Presentazione del libro “La guerra è follia”

La Grande Guerra e il pacifismo illuminato del premio Nobel Alfred Fried

Martedì 23 febbraio alle ore 17.30, a Palazzo Antonini a Udine

Martedì 23 febbraio, alle 17.30, nella sala “Gusmani” di palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8) verrà presentato il libro “La Guerra è follia. Diario di guerra di un pacifista austriaco dal 1914 al 1919” di Alfred Hermann Fried, premio Nobel per la pace 1911. L’incontro è organizzato dal dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università di Udine e dall’Associazione Biblioteca Austriaca. Interverranno Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea dell’ateneo friulano, e Francesco Pistolato, traduttore e curatore del volume. Introdurrà Sonia Kuri, docente di lingua tedesca dell’Università di Udine. 

L’opera è pubblicata dal Centro Gandhi Edizioni di Pisa su iniziativa del dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’ateneo friulano. Si tratta di una selezione di articoli di Fried tratti dalla raccolta “Il mio diario di guerra” (Mein Kriegstagebuch) pubblicata al termine del conflitto. Fried è stato tra i pochi intellettuali europei a opporsi alla Grande Guerra in favore di un pacifismo illuminato. 

«Una posizione – spiega Pistolato – osteggiata durante il conflitto e dimenticata negli anni successivi, inclusa l’epoca presenta. Pur non contemplando il disarmo, la posizione di Fried stimolava lo stato democratico a evitare la corsa al riarmo, non sminuiva l’autonomia degli Stati e sollecitava una maggiore consapevolezza sull’interconnessione del mondo dovuta allo sviluppo tecnologico e dei trasporti». 

Mentre gran parte degli intellettuali europei nel 1914 inneggiava alla guerra, Fried continuava la sua battaglia in nome di una diversa umanità. Rifugiatosi in Svizzera poco dopo l’inizio delle ostilità, scrisse una serie di articoli raccolti in quattro volumi e pubblicati al termine del conflitto con il titolo “Il mio diario di guerra” (Mein Kriegstagebuch). 

«Sia pure per motivi diversi da un secolo fa – evidenzia Pistolato –, le commemorazioni del centenario del 1914-18 ignorano pressoché completamente i pochi oppositori alla guerra». Di questi, Fried era uno dei più illustri. L’intellettuale austriaco dette avvio anche a un approccio di studio alle problematiche della guerra e della pace che solo nel secondo dopoguerra otterrà uno spazio nel mondo accademico, sotto la denominazione di Peace Studies. 

La lettura del diario di guerra di Fried ripropone temi e situazioni che si ripetono nella storia: la brutalità e l’assurdità della guerra, le macchinazioni di chi la vuole a tutti i costi, le vittime innocenti. «Scritto da un uomo colto, dalla penna fluida e capace di humour nonostante tutto – spiega Pistolato –, il “Diario” si presta a una lettura anche con finalità pedagogiche. Per queste ragioni è stato ora pubblicato in italiano in forma antologica e una copia di esso verrà consegnata gratuitamente agli insegnanti che parteciperanno alla presentazione».

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