17 Ottobre 2005
Convegno internazionale da mercoledì 19 a venerdì 21 ottobre
Trapianto di cellule staminali da donatore nella terapia dei linfomi
Clinica di Ematologia, centro di riferimento a livello nazionale
Fare il punto sul trapianto di cellule staminali emopoietiche da donatore nel trattamento dei linfomi. E’ l’obiettivo del convegno medico internazionale “Allogenic stem cell transplantation in lymphoma” organizzato da mercoledì 19 a venerdì 21 ottobre dalla clinica di Ematologia del Policlinico universitario di Udine, in collaborazione con l’Ematologia dell’ateneo di Bologna e l’Istituto tumori di Milano. Al convegno, in lingua inglese, rivolto a medici ematologi/oncologi specializzati nel trattamento dei linfomi e nella pratica del trapianto di cellule staminali, parteciperanno i massimi esperti mondiali del settore. L’inaugurazione si svolgerà mercoledì 19 alle 17.30 nel Castello di Udine. Il convegno proseguirà nella stessa sede nel tardo pomeriggio e, nelle due giornate successive del 20 e 21, presso il Centro congressi della Fiera di Udine con inizio rispettivamente alle 8.30 e alle 8.
La clinica Ematologica del Policlinico universitario di Udine, che esegue una media di circa mille ricoveri all’anno, è un centro di riferimento nazionale per le malattie del sangue dell’adulto. E’ la seconda clinica in Italia per numero di trapianti di cellule staminali emopoietiche da donatore. Per il trapianto è necessario un donatore, che può essere il paziente stesso (trapianto autologo), oppure, in determinate situazioni, un donatore (trapianto allogenico). Dal 2004 la clinica ha dato il via anche ai trapianti da donatore non identico, o parzialmente identico (aplo-identico). «Questo intervento – spiega il direttore della clinica, Renato Fanin - rappresenta una chance di guarigione per pazienti altrimenti incurabili. E’ un tipo di trapianto complesso e costoso, perché ha degenze lunghe e si fonda sulla manipolazione delle cellule staminali che avviene in laboratorio per togliere l’innesco di eventuali reazioni di rigetto».
L’équipe della clinica Ematologica del Policlinico universitario è dedicata alla diagnosi e cura di leucemie, linfomi, mielomi e malattie non neoplastiche del sangue, come anemie e aplasie. La clinica si colloca a livello nazionale tra le prime 3 per i trapianti. Complessivamente ha eseguito ad oggi 15 mila ricoveri e 1000 trapianti. Dal 2004 i trapianti aplo-identici sono stati 10.
La clinica Ematologica del Policlinico universitario di Udine, che esegue una media di circa mille ricoveri all’anno, è un centro di riferimento nazionale per le malattie del sangue dell’adulto. E’ la seconda clinica in Italia per numero di trapianti di cellule staminali emopoietiche da donatore. Per il trapianto è necessario un donatore, che può essere il paziente stesso (trapianto autologo), oppure, in determinate situazioni, un donatore (trapianto allogenico). Dal 2004 la clinica ha dato il via anche ai trapianti da donatore non identico, o parzialmente identico (aplo-identico). «Questo intervento – spiega il direttore della clinica, Renato Fanin - rappresenta una chance di guarigione per pazienti altrimenti incurabili. E’ un tipo di trapianto complesso e costoso, perché ha degenze lunghe e si fonda sulla manipolazione delle cellule staminali che avviene in laboratorio per togliere l’innesco di eventuali reazioni di rigetto».
L’équipe della clinica Ematologica del Policlinico universitario è dedicata alla diagnosi e cura di leucemie, linfomi, mielomi e malattie non neoplastiche del sangue, come anemie e aplasie. La clinica si colloca a livello nazionale tra le prime 3 per i trapianti. Complessivamente ha eseguito ad oggi 15 mila ricoveri e 1000 trapianti. Dal 2004 i trapianti aplo-identici sono stati 10.