L’Ateneo friulano ha vinto 17 progetti del bando Prin 2020
Ricerca: il Ministero finanzia 7 progetti di rilevante interesse nazionale coordinati da Udine
Altre dieci ricerche vedono come partner l’Ateneo friulano
L’Università di Udine ha vinto come capofila 7 Progetti di rilevante interesse nazionale (Prin) approvati e cofinanziati, per la quota dell'Ateneo, con 2.379.913 euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca (Mur) sul bando 2020. L’Ateneo friulano inoltre è partner di altri 10 progetti. In totale, per i 17 progetti vinti l’Università di Udine ha ottenuto un finanziamento di 3.078.232. I Prin, di durata triennale, selezionati da esperti nazionali e internazionali, sono la principale fonte di finanziamento ministeriale della ricerca universitaria. Complessivamente, l’Ateneo ha presentato 159 progetti per chiedere il finanziamento ministeriale, 52 in qualità di coordinatore e 107 come responsabile di unità locale.
«Accogliamo con piena soddisfazione questo importante risultato – commenta il rettore Roberto Pinton – che premia le capacità e l’impegno dei gruppi di ricerca e di coloro che li hanno guidati in questo percorso di successo. Oltre a loro, non va dimenticato lo sforzo di tutti coloro che hanno partecipato al bando predisponendo un numero elevato di proposte progettuali: un dato confortante che indica un’attività di ricerca scientifica di qualità e diffusa, un caposaldo su cui poggia l’Università di Udine».
Il delegato per la ricerca, Alessandro Trovarelli, esprime «soddisfazione per il successo dei progetti, in particolare nelle aree umanistica e giuridica» e guarda con «ottimismo ai prossimi traguardi che vedono l’Università impegnata in diversi fronti da Horizon Europe al Pnrr e ai prossimi progetti Prin».
Dei sette progetti coordinati a livello nazionale dall’ateneo friulano, tre sono del Dipartimento di Lingue e letterature, Comunicazione, Formazione e Società (Dill) e sono coordinati da Roberto Calabretto, Roberta De Giorgi e Mauro Pascolini. Due afferiscono al Dipartimento di Scienze giuridiche (Disg) e vedono come coordinatrici Marina Brollo e Valeria Filì. Uno ciascuno fanno riferimento ai dipartimenti Politecnico di Ingegneria e Architettura (Dpia), coordinatore Andrea Schaerf, e di Studi umanistici e del Patrimonio culturale (Dium), coordinatrice Elisabetta Borgna. L’Ateneo friulano coordina a livello nazionale l’unico progetto di slavistica e due dei tre progetti in campo giuslavoristico.
L’archeologa Elisabetta Borgna (Dium) coordina il progetto “Mobility, social integration and culture change in the Mediterranean Bronze Age”. Studierà la mobilità nel mondo antico e il suo ruolo nelle grandi trasformazioni per far luce su modelli di inclusione e integrazione come potenziale componente di rigenerazione sociale. I contesti archeologici scelti, dalle Eolie all’Egeo, rappresentano il fenomeno della connettività mediterranea. Saranno applicate procedure scientifiche quali le analisi chimico-fisiche dei materiali e le analisi bioarcheologiche dei resti umani, per capire provenienze, continuità e rotture di tradizioni produttive, diete, pratiche tecnologiche e sociali delle comunità antiche. I partner sono l’Università di Catania e il Cnr di Roma, più una serie di collaborazioni internazionali. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 202.612 euro su un complessivo di 280.538 euro. La quota di finanziamento ministeriale che spetta a Udine è di 202.612 euro, mentre il budget complessivo del progetto è di 731.369 euro.
La giuslavorista Marina Brollo (Disg) è la responsabile del progetto “Strategie di inclusione attraverso la partecipazione nel lavoro per il benessere organizzativo”. Lo scopo, che sarà raggiunto anche attraverso il reclutamento di giovani, è la valorizzazione delle persone nel lavoro e nel mercato, attraverso il ripensamento delle organizzazioni, dei modelli di gestione e delle norme vigenti. La pandemia ha accelerato le trasformazioni del lavoro, accentuando le diseguaglianze: il progetto ambisce a porre fine sia all’ingiustizia per i singoli, ma anche a evitare uno spreco di risorse e talenti per la collettività, in un contesto alla perenne ricerca di innovazione, finalmente anche sostenibile socialmente. Il progetto coinvolge anche i colleghi delle università di Bologna, “Magna Grecia” di Catanzaro, Politecnica delle Marche, Statale di Milano, Pisa, “Carlo Bo” di Urbino e “Ca’ Foscari” Venezia. La quota di finanziamento Mur per l’ateneo friulano è di 184.300 euro, il costo globale del progetto è 684.900 euro.
Il musicologo Roberto Calabretto (Dill) coordina il progetto “New music writing processes for cinema”. L’obiettivo è affrontare uno studio scientifico e sistematico delle nuove pratiche di scrittura della musica per film, sempre più caratterizzate dall’utilizzo del computer che permette di comporre, arrangiare, orchestrare, mixare e spazializzare musica in ambienti interamente digitali o ibridi. L'obiettivo finale è la fondazione di un centro accademico-professionale (The Sound Screen) di rilevanza nazionale e internazionale, sia per la comunità scientifica, sia per le case di produzione cinematografica. Oltre all’Ateneo friulano partecipano alla ricerca i conservatori di Rovigo e Trieste e le università di Genova e Torino. Il contributo del Ministero riservato a Udine è 166.054 euro su un valore complessivo del progetto è 637.219 euro.
