Il lavoro al via in ottobre a Monaco di Baviera

Le pellicole di Edgar Reitz affidate alle cure del Dams di Gorizia

Il grande cineasta tedesco ha incaricato i ricercatori dell’Ateneo del restauro e digitalizzazione della sua opera

        La cura, il restauro e la digitalizzazione di gran parte delle pellicole del grande regista tedesco Edgar Reitz, a partire dalle prime della sua carriera, tuttora inedite, saranno affidati ai ricercatori e docenti e al laboratorio “La Camera ottica” del corso di laurea Dams – discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell’università di Udine con sede a Gorizia. È stato lo stesso Reitz, insignito lo scorso luglio del Premio Amidei all’Opera d’autore 2007, a voler affidare al Dams, in occasione della sua presenza nel capoluogo isontino, il lavoro di conservazione e valorizzazione dei film. «In cerca di un istituto di alta esperienza e internazionalmente stimato cui affidare il recupero della sua opera – spiega Roy Menarini, professore di cinema, fotografia e televisione – Reitz è rimasto entusiasta dei lavori precedentemente svolti dal Dams e dai suoi Laboratori e ha offerto questa importante collaborazione». Il via all’attività sarà dato all’inizio di ottobre a Monaco di Baviera, con l’incontro dei docenti del Dams con il cineasta tedesco.
 
            Si tratta di un nuovo importante riconoscimento internazionale per il Dams di Gorizia e dei suoi Laboratori. Esso si aggiunge all’avvio del nuovo corso di laurea specialistica attivato dall’Ateneo friulano e dall’Università di Parigi III Sorbonne Nouvelle, per l’ottenimento del doppio titolo di studio bi-nazionale nelle discipline del cinema e degli studi cinematografici, e al finanziamento di 243 mila euro da parte della Commissione Europea per il progetto ideato dal Dams nell’ambito della valorizzazione delle opere audiovisive multimediali, per l’avvio di un nuovo curriculum di studio europeo dedicato alle arti visive contemporanee e la costituzione di un network di ricerca internazionale.
 
        Edgar Reitz (1932) è regista e sceneggiatore del “nuovo cinema tedesco”, da lui promosso nel 1962 con il “Manifesto di Oberhausen”. Nel 1963 fonda l’Institut für Filmgestaltung a Ulm, centro teorico e luogo di formazione per il nuovo cinema. Nel 1967 il primo lungometraggio Mahlzeiten, premiato alla mostra del cinema di Venezia del 1967. Tra gli anni Sessanta e Settanta gira i lungometraggi Uxmal, Cardillac, Geischichten von Kübelkind, Die Reise nach Wien. Produce quindi Heimat, che nel 1984 a Venezia ottiene enorme successo di critica consacrando Reitz come uno dei più autorevoli registi europei. Nel 1985 inizia la preparazione di Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza. Nel 1995 Reitz fonda lo Europäisches Institut des Kinofilms, Istituto europeo del cinema, a Karlsruhe. Nel 2004 esce l’ultimo film della trilogia: Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale.

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