Salute: Regione, riprogrammare il sistema con il contributo degli atenei
Proseguono gli incontri con i portatori di interesse
Per dare risposte puntuali ai cittadini e garantire loro il diritto alla salute, l'interlocuzione con gli atenei di Udine e Trieste, nel complesso compito di riprogrammare il Servizio sanitario regionale, è rilevante. Si tratta di un percorso già in essere che sta coinvolgendo anche tutti gli altri portatori di interesse nella consapevolezza che più la tematica diventerà un terreno di confronto costruttivo, più si potranno compiere quelle decisioni che non sono state assunte negli ultimi trent'anni.
E' la sintesi del concetto espresso oggi dall'assessore regionale alla Salute, in occasione della riunione nella sede della Protezione civile a Palmanova in presenza con i due rettori delle Università degli Studi di Udine e Trieste, Roberto Pinton e Roberto Di Lenarda e, in collegamento, con Domenico Mantoan direttore generale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che ha presentato le valutazioni conseguenti alla convenzione tra la Regione e Agenas per il rafforzamento del Sistema sanitario regionale (Ssr).
L'assessore regionale ha ribadito l'importanza della componente universitaria e ringraziato Pinton e Di Lenarda per la loro partecipazione attiva al confronto sugli esiti del rapporto di Agenas e sugli ormai improrogabili interventi di riprogrammazione del sistema sanitario che devono tenere conto dei bisogni di salute delle persone in una società profondamente cambiata e tenendo conto dell'evoluzione della ricerca che offre nuove soluzioni.
I rettori hanno confermato la disponibilità a dare il proprio contributo come parte attiva nella discussione tenuto conto del ruolo delle università quali attori fondamentali del sistema sanitario sia nella formazione dei professionisti sia nello svolgimento dell'attività clinica e di ricerca assieme alla componente ospedaliera che rappresenta un elemento di rilievo per l'efficienza, l'efficacia e l'attrattività del sistema sanitario.
Se per Di Lenarda il tema è legato alla sostenibilità a lungo termine del sistema, al suo efficientamento e al coraggio di assumere decisioni guardando ai prossimi 10 anni per capire come il sistema potrà dare risposte di salute alla nostra popolazione anche superando posizioni pregiudiziali o corporative, per Pinton è necessario un'organizzazione che consenta sia l'attrattività sia l'operatività delle persone che l'ateneo forma. Entrambi hanno confermato la volontà a prendere parte alla discussione per la necessità di una riprogrammazione oramai indispensabile ed attesa da molto tempo.