8 Novembre 2011
Appuntamento giovedì 10 novembre a palazzo Florio a Udine
Il concetto di persona tra filosofia e scienze cognitive
Incontro organizzato da Centro studi Maritain, facoltà di Lettere
e dipartimento di Studi umanistici
“Il concetto di persona tra filosofia e scienze cognitive” è il tema del seminario, aperto a tutti gli interessati, che si terrà all’Università di Udine giovedì 10 novembre, dalle 9, nella sala Florio di palazzo Florio (via Palladio 8) a Udine. L’appuntamento è organizzato dal Centro studi ‘Jaques Maritain’ e dalla facoltà di Lettere e filosofia e dipartimento di Studi umanistici dell’Ateneo. La giornata di studio sarà dedicata a chiarire la nascita e l’evoluzione del concetto di persona, la sua messa in discussione in epoca moderna e il contributo contemporaneo offerto sul tema dalle scienze cognitive.
La prima parte, moderata da Brunello Lotti (Università di Udine), vedrà Luca Grion (Università di Udine) introdurre il tema dell’incontro. Seguiranno gli interventi dei docenti dell’Ateneo friulano, Gabriele De Anna, su “All’origine del concetto di persona”, e Chiara Giuntini, che parlerà de “La persona in questione”. L’ultimo intervento della mattinata sarà di Andrea Lavazza (Centro universitario internazionale di Arezzo) che terrà una relazione su “Scienze cognitive: persona o tanti individui?”.
I lavori pomeridiani (inizio alle 15), moderati da Luca Grion, saranno caratterizzati dalle comunicazioni di Alessandro Antonietti (Università di Cattolica di Milano) sul tema “Chi è il soggetto della mente?”, Alessandro Giuliani (Istituto Superiore di Sanità – Roma) che parlerà su “Scienza pasticciona e scienziati creduloni: alcuni capitomboli delle neuroscienze” e Fabio Macioce (Università Lumsa di Roma) che spiegherà “Le ricadute giuridiche connesse alla critica dell’agente intenzionale”.
«L’idea guida che verrà vagliata – spiega Luca Grion, coordinatore scientifico dell’incontro per l’ateneo friulano – è che per evitare i paradossi e i rischi nichilistici connessi a una visione riduzionistica dell’umano, servono ulteriori chiavi interpretative da affiancare all’indagine empirica. Strumenti intellettuali capaci di cogliere ciò che è invisibile ai sensi, ma scrutabile con gli occhi dell’intelligenza. La persona è certamente una di queste chiavi, ma chiede di essere riscoperta e valorizzata».