3 Giugno 2019
Martedì 11 giugno al teatro Palamostre
“Atti sani & non”, serata a teatro fra divulgazione scientifica e humor con Marco Antonio Attisani
Per gli studenti biglietti d’ingresso ridotti
Scoprire aneddoti e curiosità sul funzionamento dell'economia moderna, del marketing, dei comportamenti sociali, in un viaggio fra tecnologie futuribili, robotica, intelligenza artificiale e altri scenari fantascientifici. È quanto propone “Atti sani & non”, serata a teatro fra divulgazione scientifica e humor. Lo spettacolo è in programma martedì 11 giugno dalle 20 alle 22 al teatro Palamostre, in piazzale Paolo Diacono 21 a Udine. Gli studenti possono accedere con biglietto a prezzo ridotto (10 euro) acquistabile online sul sito di Azalea Promotion. Sul palco Marco Antonio Attisani, con un format del tutto nuovo, definito “documentario pop”. Speaker "inspirazionale", le cui conferenze su TED nazionali ed internazionali sono particolarmente rivolte alla giovane generazione, Attisani dal 2017 è Ambasciatore del Goal di Sostenibilità N6 - quello dell'acqua.
La scelta del titolo, “Atti sani & non”, si basa sulla doppia valenza tra il reale cognome dell’autore Marco Antonio Attisani, ed il senso compiuto di una serie d’atti (per intenderci, delle azioni), qualificati con l’aggettivo “sani” ovvero ritenuti positivi e benefici per l’individuo, per la società e per il mondo. L’avverbio di negazione “non” distingue tali atti sani da tutti gli altri che per definizione non lo sono. Almeno nella prospettiva soggettiva dell’autore.
Il pubblico sarà condotto in un viaggio tra avvenimenti passati, il sorgere, l’evolvere e la senescenza delle grandi culture, a loro volta fusi con la divulgazione scientifica d’eventi che hanno molta probabilità di verificarsi. Una storia del futuro ed un futuro di una storia mai accaduta. Dogmi, inganni, ragione e religione, etica e morale, libero arbitrio e manipolazioni collettive, dal comunismo al capitalismo, dalla libertà all'uguaglianza passando per le mutevoli sovrastrutture artificiali che esistono solo nella nostra mente e che governano l’esistenza della nostra civilizzazione di Homo Sapiens. Bisogni, paure, necessità, visioni ed allucinazioni, da cui siamo plagiati fin dalla nascita. Pensieri di progresso del secolo ventuno, imprigionati in cervelli che non vengono modificati da circa 200.000 anni. Umanesimo e Transumanesimo, bioingegneria, nanotecnologia, robotica ed intelligenza artificiale. Chi eravamo e chi desideriamo diventare, e perché. Metafore riguardanti il concetto di Dio e degli dei, Terra e Gaia o semplicemente del Nulla. Persone umane e non-umane, ovvero la risoluzione del grande problema filosofico della sofferenza di miliardi di animali, perpetuata dall’unico dominatore assoluto del pianeta, noi uomini.
Sostenibilità in un pianeta che brucia, le cui fiamme sono alimentate dal capitalismo dominato da algoritmi sempre più potenti ed incoscienti del valore della vita. Marketing, pubblicità e massimizzazione dei profitti ad ogni costo. Felicità, eterna giovinezza, salute, desideri di onnipotenza, posti di fronte lo specchio della coscienza e spirito umano. Acqua, energia e telecomunicazione, pilastri della nostra civilizzazione che brama un futuro di eterna crescita economica. La violazione e fuga dalle leggi della termodinamica. Sogni di una Industry 4.0, basati sull’incubo del petrolio.
Il viaggio è ricco di aneddoti, dati stimolanti e sorprendenti, conclusioni inaspettate, mirabolanti visioni, ed inquietanti rompicapo. Tutto raccontato in stile “pop” con umorismo e disinvoltura, in alcuni casi addirittura ingenuità, ma con capitoli abilmente siglati con venature introspettive e profonde riflessioni filosofiche. Uno spettacolo raccontato come una divulgazione scientifica “in diretta live”, con intermezzi di recita vera e propria dove l’autore entra nelle vesti di personaggi dando loro voce in terza persona. Un viaggio lungo come una partita di calcio, che ha richiesto comunque anni di lettura di saggi e libri di ogni genere per essere raccontato. Una valigia tricolore che richiama i valori, le virtù ed i limiti della cultura del Bel Paese, ma senza per questo neppure minimamente accennare temi politici o di satira rivolta a persone reali. Uno spettacolo che gioca con una moltitudine d’emozioni contrastanti, che intende aprire la mente, pur lasciando allo spettatore la facoltà di giungere alle proprie conclusioni. Domande alle quali non si danno risposte. Riposte alle quali non si ha spesso l’audacia di associare una domanda. Nuovi eroi in un mondo che vuole trascendere. Un viaggio iniziato miliardi d’anni fa, quello della vita sulla Terra, che in questo momento storico ed irripetibile incontra un bivio esistenziale.
