ppuntamento martedì 16 maggio alle 17 a palazzo Florio

Armando Lodolini, archivista mazziniano sul fronte

Conferenza dedicata a uno dei maggiori esponenti
della cultura archivistica italiana

        È dedicato ad “Armando Lodolini: un archivista mazziniano sul fronte della Prima guerra mondiale” l’ultimo appuntamento, martedì 16 maggio alle 17 nella sala Florio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine, delle “Conferenze di archivistica”, promosse dalla cattedra di archivistica della facoltà di Lettere e filosofia. Ad analizzare la figura di Lodolini ci saranno Ugo Falcone dell’Università di Udine e lo storico Paolo Gaspari, cui spetterà anche la presentazione dei due volumi di memorie di guerra del Lodolini “Quattro anni senza Dio”. Armando Lodolini (1888-1966), pubblicista, scrittore, funzionario degli Archivi di Stato e sindacalista, fu autore di numerose pubblicazioni apparse in volumi e in periodici. «Assieme al suo “maestro” Eugenio Casanova – spiega Falcone – il Lodolini rappresentò un fondamentale punto di riferimento della cosiddetta Scuola archivistica romana e fu tra i maggiori esponenti della cultura archivistica italiana: a Roma fondò l’Archivio Centrale dello Stato, di cui fu il primo dirigente generale». 

        Nel Primo conflitto mondiale Lodolini combatté in prima linea sul Carso come sottotenente di complemento del 123° Reggimento fanteria di Milizia mobile della Brigata Chieti, poi passò in Trentino sulle Alpi Giudicarie, dove, promosso capitano per merito di guerra, ebbe il comando di un battaglione. Inoltre, caso unico nella storia dell’Esercito, il Lodolini frequentò nel 1917-18 l’unico corso di Stato Maggiore aperto anche ad ufficiali di complemento. «Le sue memorie belliche, ora pubblicate dal figlio Elio Lodolini – dice Gaspari – ci offrono l’opportunità di vedere attraverso gli occhi di un pluridecorato delle trincee la vita comoda dello Stato Maggiore». Lodolini tornò a combattere sul Piave presso il Comando della 7ª divisione e in seguito conquistò il Monte Panarotta in Val Sugana. Alla sua memoria il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, conferì nel 1980 la Medaglia d’oro della scuola, della cultura e dell’arte.

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