore Honsell e dei presidenti dei consorzi Aussa-Corno e Friuli Innovazione, Tullio Bratta e Alessandro Trovarelli».
I primi studi del neonato Centro di eccellenza saranno dedicati, in particolare, «al risanamento – annuncia Alfredo Soldati, professore di Impianti chimici all’ateneo di Udine e responsabile scientifico del progetto – del comprensorio lagunare di Grado e Marano, un sito di interesse nazionale in cui l’università di Udine ha già avviato studi con i consorzi per lo sviluppo industriale Aussa-Corno e Friuli Innovazione». Il Laboratorio del Centro «svilupperà – precisa Soldati -, attraverso la partecipazione di docenti, stagisti, laureandi e dottorandi, risposte progettuali e strategie per risolvere le problematiche ambientali, come l’inquinamento delle acque e dei fanghi e del terreno». Il progetto formativo del master è quello di creare delle professionalità interdisciplinari in grado di fornire rilevanti contributi nei settori della ricerca e della gestione ambientale.
«Coinvolgere le Università, la ricerca, la scienza – ha detto il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli – servirà a dare un approccio scientifico e non ideologico alle tematiche dell’ambiente. Il centro di eccellenza ambientale va proprio in questa direzione, e contribuirà anche alla formazione di figure professionali che sapranno aiutare in nostro Paese ad affrontare le sfide del futuro». Grande soddisfazione ha espresso il rettore Furio Honsell «per l’avvio di un progetto che è il risultato del primo accordo di programma fra l’ateneo friulano e il ministero dell’Ambiente». «Si tratta di un risultato importante – conclude Soldati – ottenuto grazie agli sforzi del rettore Honsell e dei presidenti dei consorzi Aussa-Corno e Friuli Innovazione, Tullio Bratta e Alessandro Trovarelli».