Appuntamento l’8 e il 9 novembre a palazzo di Toppo Wassermann

Isole linguistiche germanofone in Friuli, Veneto e Trentino: esperti a confronto

Convegno internazionale all’Università di Udine con studiosi provenienti da atenei italiani, austriaci e tedeschi

Con l’obiettivo di promuovere uno scambio di idee tra esperti nell’ambito della linguistica delle isole germanofone in Italia, il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine organizza il convegno internazionale “Prospettive sincroniche e diacroniche sulle isole linguistiche germanofone”. Studiosi provenienti da atenei italiani, austriaci e tedeschi si confronteranno su varie tematiche riguardanti le varietà di tedesco parlate in alcune località di Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli. Particolare attenzione sarà dedicata alle comunità che, insediatesi da secoli sul versante meridionale delle Alpi, hanno conservato le loro abitudini linguistiche a stretto contatto con aree romanze, un contesto che ha favorito l’insorgere di fenomeni di grande interesse per i linguisti. Appuntamento giovedì 8 (apertura ei lavori alle 15) e venerdì 9 novembre nell’aula ‘Pasolini’ di palazzo di Toppo Wasserman (via Gemona 92, Udine).

Giovedì 8 novembre alle 15 porteranno i saluti il direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium), Andrea Zannini, il coordinatore del Comitato unitario delle isole linguistiche storiche germaniche in Italia, Max Pachner, e il sindaco di Sauris/Zahre Ermes Petris. Quindi Ingeborg Geyer, dell’Accademia delle scienze di Vienna, terrà una prolusione sui dialetti delle isole linguistiche come “fonti storiche viventi” a causa dei loro tratti arcaici. A seguire, Ermenegildo Bidese (Università di Trento), presenterà una relazione dal titolo “Cimbro e saurano: sistemi di complementazione a confronto”, e Marco Coniglio e Katharina Paul (Georg-August-Universität di Gottinga) discuteranno come le lingue romanze abbiano influenzato la sintassi delle frasi relative in medio alto tedesco.

Venerdì 9 novembre i lavori riprenderanno alle 9
con l’intervento congiunto di Cecilia Poletto (Università di Padova e Goethe Universität di Francoforte sul Meno) e di Alessandra Tomaselli (Università di Verona) sulla variabilità nell’ordine delle parole nelle varietà parlate nelle isole linguistiche. Federica Cognola (Sapienza Università di Roma) tratterà poi il tema “La sintassi del soggetto nominale in mòcheno e ladino: descrizione e implicazioni teoriche” e, per concludere, Silvia Dal Negro (Libera Università di Bolzano) parlerà della “Variabilità nell’espressione del soggetto in varietà di tedesco parlate in Italia”.

L’iniziativa, coordinata da Francesco Costantini, rientra tra le attività svolte in collaborazione con il Laboratorio di comunicazione e linguistica del Dium, ed è parte del più ampio progetto di ricerca di interesse dipartimentale (Prid) “La sintassi della varietà alto tedesca di Sauris/Zahre in una prospettiva diacronica: documentazione, analisi dei dati e ricadute teoriche (SINDIS)”. Il progetto è volto ad indagare alcune specificità linguistiche della parlata germanica di Sauris/Zahre, documentando al tempo stesso come essa sia mutata nel corso del tempo. In tale ambito, anche grazie anche alla partecipazione della dott.ssa Lucia Protto, che coordina il Centro etnografico “Haus van der Zahre”, e alla collaborazione dell’amministrazione comunale della località alpina, sono già state condotte una quindicina di interviste con parlanti della varietà tedesca del luogo, e le indagini proseguiranno il prossimo anno.
 
«Le varietà di tedesco parlate nelle isole linguistiche delle Alpi – spiega Francesco Costantini – rappresentano dunque un patrimonio culturale tanto ricco quanto fragile: presentano infatti caratteristiche molto conservative, perché testimoniano fasi linguistiche precedenti al sorgere del tedesco moderno, ma sono parlate da un numero di parlanti in continua diminuzione, i quali hanno in molti casi una padronanza limitata della lingua. Non a caso, le lingue che saranno oggetto di due relazioni durante il convegno sono considerate a rischio di estinzione nell’Atlante Unesco delle lingue in pericolo. Proprio per tale ragione, oltre a trattare tematiche di grande rilevanza nel dibattito linguistico attuale, quali le dinamiche del cambiamento linguistico e dell’interferenza – un tema caro alla scuola linguistica udinese – il convegno vuole portare l’attenzione su un capitale culturale che merita di essere difeso e tramandato alle generazioni future».

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