Visita coordinata da Marina Cobal e Giancarlo Panizzo
Alla scoperta del Cern di Ginevra, dieci studenti in visita al più potente acceleratore del mondo
Esperienza di un gruppo del corso di laurea in Ingegneria elettronica del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura
Un viaggio al Cern di Ginevra per scoprire dove e come lavorano gli scienziati che esplorano i segreti della materia e le forze che regolano l’universo. È l’esperienza compiuta da 10 studenti del corso di laurea in Ingegneria elettronica dell’Università di Udine che hanno visitato il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. La visita è stata coordinata e organizzata da Marina Cobal e Giancarlo Panizzo, docenti di Fisica sperimentale del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura dell’ateneo friulano.
Gli studenti hanno potuto conoscere il complesso di acceleratori del Cern e la storia del laboratorio di fisica fondamentale più grande d’Europa. Ma anche visitare l’enorme data center, che registra i dati presi dai grandi esperimenti dell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC). Dati corrispondenti ogni anno a una pila di circa 10 milioni di dvd, tanto alta da raggiungere l’altezza di 12 chilometri. Gli studenti hanno potuto così confrontarsi con fisici, informatici e ingegneri che lavorano insieme per realizzare questo progetto che ha coinvolto tutta l’Europa.
Hanno anche assistito alle presentazioni degli esperimenti collocati all’LHC, il più grande acceleratore di particelle finora mai costruito con i suoi 27 chilometri di circonferenza. Il Large Hadron Collider è stato protagonista della scoperta del Bosone di Higgs (la “particella di Dio”) e di tante altre fondamentali misure di fisica sub-atomica.
Fra questi l’esperimento Atlas, che studia i prodotti finali di collisioni protone-protone, al quale partecipano fisici dei dipartimenti Politecnico di ingegneria e architettura e di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’Università di Udine. Atlas, 45 metri di lunghezza e 12 di diametro, è uno dei più grandi apparati sperimentali finora realizzati. Al progetto partecipano circa 3000 fisici provenienti da 250 università e laboratori di ricerca di 42 Paesi. Tra essi il gruppo Atlas dell’Ateneo friulano, che ha diverse importanti responsabilità nell’esperimento.
«Vedere una realtà scientifica di questa portata – spiega Marina Cobal, che collabora all’esperimento in corso al Cern –, immersi in un ambiente internazionale ed estremamente competitivo, è stato davvero stimolante per tutti i ragazzi».
Gli studenti che hanno partecipato alla visita sono: Luca Calligaris (Reana del Rojale), Chiara Cecconi (Capriva del Friuli), Carlo Della Valle (Portogruaro), Juan Ignacio Del Brio (Majano), Alessandro Frani (Bertiolo), Nicholas Laurencich (Villesse), Volodymyr Poberezhniuk (di origine Ucraina, ma abita a Codroipo), Lorenzo Tomba (Muzzana), Ioana-Cristina Tatu (di origine rumena, ma abita a Tarvisio), Leonardo Borsatti (Claut).