Promosso da Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale e Accademia d’Ungheria
Sándor Petőfi, poeta della libertà e dell'amore
Il 7 e 8 novembre convegno sullo scrittore e patriota ungherese a 200 anni dalla nascita
A 200 anni dalla nascita di Sándor Petőfi, poeta e patriota ungherese, l’Università di Udine dedica un convegno di due giorni a uno dei principali attori della rivoluzione magiara del 1848. L’appuntamento, intitolato “Sándor Petőfi. Poeta della libertà e dell’amore”, si terrà il 7 e 8 novembre, a Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92, Udine), nell’aula T1, sempre con inizio alle 18.
«Petőfi – spiega il coordinatore dell’evento, Paolo Driussi, docente di lingua ungherese – incarna la figura del poeta ideale, perché il suo innato talento si accompagnò a una vita difficile e a una morte eroica, avvenuta a soli 26 anni durante la guerra per l’indipendenza ungherese in cui combatté come volontario, felice sposo da due anni e mezzo, e papà da sei mesi. La sua opera è riflessa bene in un breve componimento: “Libertà, e amore! Di questo ho bisogno. Sacrificherò la vita per l’amore. Sacrificherò il mio amore per la libertà”.
«Il suo successo – evidenzia Driussi – non fu dovuto a una capacità di scrittura che si accompagna a temi facili che piacciono al pubblico. Petőfi diede lustro a una poesia che si ispirava a quella popolare innovando il trattamento dei soggetti, ma soprattutto dando una forma poetica mai banale e sempre coinvolgente. La sua poesia piace per ciò che dice e la forma utilizzata rende semplice e affascinante ogni interpretazione: una combinazione che ancora oggi ha un grande successo».
Martedì 7 novembre parleranno, in lingua inglese, Paolo Driussi su “The language of poetry. Translating Petőfi” ed il poeta Géher István László su “Petőfi and the others. Two hundred years of Hungarian poetry”.
Mercoledì 8 novembre Barát Katalin Enikő racconterà di “Poesia ungherese – poesia europea nel XIX secolo: Petőfi poeta europeo”, mentre Horváth Kornélia descriverà le “Forme della poesia ungherese: l’esempio di Petőfi e Petri”.
Il convegno è organizzato dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano e dall’Accademia d’Ungheria di Roma.