Convegno internazionale a Udine il 9 ottobre

"L’eredità europea del Patriarcato di Aquileia. Il passato che non passa"

Esperti e vertici delle istituzioni al XVI Forum dell'Euroregione Aquileiese organizzato da Mitteleuropa nel 600° anniversario della caduta del Patriarcato

“Se non ci fosse stato Covid, il Forum quest'anno sarebbe stato una piccola Cernobbio. Costruendo questo appuntamento, ogni giorno mi sbalordivo per l'entusiasmo nell'adesione e per la volontà forte e sincera di costruire relazioni internazionali”. Lo ha affermato il presidente dell'Associazione Mitteleuropa, il diplomatico friulano di lungo corso Paolo Petiziol, console della Repubblica Ceca e cittadino ungherese con tutti i diritti per i meriti acquisiti, introducendo l'edizione 2020 del XVI Forum dell'Euroregione Aquileiese, “L'eredità europea del Patriarcato di Aquileia. Il passato che non passa”, che l'associazione ha voluto organizzare a Udine dall'8 al 10 ottobre. quale iniziativa “coraggiosa e singolare in tempi pieni di difficoltà e incognite operative”. La presentazione ha avuto luogo oggi, nella sala Florio di Palazzo Florio a Udine, alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, del presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, della vicepresidente dell'Associazione Mitteleuropa, Camilla Beltramini, e del direttore artistico della FVG Orchestra, Claudio Mansutti.

“Il forum in programma il 9 ottobre in sala Aiace a Udine vuole offrire un momento di riflessione non solo sull'indipendenza, ma anche sull'interdipendenza tra i popoli e le comunità d'Europa - ha proseguito Petiziol – e uno tra i punti più importanti che toccheremo è che il futuro della regione Fvg si gioca molto con la cultura da un lato e con le relazioni internazionali, dall'altro. Sarà l'azione che sapremo fare all'estero – ha aggiunto - che potrà cambiare i risultati”. L'iniziativa è sostenuta dalla Regione, dal Comune di Udine, dall'Università, dalla Fondazione Friuli e realizzata in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e la Central European Iniziative (Cei).

Petiziol ha poi evidenziato l'alto livello del “parterre” del XVI Forum, al quale interverranno le autorità regionali, dalla politica all'università, fino al mondo dell'economia e dell'impresa, ma anche molti ospiti illustri dall'estero, tra i quali Tomaž Kunstelj, Ambasciatore di Slovenia a Roma, Iztok Mirošič, Ambasciatore Inviato Speciale del Ministro degli Esteri di Slovenia, Bernadette Klösch, vice responsabile dell'Ambasciata d'Austria a Roma, Jasen Mesić, Ambasciatore di Croazia in Roma e numerosi consoli. Solo per citarne alcuni.
Commosso si è detto Petiziol del concerto che la Fvg Orchestra diretta da Paolo Paroni dedicherà al Forum (ma l'evento è aperto a tutti, anche agli studenti e alle scuole), e anche al suo presidente, venerdì 9 ottobre alle 19, prima della cena di gala.

Per sabato 10 ottobre, Mitteleuropa ha organizzato una “missione” con i diplomatici, sotto forma di tour turistico culturale della zona del Collio,”per sostenere la candidatura di questa zona a Patrimonio dell'Unesco”, ha spiegato ancora il presidente. Al tour parteciperanno anche sindaci di Fvg e Slovenia, per dare un segnale di “transnazionalità”. Petiziol ha infine ricordato che al Forum si attende un messaggio del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, invitato, ma che per motivi di agenda non potrà essere presente. Nel corso del Forum si svolgerà anche un collegamento in streaming con l'Università di Udine,sede di Pordenone, per una partecipazione degli studenti a questo evento di respiro internazionale.