La slavista Roberta De Giorgi (Dill) guida il progetto “La Letteratura russa attraverso le opere: letture critiche e approfondimenti” “Russian Literature through its texts: critical readings and insights”. Il progetto di ricerca è nato dal desiderio di fornire una visione radicalmente nuova della letteratura russa dalle origini (XI secolo) ai giorni nostri. Il più rilevante elemento di novità riguarda la metodologia applicata: il racconto della letteratura verrà condotto attraverso le opere. Partecipano alla ricerca le università “La Sapienza” di Roma, Statale di Milano e Pavia. La parte di finanziamento del Mur che spetta all’ateneo udinese è 99.080 euro, mentre e il budget totale del progetto è 409.134 euro.
Valeria Filì (Disg), giuslavorista, coordina “Labour as a driver of sustainable development” (Liveable). Il progetto ha un approccio multidisciplinare a forte caratterizzazione giuridica. Si propone di indagare l’attuazione in Italia degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 con riferimento alle ricadute sul sistema di welfare e sul mercato del lavoro dei cambiamenti demografici (invecchiamento della popolazione e bassa natalità) e dell’aumento delle fragilità in relazione alle malattie croniche. I partner della ricerca sono le università di Bari, Macerata, Modena e Reggio Emilia. La quota di finanziamento del Ministero che spetta a Udine è 134.250 euro, il costo complessivo del progetto è 691.500 euro.
Il geografo Mauro Pascolini (Dill) è il responsabile del progetto “Le montagne dentro la montagna. Narrazioni, dinamiche e percorsi di sviluppo nella montagna italiana: nuove letture”. La ricerca intende inserirsi nel dibattito sulla centralità/marginalità dei territori montani italiani per studiare e analizzare le dinamiche ambientali-economiche e socio-culturali, con una lettura sincronica dei processi in atto, tenendo in considerazione i possibili effetti che causati dalla pandemia. L’obiettivo è superare la frammentazione degli studi sulla montagna italiana per favorire una lettura articolata attraverso una visione unitaria verso le Terre Alte. Oltre Udine, partecipano lo Iuav di Venezia, lo Iulm di Milano, le università “La Sapienza” e “Tor Vergata” di Roma, del Molise e dell’Aquila. Il contributo ministeriale riservato all’Ateneo friulano è di 174.617 euro, il valore complessivo del progetto è 867.696 euro.
L’informatico Andrea Schaerf (Dpia) è il responsabile del progetto “Models and algorithms for the optimization of integrated healthcare management”. La ricerca mira a sviluppare modelli matematici e algoritmi per la gestione integrata e coordinata dei problemi di pianificazione dei ricoveri, turnazione del personale e utilizzo delle sale operatorie, in particolare fornendo degli strumenti di supporto in situazioni in cui sia necessaria una riconfigurazione delle attività in seguito ad eventi eccezionali (ad esempio, emergenza Covid-19). Il progetto è condotto dall’Ateneo con il gruppo di ricerca “Intelligent Optimization Lab” del dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura. Il progetto è stato finanziato dal Mur con 121.046 euro su un costo complessivo di 200.930 euro.
I dieci progetti Prin finanziati dal Mur dei quali l’Università di Udine è partner di altri atenei riguardano: tre gruppi di ricerca del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4a); due team ciascuno dei dipartimenti Politecnico di ingegneria e architettura e Scienze matematiche, informatiche e fisiche; un gruppo di ricerca a testa dei dipartimenti di Area medica, di Scienze giuridiche e di Studi umanistici e del patrimonio culturale.
I responsabili di unità locale dell’ateneo friulano di questi dieci progetti con capofila altre università sono: Alfredo Antonini (Disg), “Rathinking the Principle of Unlimited Liability in the Context of the Current Legal Framework: the Pioneering Role of Maritime, Air and Transportation Law as Forerunner of the New Rules and Models of Limitation of Liability and Claims?”; Lucia Castaldi (Dium), “The Latin Middle Ages. A comprehensive bibliographic repertory of writers, texts and manuscripts”; Alberto Felice De Toni (Dpia), “Towards an Anticipatory Governance System”; Guido Fellet (Di4a), “Effects of 2D-nanomaterials on seed plants reproduction”; Bruno Grassi (Dame), “Inactivity induced neuromuscular impairment through different ages: from children, to young and middle age adults”; Michele Morgante (Di4a), “Grain Pangenomics for Durum Wheat Sustainable Production”; Carla Piazza (Dmif), “Noninterference and Reversibility Analysis in Private Blockchains”; Enrico Salvati (Dpia), “Multiscale modelling/characterisation and fabrication of nanocomposite ceramics with improved toughness”; Maurizia Sigura (Di4a), “A crowd-sensing geospatial database for the monitoring of rural areas”; Rossana Vermiglio (Dmif), “Integrated Mathematical Approaches to Socio-Epidemiological Dynamics”.