20 Febbraio 2007
Nell’ambito del dipartimento di Matematica e informatica
Nasce il Centro di ricerca intitolato a Norbert Wiener, padre della cibernetica
Già in cantiere progetti interdisciplinari e iniziative
di sostegno per i giovani ricercatori
È nato all’università di Udine, nell’ambito del dipartimento di Matematica e informatica (Dimi) e con l’adesione del dipartimento di Fisica, il Centro interdipartimentale di ricerca “Norbert Wiener” (Cirw). Obiettivo, mettere a diretto confronto docenti e competenze di discipline diverse, stimolare progetti innovativi che adottino gli strumenti della matematica e dell’informatica ed erogare contributi per i giovani ricercatori, attraverso contratti e assegni di ricerca. Il nuovo Centro ha già avviato un progetto che coinvolge i dipartimenti di Matematica e informatica, Scienze degli animali e Scienze degli alimenti dell’ateneo friulano per la predizione della qualità del vino con metodi di spettroscopia nell’infrarosso. Ancora, oltre a progetti nell’ambito dell’applicazione di tecnologie informatiche ai beni culturali, è già in cantiere il lavoro di raccolta degli scritti e delle testimonianze della vita e dell’insegnamento di Norbert Wiener, tra cui i documenti custoditi da Giacomo Della Riccia, docente di cibernetica dell’ateneo di Udine, collaboratore di Wiener al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston.
Il Cirw sarà punto di riferimento per docenti appartenenti ad aree di ricerca diverse per avviare progetti comuni e iniziative di formazione e trasferimento tecnologico in cui le discipline della matematica e dell’informatica abbiano un ruolo di rilievo. «Queste due discipline - – dice il direttore del dipartimento di Matematica e informatica dell’università di Udine, Vito Roberto – sono “trasversali”, perché forniscono metodi di lavoro, strumenti e risultati utili per lo sviluppo di altre branche del sapere». La matematica e l’informatica, dunque, hanno un ruolo sempre più importante nell’attuale fase di sviluppo della società tecnologica. «Non molto tempo fa – esemplifica Roberto -, discipline come le scienze agrarie e dell’alimentazione o la conservazione dei beni culturali erano considerate lontane dalle cosiddette “scienze esatte”, mentre attualmente ne avvertono un sempre maggiore bisogno».