Quale sarà la nostra futura terra promessa: Utopia o Distopia?
Il reale intento dell’autore è quello di fare comprendere che la meta verso la quale siamo diretti, dipende dalle scelte che compiamo oggi. Tutti, ognuno, chiunque. Scegliere di essere spettatori o attori. Una cosa è certa, in un universo senza Homo Sapiens, non si farà più teatro.
La scelta del titolo, “Atti sani & non”, si basa sulla doppia valenza tra il reale cognome dell’autore Marco Antonio Attisani, ed il senso compiuto di una serie d’atti (per intenderci, delle azioni), qualificati con l’aggettivo “sani” ovvero ritenuti positivi e benefici per l’individuo, per la società e per il mondo. L’avverbio di negazione “non” distingue tali atti sani da tutti gli altri che per definizione non lo sono. Almeno nella prospettiva soggettiva dell’autore.
Il pubblico sarà condotto in un viaggio tra avvenimenti passati, il sorgere, l’evolvere e la senescenza delle grandi culture, a loro volta fusi con la divulgazione scientifica d’eventi che hanno molta probabilità di verificarsi. Una storia del futuro ed un futuro di una storia mai accaduta. Dogmi, inganni, ragione e religione, etica e morale, libero arbitrio e manipolazioni collettive, dal comunismo al capitalismo, dalla libertà all'uguaglianza passando per le mutevoli sovrastrutture artificiali che esistono solo nella nostra mente e che governano l’esistenza della nostra civilizzazione di Homo Sapiens. Bisogni, paure, necessità, visioni ed allucinazioni, da cui siamo plagiati fin dalla nascita. Pensieri di progresso del secolo ventuno, imprigionati in cervelli che non vengono modificati da circa 200.000 anni. Umanesimo e Transumanesimo, bioingegneria, nanotecnologia, robotica ed intelligenza artificiale. Chi eravamo e chi desideriamo diventare, e perché. Metafore riguardanti il concetto di Dio e degli dei, Terra e Gaia o semplicemente del Nulla. Persone umane e non-umane, ovvero la risoluzione del grande problema filosofico della sofferenza di miliardi di animali, perpetuata dall’unico dominatore assoluto del pianeta, noi uomini.
Sostenibilità in un pianeta che brucia, le cui fiamme sono alimentate dal capitalismo dominato da algoritmi sempre più potenti ed incoscienti del valore della vita. Marketing, pubblicità e massimizzazione dei profitti ad ogni costo. Felicità, eterna giovinezza, salute, desideri di onnipotenza, posti di fronte lo specchio della coscienza e spirito umano. Acqua, energia e telecomunicazione, pilastri della nostra civilizzazione che brama un futuro di eterna crescita economica. La violazione e fuga dalle leggi della termodinamica. Sogni di una Industry 4.0, basati sull’incubo del petrolio.
Il viaggio è ricco di aneddoti, dati stimolanti e sorprendenti, conclusioni inaspettate, mirabolanti visioni, ed inquietanti rompicapo. Tutto raccontato in stile “pop” con umorismo e disinvoltura, in alcuni casi addirittura ingenuità, ma con capitoli abilmente siglati con venature introspettive e profonde riflessioni filosofiche. Uno spettacolo raccontato come una divulgazione scientifica “in diretta live”, con intermezzi di recita vera e propria dove l’autore entra nelle vesti di personaggi dando loro voce in terza persona. Un viaggio lungo come una partita di calcio, che ha richiesto comunque anni di lettura di saggi e libri di ogni genere per essere raccontato. Una valigia tricolore che richiama i valori, le virtù ed i limiti della cultura del Bel Paese, ma senza per questo neppure minimamente accennare temi politici o di satira rivolta a persone reali. Uno spettacolo che gioca con una moltitudine d’emozioni contrastanti, che intende aprire la mente, pur lasciando allo spettatore la facoltà di giungere alle proprie conclusioni. Domande alle quali non si danno risposte. Riposte alle quali non si ha spesso l’audacia di associare una domanda. Nuovi eroi in un mondo che vuole trascendere. Un viaggio iniziato miliardi d’anni fa, quello della vita sulla Terra, che in questo momento storico ed irripetibile incontra un bivio esistenziale.
Quale sarà la nostra futura terra promessa: Utopia o Distopia?
Il reale intento dell’autore è quello di fare comprendere che la meta verso la quale siamo diretti, dipende dalle scelte che compiamo oggi. Tutti, ognuno, chiunque. Scegliere di essere spettatori o attori. Una cosa è certa, in un universo senza Homo Sapiens, non si farà più teatro.