Appuntamento del Dipartimento di Scienze giuridiche
La burocrazia difensiva nella Pubblica amministrazione
Convegno il 26 marzo, alle 15.30, aula "Strassoldo" del polo economico giuridico
Limitare al massimo i rischi, seguire alla lettera la procedura, immobilismo. Sono alcune delle caratteristiche della cosiddetta “burocrazia difensiva” uno dei mali cronici della pubblica amministrazione che non agevolano un regolare e rapido funzionamento dell’apparato pubblico, spesso oggetto di riforme e controriforme. Per approfondire costruttivamente questo tema l’Università di Udine ha organizzato il convegno “La burocrazia difensiva nella Pubblica amministrazione. La paura della firma”. L’appuntamento si terrà martedì 26 marzo, dalle 15.30, nell’aula “Strassoldo” del polo economico giuridico (via Tomadini 30/a).
L’incontro si aprirà con i saluti del direttore del master “Dirigere e governare le istituzioni pubbliche” dell’Ateneo friulano, Andrea Garlatti, e del presidente dell’associazione AmoPa, Nicola Salvato. I lavori saranno introdotti e moderati dalla direttrice del Dipartimento di Scienze giuridiche, Elena D’Orlando.
Seguiranno gli interventi. Della “Paura della firma nella Pa: il contributo della digital transformation” parlerà Giuliano Fonderico, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Il futuro dell’abuso d’ufficio” sarà invece affrontato da Gherardo Minicucci dell’Università di Udine. “Le procedure aperte: opportunità di confronto” è il tema della relazione di Marco Padrini, direttore centrale della Direzione patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi della Regione Friuli Venezia Giulia. “ll dirigente pubblico negli enti locali e la paura della firma” è l’argomento esaminato da Sabrina Paolatto, dirigente del settore servizi finanziari del Comune di Pordenone.
I principali temi “sul tappeto”
Elena D’Orlando sottolinea «l’importanza di una riflessione sul tema, soprattutto in un momento come questo in cui la pubblica amministrazione si trova difronte a sfide impegnative, pensiamo solo all’attuazione del Pnrr, ed è necessario che agisca nel primario interesse pubblico al raggiungimento di determinati obiettivi, ma nel rispetto di un parametro di legalità che diviene sempre più complesso e, a volte, difficilmente intellegibile.
«Il decisore politico si è peraltro dimostrato sensibile al tema – afferma D’Orlando –, con scelte che hanno suscitato un certo dibattito. Per esempio, ha deciso di limitare in taluni casi la responsabilità erariale del funzionario pubblico ai soli casi in cui il danno derivi da una sua condotta dolosa, il cosiddetto “scudo erariale”, misura peraltro recentemente reiterata, sollevando le critiche della Corte dei conti che l’ha ritenuta non idonea allo scopo di superare la paura della firma ma, al contrario, disincentivante per coloro che operano con impegno e professionalità.
«Sulla stessa linea – prosegue la professoressa – pare poi porsi l’evoluzione della fattispecie del reato di abuso d’ufficio, che dapprima ha subito un significativo restringimento dell’ambito della condotta punita, per promuovere la ripresa economica del Paese dopo il blocco delle attività produttive determinato dalla pandemia e che ora, sulla base del cosiddetto “disegno di legge Nordio”, si avvia verso l’abrogazione. Per quanto, evidenza la direttrice, la fattispecie potrebbe in qualche modo riproporsi qualora venisse approvata la proposta di direttiva europea elaborata dalla Commissione in tema di lotta alla corruzione. In sintesi, dunque, quello della burocrazia difensiva è un tema in cui appare chiara l’esigenza di bilanciare plurime esigenze che, talvolta, risultano tra loro confliggenti. Da qui l’opportunità – conclude Elena D’Orlando – che il bilanciamento sia operato considerando adeguatamente ciascuna delle componenti coinvolte, per pervenire alla sintesi che, alla fine, spetta al legislatore operare».
Il convegno è organizzato da Dipartimento di Scienze giuridiche e dal master in Dirigere e governare le istituzioni pubbliche dell’Ateneo friulano. L’evento è promosso in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Udine e l’Associazione nazionale Comuni italiani del Friuli Venezia Giulia (Anci Fvg).