4 Giugno 2018 –
Appuntamento giovedì 7 giugno nel chiostro di S. Lucia
Viaggiare per forza: storie di mobilità forzata durante la Grande guerra
Ne parla lo storico Lucio Fabi nell’ambito delle “Aperture claustrali”, dedicate al tema del viaggio
![](/media/images/viaggiare-per-forza-storie-di-mobilita-forzat.width-1500.jpg)
Viaggiare per forza. Storie di mobilità forzata durante la Grande Guerra è il titolo della seconda serata di “Aperture claustrali”, ciclo di incontri aperti alla cittadinanza, organizzati dalle Biblioteche dell’Università di Udine nello spazio del chiostro trecentesco di Santa Lucia della Biblioteca umanistica e della formazione. Relatore sarà lo storico Lucio Fabi, che ha sempre guardato alle vicende della Grande Guerra sotto il profilo dell'esperienza drammatica delle persone, individui o gruppi che fossero.
L’appuntamento è per giovedì 7 giugno alle 19 in via Mantica 3 a Udine. La serata si concluderà con una degustazione offerta dall’azienda agricola vinicola Valentino Butussi di Corno di Rosazzo (Ud). L’ingresso è libero, fino ad un massimo di 60 persone.
La conferenza rientra ne ciclo primaverile delle “Aperture claustrali”, «dedicato quest’anno – spiega Andrea Tilatti, delegato alle biblioteche e banche dati dell’Università di Udine - al tema vasto e inesauribile del viaggio, nei suoi molteplici significati. La scelta dell’intervento di Lucio Fabi vuole anche ricollegarsi al centenario dell'occupazione austro-tedesca del Friuli e all'imponente ondata di profughi smossa dal trauma di Caporetto».
L’appuntamento è per giovedì 7 giugno alle 19 in via Mantica 3 a Udine. La serata si concluderà con una degustazione offerta dall’azienda agricola vinicola Valentino Butussi di Corno di Rosazzo (Ud). L’ingresso è libero, fino ad un massimo di 60 persone.
La conferenza rientra ne ciclo primaverile delle “Aperture claustrali”, «dedicato quest’anno – spiega Andrea Tilatti, delegato alle biblioteche e banche dati dell’Università di Udine - al tema vasto e inesauribile del viaggio, nei suoi molteplici significati. La scelta dell’intervento di Lucio Fabi vuole anche ricollegarsi al centenario dell'occupazione austro-tedesca del Friuli e all'imponente ondata di profughi smossa dal trauma di Caporetto».