A 150 anni dalla nascita del penalista originario di Udine
I grandi giuristi friulani: Vincenzo Manzini e la giustizia penale
Convegno giovedì 29 settembre, dalle 15, nell’aula 2 del polo di via Tomadini a Udine
A 150 anni dalla nascita del giurista friulano Vincenzo Manzini (Udine, 1872 – Venezia, 1957), una delle più importanti figure del diritto penale e processuale penale italiano del ventesimo secolo, il dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine organizza il convegno “Manzini tra passato e presente”. L’appuntamento si terrà giovedì 29 settembre, dalle 15, nell’aula 2 del polo di via Tomadini 30/a a Udine.
L’opera del Manzini verrà introdotta da Tullio Padovani, illustre penalista nato a Udine, già ordinario di diritto penale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Accademico dei Lincei.
Seguiranno gli interventi di Marco Zanotti, già ordinario di diritto penale all’Università di Udine, sulla figura di “Manzini penalista”, e di Andrea Scella, ordinario di diritto processuale penale dell’Ateneo friulano, su “Vincenzo Manzini, fabbro del codice Rocco”.
Porteranno i saluti istituzionali Leopoldo Coen, coordinatore del corso di laurea triennale in Diritto per le imprese e le istituzioni e del corso di laurea magistrale in Diritto per l’innovazione di imprese e pubbliche amministrazioni; Massimo Zanetti, presidente dell’Ordine degli avvocati di Udine, e Raffaele Conte, presidente della Camera penale friulana.
Autorevole cattedratico, oltre che avvocato, Vincenzo Manzini ha svolto la sua attività accademica in varie sedi universitarie fino a essere nominato professore emerito nell’Università di Padova nel 1943.
Autore dei poderosi trattati di diritto penale e di diritto processuale penale – oltre che di altri numerosi lavori “minori” – Manzini dedica al problema del metodo le pagine fondamentali delle sue principali opere.
«Il suo proposito – spiega il promotore dell’iniziativa, Enrico Amati, professore di diritto penale dell’Ateneo friulano – è quello di costruire una scienza del diritto sistematica e rigorosa al modo delle scienze sperimentali. Non a caso il suo “Trattato di diritto penale” resiste nel tempo e ancora oggi costituisce un utile punto di riferimento per chi si occupa di diritto penale: non c’è problema giuridico che non sia stato dall’autore scomposto, sviscerato e analizzato. Riscoprire l’opera di Manzini, con i suoi pregi e suoi difetti, costituisce ancora e, forse, soprattutto oggi, un buon esercizio per chiunque presti attenzione ai temi della giustizia penale».