Confermando che “il Forum di Mitteleuropa è l'appuntamento piùi importante dell'anno in regione in termini di relazioni internazionali”, l'assessore Gibelli ha espresso un plauso per l'operato di Mitteleuropa e anche della Fvg Orchestra, della quale Petiziol è presidente. “A tredici mesi dalla costituzione della nuova Fvg orchestra – ha detto – con la presidenza Petiziol e la direzione artistica di Mansutti, i risultati sono buoni e si vedono”. Parlando della Regione Fvg, Gibelli ha detto che “non è una piccola regione, stiamo attendi ai complessi di inferiorità, ma anzi lavoriamo tutti insieme, associazioni, Regione e Fondazioni, per il raggiungimento di obiettivi comuni”. Sul tema del XVI Forum, infine, l'assessore ha sottolineato che “è vero che la storia del Patriarcato di Aquileia non passa e meno male, perché l'eredità più importante e positiva che il Patriarcato ci ha lasciato è la capacità di relazionarsi con gli altri, altrimenti in Europa finiamo per arrivare a quello che è stato evitato, cioè le sbarre ai confini”.

“Il Forum organizzato da Mitteleuropa – ha sottolineato da parte sua il presidente della Fondazione Friuli Morandini – è uno degli eventi a maggior tasso di internazionalità “vera” di questa regione. Continuo a seguirlo da anni, e vi si coglie il livello di amicizia e sincerità nei rapporti internazionali che l'associazione riesce a costruire: un valore enorme – ha aggiunto - su cui dobbiamo continuare a investire. C'è bisogno di Europa vera, quella capace di affrontare dinamiche e dimensioni dei problemi che stiamo affrontando”.

La vicepresidente di Mitteleuropa, Camilla Beltramini, ha voluto evidenziare che “nel mondo interconnesso, la diplomazia è uscita dagli schemi tradizionali e coinvolge una molteplicità di attori, le istituzioni, l'università, il mondo imprenditoriale. Mitteleruopa è al servizio del territorio. Domani si terrà in Confindustria a Udine un convegno sull'intelligenza artificiale che abbiamo contribuito a realizzare.E' la conferma del nostro spirito attuale”.

Claudio Mansutti ha poi illustrato il concerto che, in occasione del XVI Forum internazionale dell’Euroregione Aquileiese, vedrà,  esibirsi, venerdì 9 ottobre nella ex chiesa di San Francesco, la FVG Orchestra con la solista Cecilia Barucca Sebastiani al violoncello. Sul podio il Maestro Paolo Paroni. Durante la serata, intitolata “Dal primo Classicismo di Joseph Haydn alla nascita del Romanticismo viennese con Franz Shubert”, saranno eseguiti il Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello e orchestra di Joseph Haydn e la Sinfonia n. 4 in do minore D417 “Tragica” di Franz Schubert.

 

“Il primo Concerto – ha spiegato Mansutti - mette in luce lo strumento solista grazie a una scrittura virtuosistica, brillante e cristallina, nel contempo mai tradendo gli ordinati canoni formali e stilistici del periodo classico. La Sinfonia di Schubert, invece, scritta solo circa cinquant’anni più tardi -ha continuato - apre un nuovo mondo espressivo e, pur omaggiando rispettosamente lo stile che fu di Haydn, Mozart e il primo Beethoven, contribuisce a gettare le basi per la nascita e lo sviluppo del nuovo movimento romantico”.


Un anniversario storico per il Friuli e l'Europa: alcune note di Paolo Petiziol sul Forum

Rilievo non secondario assume la straordinaria ricorrenza del luogo che ospita l'annuale incontro: il seicentesimo anniversario della caduta dello Stato Patriarcale del Friuli (Patrie dal Friȗl), una realtà statuale giuridicamente nata nel 1077 e conclusasi con l’occupazione veneta di gran parte del Friuli il 19 luglio 1420. Si spegneva così una delle forme di democrazia parlamentare più antiche al mondo (Constitutiones Patriae Foriiulii - 1231) seconda solamente alla Magna Carta inglese (1215). Con la bolla di Pavia del 3 aprile 1077 l’Imperatore Enrico IV, ricompensava il Patriarca aquileiese Sigeardo della sua fedeltà nel mantenere il controllo di un’area così strategica per tutto l’Impero. Per arrivare ai giorni nostri e osservare come per questo territorio nulla sia mutato. L’Imperatore passò la Pasqua del 1077 proprio ad Aquileia, conducendo subito dopo il Patriarca Sigeardo e pochi altri principi a Ratisbona, dove tenne, oggi si direbbe, un summit con i Duchi di Boemia, Baviera e Carinzia e dove l’undici di giugno (1077) fece quale ulteriore dono alla Chiesa aquileiese la Carniola (o Marca Vindica) e il Comitato d’Istria.

