Per la sua collocazione all’estremo limite del confine orientale, la città di Udine visse con intensa drammaticità, sconosciuta al resto d’Italia, l’esperienza della prima Guerra Mondiale. Tutta la sua vita ne fu trasformata e la sua stessa identità subì i mutamenti imposti dal regime di guerra.
Adottata come sede del Comando Supremo Udine assunse la funzione di centro dirigente del grande sforzo bellico e si prese il titolo di “capitale della guerra”. Tempi, modi, regole del vivere cambiarono radicalmente ancor prima del disastro di Caporetto, che vide l’occupazione della città da parte degli austro–tedeschi. Proponiamo due interventi di Umberto Sereni, docente di Storia contemporanea all’Università di Udine: uno in video, sul Friuli che divenne il centro di eventi storici e che ospitò stabilmente il Re a Villa Italia di Torreano di Martignacco, l’altro in un breve saggio sul periodo della neutralità e sul travagliato percorso con il quale la città si preparò alla guerra.
«Al pari dei milioni di uomini e donne che vivevano nel mondo civilizzato, godevano della sua prosperità, mai stata tanta e diffusa come allora, e guardavano con motivata fiducia al tempo che sarebbe venuto, anche gli abitanti di Udine, che allora erano circa 50 mila, la notte del 27 giugno 1914 si apprestarono al riposo del sonno pregustando la contentezza che avrebbero sperimentato all’indomani. Che era domenica, giorno festivo dell’estate appena iniziata, che si annunciava sotto una buona stella. Stavano per chiudere le scuole, rimanendo aperte solo per coloro che dovevano sostenere gli esami di maturità. Fissati per la seconda metà di luglio.
A Sarajevo, nella non poi troppo lontana Bosnia, quella domenica 28 giugno con ben altri propositi si era destato lo scombinato gruppo di fanatici serbi, capeggiato da Gavrilo Princip. Per quel giorno si erano preparati a sostenere un esame ben più impegnativo. Lo superarono e riuscirono nei loro intenti. Appena cominciata l’estate del 1914 era già finita».
Da: Umberto Sereni, ‘La grande guerra in una piccola città’, Forum, Udine 2015
Il relatore
Umberto Sereni dal 1992 è docente di Storia contemporanea all’Università di Udine. A temi connessi con la prima guerra mondiale ha dedicato numerosi studi tra i quali i saggi «L’italianismo rivoluzionario e gli interventisti dell’Estrema» nel volume «La Grande Guerra: dall’intervento alla ‘vittoria mutilata’», curato da Mario Isnenghi e Daniele Ceschin, e «Notizie intorno alla guerra per il Liberato Mondo» in ‘La Grande Guerra degli artisti’.