“È evidente il ruolo internazionale che già agli inizi del secondo millennio il Patriarcato giocava nello scacchiere europeo – sottolinea Petiziol - ed è proprio tale ruolo che oggi non deve essere dimenticato e che questo nostro più modesto summit intende rilanciare a tutti i livelli, facendo di Aquileia un luogo simbolo di una storia comune, spesso condivisa e sempre concatenata con le vicende europee. Pertanto Aquileia diviene luogo ideale d’incontro delle culture e della cristianità europea. Non va infatti dimenticato che nella sua massima espansione Aquileia esercitava il suo potere da Augusta Vindelicorum al lago di Como, dall’Adriatico alla Pannonia”.

Il presidente di Mitteleuropa evidenzia che “ci troviamo di fronte ad un passato che non passa perché è paradossalmente presente, sempre e ovunque. Basta riflettere sulle parole di Franz Werfel, ebreo-praghese, “Nel Crepuscolo di un Mondo” (Locarno aprile 1936): “Gli ordinamenti politici del mondo si danno il cambio. Ma ciò che è ordinato, governato, amministrato, sia Paese, sia popolo, sia individuo, sopravvive, con la sua natura congenita, a tutti questi sconvolgimenti”.

Nel corso di una più che ventennale collaborazione con i Paesi dell’Europa Centro-orientale e balcanica, Mitteleuropa ha affrontato argomenti di grande attualità e delicatezza. “Ma ciò che in questi anni ci ha maggiormente gratificato – evidenza Petiziol, diplomatico al quale è stata tra l'altro attribuita nel 2019 la piena cittadinanza ungherese - è stato il riconoscimento dell’utilità di un dialogo singolarmente amichevole e sincero fra Rappresentanti di Paesi legati dal medesimo fil rouge. Ovvero Comunità “condannate” a condividere un medesimo destino. Dai Carpazi ai Balcani è così! Un mondo dove tutto è fluido, a cominciare dalle frontiere, che quasi mai coincidono con quelle nazionali. Nonostante ciò, questa parte d’Europa non pare affatto artificiale, bensì un corpo organico legato da profonde comuni radici e stile di vita. Una parte d’Europa frammentata e troppo spesso tormentata dai potenti vicini che sta ritrovando se stessa”.

Una parte d’Europa che era già “Europa più di un secolo fa, quando mia nonna andava in treno in giornata da Trieste alla Transilvania” (Paolo Rumiz – “Trans Europa Express”), “dove il passato non passa, anzi oggi si ripropone in tutta la sua forza e bellezza culturale, che ci piace riassumere con una frase dell’ungherese Alessandro Geysztor – cita Petiziol - “è là dove si scrivono sulle travi i nomi di Gaspare-Melchiorre-Baldassarre, si dorme sotto i piumoni e si regalano fiori ad una donna in numero dispari”, e dove Aquileia è un simbolo politico, sociale e religioso che appartiene a tutta la Mitteleuropa. D’altronde – aggiunge - sono proprio questi Paesi che, nell’inquietante momento politico che sta attraversando l’Europa, pare stiano ritrovando proprio nel loro passato quei valori che altri forse hanno smarrito”.

“Di fronte ad un tema così appassionante, concreto e rilevante – conclude il presidente Petiziol - Mitteleuropa intende ancora una volta riunire istituzioni politiche, diplomatiche, sociali, economiche, accademiche e culturali di tutti i Paesi dell'area centro-europea e balcanica”.

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